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Di cactus, omicidi e distretti floreali: Vivi e Vegeta, intervista a Savino, Simeone e Magalotti

Un noir, ma ambientato in un distretto dei fiori. Toni cupi e claustrofobici, ma personaggi dalle fattezze vegetali. Killer, girasoli, omicidi, cactus, sparizioni, fiori e logge massoniche. Tutto questo è Vivi e Vegeta, uno delle nuove proposte di Verticalismi per la stagione 2014/2015, che sarà presentata proprio in occasione del prossimo Lucca Comics and Games. Si tratta di un progetto difficile da classificare, totalmente fuori dagli schemi e frutto di un lavoro a 10 mani. Ne abbiamo parlato con Francesco Savino, Stefano Simeone e Lorenzo Magalotti, rispettivamente sceneggiatore, disegnatore e assistente al disegno.

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Vivi e Vegeta è stato pensato appositamente per Verticalismi oppure siete approdati all’idea di un web comic in un secondo momento?

STEFANO: L’idea è stata realizzata pensando proprio a Verticalismi. Nel mio caso, trovarsi un fumetto fatto bene, anche lungo da leggere, gratis e online credo sia una bella cosa per un lettore, quindi era da un po’ che volevo farlo, ed è qualcosa che mi spinge tantissimo. La gente ha voglia di leggere e spesso è proprio un problema di tempo, o economico. Feci una cosa tempo fa, sempre per Verticalismi, una piccola storia sulle cozze di Bruxelles che ha avuto un sacco di condivisioni, con gente che veniva e mi diceva “ah, l’ho letta, mi è piaciuta un sacco”. Lì ho capito che se rendi disponibile qualcosa a cui hai lavorato, che sia fatto bene, la gente la legge, la apprezza. Stiamo lavorando su Vivi e Vegeta come faremmo se venissimo pagati per farlo, con la stessa attenzione, pur tenendo conto dei tempi. In realtà la storia potrebbe essere strutturata in volumi, perché Francesco è un geniaccio e anche se questo ciclo in effetti finisce se ne potrebbero fare altri. Però almeno per il primo ci teniamo a realizzare un volume completo, totalmente gratis. Il progetto, volendo, è già stampabile, è un prodotto fatto comunque al massimo, ma se nel mentre ci arrivasse la proposta di una casa editrice e ci dicessero “smettete di pubblicarlo on-line e finitelo con noi”, diremmo di no, anche perché sarebbe profondamente ingiusto nei confronti di quei tre lettori che ci seguiranno. È proprio questo il senso del progetto, altrimenti avremmo realizzato delle pagine di prova per provare a farci pubblicare direttamente. Ovviamente per noi professionisti è difficile trovare il tempo per fare una cosa del genere, perché ci sono sempre altre scadenze, altri progetti, altri lavori, con dei ritmi pressanti. Se ne avessi la possibilità farei davvero tutto online, gratis.

LORENZO: Io sono entrato nel progetto un po’ dopo. Diciamo che Stefano ha parlato con Francesco e poi mi ha detto che, avendo un bel po’ di lavoro da fare e anche altri progetti da seguire in contemporanea, potevo fare da assistente al disegno. Quindi in un certo senso sono entrato un po’ alla cieca. Ad esempio Francesco non l’ho mai conosciuto di persona.

FRANCESCO: Più ripenso a come è nata l’idea per Vivi e Vegeta, più mi ripeto che la quantità di coincidenze è talmente assurda che non si può trattare di semplici coincidenze. Fondamentalmente, tutto nasce da un biglietto di San Valentino in cui avevo disegnato quello che poi era il regalo vero e proprio: una pianta grassa. Nonostante la mia incompetenza nel disegno, quel primo cactus mi era sembrato niente male, e avevo cominciato a usarlo come personaggio per vignette che disegnavo velocemente su un taccuino e che postavo su Facebook. Quando Stefano è passato a trovarmi, gli ho mostrato il taccuino e gli ho chiesto se avesse voglia di fare un omaggio al personaggio del cactus. Il resto l’ha fatto il suo incontenibile entusiasmo: da quell’omaggio (mai realizzato) è passato all’idea di una serie a fumetti. Prima doveva essere una strip umoristica, poi nel giro di due telefonate è diventato un noir in cui da ridere c’era davvero poco. Non appena abbiamo capito quello che avevamo tra le mani, ci è venuto istintivo pensare a Verticalismi. Volevamo realizzare un webcomic, qualcosa da postare a capitoli in cui poter sperimentare e, soprattutto, divertirci. Verticalismi, per l’affetto che ci lega a Mirko e la sua professionalità, era la piattaforma perfetta per dare alla luce Vivi e Vegeta.

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State costruendo Vivi e Vegeta proprio pensando al tipo di lettura delle storie pubblicate su Verticalismi, appunto in verticale e in scrolling

STEFANO: In alcuni punti sì. Ad esempio il prologo è fatto in verticale, le altre sono tavole di fumetto, perché io comunque cerco di mantenere una certa leggibilità. Anche perché la storia noi la faremo tutta su Verticalisimi, ma non è escluso che dopo se ne possa fare un volume, magari. Credo, anche in questo caso, che lettura canonica aiuti, tavola per tavola, e io stesso mi trovo meglio a disegnarla. Poi in alcuni punti abbiamo cercato di sfruttare al massimo la verticalità, disegnando elementi che scorrono tantissimo, ma comunque divisibili per tavole, con la possibilità di  girare le pagine. Magari si perde un po’ l’effetto, ma funziona lo stesso. A meno che non venga stampata a soffietto.

Potete anticiparci qualcosa? Genere, trama, personaggi, atmosfere…

LORENZO: È un noir, ambientato in un distretto dei fiori, ma con tutti gli elementi di un noir classico, in cui gli abitanti sono “verdure” (come ci piace chiamarli). Un elemento caratteristico è sicuramente la pioggia, assolutamente ricorrente. L’importante è non farsi disorientare dal fatto che i personaggi siano effettivamente piante, e quindi apparentemente dei personaggi per lo più umoristici, perché poi in realtà il tono della storia è serio. Non è una cosa per bambini, ecco.

FRANCESCO: Si tratta di un noir che vede protagonisti fiori e piante. Abbiamo immaginato una serie di distretti popolati dal mondo vegetale e distaccati da quello umano. Carl, il cactus protagonista della storia, è costretto a spostarsi nel distretto dei fiori per ritrovare la sua ragazza scomparsa. Ma il distretto non è il luogo felice che si potrebbe immaginare… colpito da killer al servizio di una misteriosa loggia massonica, è un luogo tetro e cupo. Gli abitanti sono fiori di vario genere, ciascuno con un lato oscuro che, se in parte ricorda la caratteristica della specie, dall’altra mette in luce un punto di vista disturbante. Com’è facile immaginare, l’arrivo di Carl nel distretto metterà in movimento meccanismi che cambieranno tutto. Io e Stefano ci siamo divertiti molto nell’immaginare un possibile ribaltamento di quello che è un elemento tipico del noir: la pioggia. Visto il bisogno naturale di acqua da parte delle piante, la pioggia è un elemento che nel distretto porta allegria e benessere. Il vero pericolo è rappresentato dalla luce del sole. Perché quando escono i primi raggi, significa che l’arrivo dei terribili killer è ormai prossimo.

STEFANO: In realtà il fatto è che non sappiamo disegnare le teste e le mani, quindi i personaggi portano sempre i guanti e le teste sono petali così, a cazzo. (Si può dire “a cazzo” su Fumettologica?)

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A che punto siete della lavorazione?

LORENZO: L’episodio uno è completo, manca solo il lettering, di cui si occupa Officine Bolzoni. Adesso siamo nel pieno del secondo episodio, che è quello che stiamo disegnando in questo periodo.

FRANCESCO: Al momento io sto scrivendo il terzo capitolo, Stefano e Lorenzo sono al lavoro sul secondo. Nel frattempo stiamo procedendo con lettering e impaginazione, senza fermare mai la catena.

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Tre autori: uno sceneggiatore che vive e lavora a Milano e due disegnatori di Roma, che hanno lavorato a quattro mani. Come coordinate il vostro lavoro?

STEFANO: Ho comprato una  frusta (ride).

LORENZO: Di base il mio lavoro consiste nel rendere più comodo e veloce quello che deve fare Stefano. Quindi se lo faccio bene lui è contento e ci riesce, se lo faccio male invece bestemmia in sanscrito, perché si deve rifare tutto quanto. Di base, Stefano imposta i layout e le divisioni in vignetta. Poi io procedo disegnandomi le matite per i fondi, sapendo dove si trovano i personaggi, e impostando una gabbia prospettica, sempre per aiutare Stefano. Dopodiché mi rifinisco bene tutti i fondi, o almeno ci provo (ride), lui disegna bene i personaggi e inchiostra anche i fondi. Ovviamente tutto questo in digitale, che è molto più facilmente condivisibile. Alla fine Stefano inchiostra tutto quanto: a quel punto abbiamo una tavola completa, disegnata da lui. Poi passiamo al colore, di cui stendo le basi sempre in digitale, e Stefano ci mette i super effetti fichissimi della sua colorazione. A quel punto abbiamo finito la tavola…

STEFANO: …a meno che Francesco non dica “No, la piazza è di là, scusate”. Francesco è fissato con le mappe, le fa e se le fa fare apposta, devono essere perfette.

FRANCESCO: In realtà, dal momento della sua nascita, la squadra di Vivi e Vegeta si è ampliata. Il primo a unirsi, ovviamente, è stato il bravissimo Lorenzo Magalotti. Poi è arrivata Roberta Ingranata, disegnatrice che realizzerà le copertine dei vari capitoli, e Lorenzo (alias Officine Bolzoni), grafico e creatore del logo del progetto. Ti direi che a coordinare tutte queste persone, nonostante la distanza, provvedono le fondamentali cartelle di Dropbox. La verità è che le parti migliori – sia perché più divertenti sia perché più proficue – sono quelle delle lunghe telefonate la sera con Stefano in cui ci divertiamo a gettare nuove fondamenta del nostro mondo e quelle delle lunghe chiacchierate con Roberta e Lorenzo per poter migliorare nei minimi dettagli ogni singola parte di questo cosmo floreale. Diciamo che senza internet non potremmo comunicare così velocemente e in tempo reale, ma senza il contatto umano tra di noi non potremmo mai creare e dare il nostro contributo da vera squadra.

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Domanda per i disegnatori: da fumettisti completi, normalmente siete abituati a lavorare su progetti totalmente vostri, con un vostro soggetto e una vostra sceneggiatura. Questa volta invece lavorate a quattro mani e sull’idea e sulla sceneggiatura di una terza persona. Quanto cambia, o migliora, l’approccio nell’uno e nell’altro modo? 

STEFANO: Quando scrivo i libri per conto mio faccio tutto molto random, faccio un soggetto, poi i disegni e infine inserisco i dialoghi. Oppure, come per il libro nuovo a cui sto lavorando, scrivo prima un po’ di dialoghi, una sorta di sceneggiatura a racconto, più che un soggetto esteso; poi, impostate le basi, divido per tavole. Diciamo che sto lavorando in maniera più strutturata solo adesso. Lo stesso discorso vale quando ti colori tu o ti colora qualcun altro. Se ti colori da solo, spesso sai dove mettere col colore e togliere col disegno e viceversa. Con la scrittura è la stessa cosa. Io personalmente, quando lavoro su una cosa scritta da altri faccio molta meno fatica, ci vuole molto meno e soprattutto ho la possibilità di concentrarmi solo sul disegno, che viene anche più curato. Per me è come una vacanza. Soprattutto con una sceneggiatura fatta bene, anche perché capitano le sceneggiature in cui ti devi quasi riscrivere le scene tutto da solo e rimettere mano alla regia. In quella di Francesco la regia è abbastanza definita, si capisce tutto immediatamente e per noi è più semplice lavorarci. Poi ovviamente non è costrittiva, se vogliamo o dobbiamo prenderci delle libertà possiamo farlo.

LORENZO: Io mi definirei un esordiente, perché ancora non ho mai partecipato ad un progetto serio e professionale, se non a piccoli progetti autoprodotti insieme ad altri. Per me questa è praticamente la prima volta che ho la possibilità di seguire una sceneggiatura in questo modo. In questo momento sto lavorando ad un’opera scritta e disegnata da me, quindi per il momento sto pensando di scrivere le mie cose da solo. Poi in un futuro non so.

Quali altri progetti state portando avanti in questo periodo?

LORENZO: Come dicevo, sto preparando il progetto di un libro scritto, disegnato e colorato da me, che vorrei proporre per la pubblicazione, quindi in questi giorni mi sto concentrando molto sul materiale da presentare. In generale, porto avanti le mie cose lavorando a stretto contatto con i ragazzi di Skeleton Monster [Stefano Simeone fa parte dell’associazione culturale Skeleton Monster – insieme ad Antonio Fuso, Emilio Lecce, Gud, Giorgio Pontrelli e Werther Dell’edera – e Lorenzo Magalotti lavora nello stesso studio, pur non facendo parte del collettivo N.D.R.]. Qui ho la mia scrivania e ho la possibilità di confrontarmi con tutti loro, che non mi rifiutano mai un consiglio, o una mano, a parte lui (indica Stefano). Non so bene cosa sono: diciamo che sono qui alla ricerca di me stesso (ride).

STEFANO: Sto lavorando al libro nuovo, che esce a settembre 2015, di nuovo per Bao. Sono  320 pagine, quindi ha bisogno dei suoi tempi. In questi giorni sto disegnando molto per gli americani: sto lavorando su due numeri per una miniserie della Boom e ho appena concluso un lavoro di colorazione per la Image. Probabilmente, sempre nel 2015, partirà una miniserie per l’Aurea, o su Skorpio o su Lanciostory. Inoltre sto scrivendo un libro per la Star Comics, che uscirà l’anno prossimo, disegnato da Yoshiko Watanabe. E poi, in generale, lavori random, quando mi capitano.

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Qualche informazione sulla data di lancio e sulla scaletta di pubblicazione?

FRANCESCO: La data di lancio è prevista una volta terminato il Lucca Comics and Games, e da lì in poi si procederà con una scadenza quindicinale. Io e Stefano abbiamo progettato un ciclo da dieci puntate, con uno stacco a metà stagione (perché nel mondo di Vivi e Vegeta pare che esistano ancora le mezze stagioni), per un totale di dieci capitoli. La realtà è che, nella nostra testa, Vivi e Vegeta sarà composto da tre cicli dello stesso formato… ma questo, appunto, è solo nella nostra testa!

Vi troveremo al Lucca Comics and Games per una conferenza stampa, giusto?

STEFANO: Saremo a Lucca insieme a Verticalismi, che nel corso della conferenza presenterà tutti i progetti previsti per il 2014/2015. Ovviamente il nostro è il più bello.

FRANCESCO: Assolutamente sì, saremo presenti alla conferenza di Verticalismi insieme a Mirko e a tutti gli altri ragazzi del “palinsesto” della nuova stagione. Sarà emozionante far parte di una squadra che ha così tanta voglia di sperimentare e proporre cose nuove! L’evento si chiamerà “Verticalismi Contatto” e si svolgerà giovedì 30 ottobre dalle 12 alle 13 presso la sala 4 dell’oratorio di San Giuseppe.

 

NOTE

Stefano Simeone ci teneva inoltre a precisare che ha la fortuna di godere di un grandissimo aiuto morale, spirituale e fisico nella persona di EMILIO LECCE (che va assolutamente scritto tutto in maiuscolo), maestro nella vita, nel lavoro, nelle relazioni – e nell’amore, aggiunge Lorenzo Magalotti – al quale si ispira costantemente. [Emilio Lecce, ci dicono, finisce con l’essere nominato in ogni intervista. E in effetti è già successo qui]

Lorenzo Magalotti, invece, ci ricorda che il lavoro nobilita l’uomo, che in sanscrito si dice Emilio Lecce.

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