Con Watersnakes Sandoval conferma e amplifica le sue qualità di artista e affina quelle di autore, dando vita a una storia che è fortemente legata alle sue opere precedenti ma che segna al tempo stesso una sorta di manifesto dichiarato delle sue intenzioni autoriali.
Mia conosce Agnès di cui presto si innamora. È affascinata dal mistero che avvolge questa ragazza così libertina, senza regole, intraprendente e imprevedibile. Salvo scoprire che si tratta di un fantasma: da quel momento in poi si troverà invischiata nell’epica battaglia tra il bene e il male.
Tunué, che ha pubblicato le principali opere dell’autore messicano, ha dato alle stampe un’edizione curata nei dettagli che rende onore a un’opera non certo perfetta ma di grande fascino, a partire dalla copertina rigida fino ad arrivare ai contenuti extra che contano sketch, prove e tributi.
Come si diceva, Watersnakes è la quintessenza della poetica di Sandoval: ci troviamo di fronte a un graphic novel in cui le coordinate narrative e concettuali si condensano in un pensiero che è la struttura stessa dell’autorialità di Sandoval. A partire dal tema cardine di tutti i suoi lavori, il passaggio all’età adulta. Quello che era al centro di lavori quali Oltre il muro (scritto da Pierre Paquet), Doomboy e soprattutto Il cadavere e il sofà, attraversa anche quest’ultimo volume in maniera e forma più sottile. Si contamina felicemente con altre ossessioni, come la rappresentazione dell’innamoramento in una forma poetica che trova nello stile di Sandoval la sua composizione espressiva e grafica ideale.
Come in quasi tutti i suoi lavori, i protagonisti di Watersnakes sono adolescenti turbati da una confusione esistenziale e Mia non si sottrae a questa logica. È un’eroina e al tempo stesso una ragazza come tante altre, anzi, è proprio la sua normalità a renderla eccezionale in una situazione così straordinaria come quella raccontata in questo fumetto. Eccezionale e simpatica, perché tra i pregi di quest’opera c’è una mai stucchevole alternanza di toni, dal dramma alla poesia pura (la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno), dall’horror all’epicità fantasy. Tutti generi che si sposano l’un con l’altro senza appesantire la storia o rendere poco credibile il narrato. In particolare il dark che attraversa Watersnakes pare essere diventato quasi una firma personale dell’autore, che ne aveva fatto la colonna portante di Nocturno e in parte di Doomboy.
Ma a lasciare il segno è senz’ombra di dubbio la capacità di Sandoval di dialogare con la dimensione onirica delle sue storie. In particolare l’incipit è particolarmente esplicativo: la narrazione si fa ipnotica, trasognante, siamo consapevoli di vivere un sogno altrui ma ci lasciamo trasportare comunque con passione e reale coinvolgimento. Come sempre, quando si tratta di fumetto, a rendere vibrante questa specifica caratteristica sono i pennelli dell’autore. In questo senso Sandoval sa esattamente come dosare il ritmo e soprattutto ci regala tavole dal forte impatto emotivo, dove l’iconografia surrealista si sposa con una visione di ampio respiro, decadente, malinconica.
Non tutto convince di Watersnakes: come le opere precedenti manca il coraggio di dare profondità alla storia, renderla universale, unica, riflessiva, trascendente. E così, paradossalmente, Watersnakes si limita ad essere semplice storia e non l’epica di una storia (una storia infinita, per citare il classico di Michael Ende). È un po’ il problema del Sandoval autore (non a caso l’opera finora più convincente è Oltre il muro, che non è scritta da lui), laddove in veste di artista ha confermato di essere tra i più interessanti ed evocativi del panorama contemporaneo.
Watersnakes
di Tony Sandoval
Tunué, 2014
144 pagine, 18,90 €