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RecensioniMedicina GraficaLa buffa super-sordità di "Supersorda!", di Cece Bell

La buffa super-sordità di “Supersorda!”, di Cece Bell

Supersorda! non è un fumetto ridicolo, non è un graphic novel che parla di fraintendimenti o di circostanze in cui si prende “Roma per toma”. Però fa ridere. Come può fare un graphic memoir in cui un’autrice – l’americana Cece Bell – racconta particolari della sua infanzia e della scoperta di un “superpotere” alquanto particolare: la sordità.

supersorda

Ebbene sì. El Deafo, recentemente tradotto in Italia da Piemme con il titolo Supersorda!, dovrebbe semplicemente essere la storia di un handicap e di una malattia, di una bambina che perde l’udito in tenera età e che deve imparare a convivere con la sua difficoltà di capire il mondo circostante e cercare non solo di cavarsela, ma anche di riuscire a costruirsi e mantenere le sue amicizie. Vista in questi termini, la questione sembra alquanto drammatica (e di fatto, lo è). Tuttavia, nonostante questo lavoro di Graphic Medicine parli di tutto ciò, definirlo come la storia di un disagio fisico sarebbe davvero riduttivo. Di fatto, e in modo del tutto particolare, Supersorda! è anche una storia di supereroi (!).

“Supersorda” infatti è l’alter ego immaginario (che si concretizzerà sempre di più nel corso dei capitoli) della piccola Cece Bell, creato per rispondere con fantasia e coraggio a una realtà disagevole, ma nella quale si può fare ancora molto per sé stessi e per gli altri; proprio come in ogni buona storia di “supereroi con super-problemi”.

Supersorda

Cece Bell è un’autrice di libri per bambini e illustratrice che, nel corso degli ultimi dieci anni, ha pubblicato diversi volumi. Quello che ha detto di amare di più è Bee-Wigged (Candlewick Press, 2008), ma senza ombra di dubbio è proprio con Supersorda che ha ottenuto il suo maggiore successo. La stampa ne ha scritto spesso con toni entusiastici, dal New York Times al Guardian, dal Washington Post a Slate. Secondo l’influente School Library Journal, “Supersorda è sul punto di stabilire un nuovo standard per ciò che un libro di graphic memoir per bambini dovrebbe essere. Infinitamente intelligente. E innegabilmente divertente”. Un apprezzamento che ha guadagnato all’autrice due premi di primaria importanza, come un Newbery Honor Award (assegnato dalla American Library Association) e un Eisner Award, nella categoria Migliore pubblicazione per bambini di età 8/12 anni.

Fase 1 del supereroe: Cosa mi sta succedendo?!?

supersorda

All’età di quattro anni, viene diagnosticata a Cece la sordità. Il suo mondo cambia. Le sue relazioni con sé stessa e con gli altri cambiano, così come le sue abitudini di vita. Tuttavia, anche se perso quasi del tutto l’udito, Cece, ispirandosi ai suoi eroi preferiti – e in particolare a un certo Uomo Pipistrello – impara ad affidarsi a stupefacenti gadget e ad tecnologiche apparecchiature di supporto … acustiche! (come il Phonic Ear) per poter sentire e comprendere persone e cose attorno a lei (dettagli rappresentati graficamente in modo molto variegato, attraverso balloon e onomatopee vivaci e originali).

Supersorda

Cece scopre così che questi congegni le conferiscono una sorta di super-udito, che le consente di sentire cose inudibili a tutti gli altri. Preso atto di questa sua caratteristica e del suo valore interiore, la piccola Cece decide di trasformarsi nella supereroina Supersorda!

Fase 2 del supereroe: I miei poteri sono una maledizione!

Nei suoi aneddoti d’infanzia, Cece Bell racconta che riconoscersi fantasticamente ‘diversi’ dagli altri comporta spesso l’inconveniente di essere soli. Soprattutto se si è portatori di una fragilità fisica con la quale fare i conti tutti i giorni, che impedisce di capire gli altri e di farsi trattare “normalmente” da essi. Ciononostante, l’autrice stessa dice che ci possono essere anche degli aspetti positivi in questo, come ad esempio “spegnere l’audio” al mondo quando diventa fastidioso, oppure divertirsi a indagare sulle abitudini della maestra a scuola quando esce fuori dall’aula…

Supersorda

La scelta che la piccola e sorda Cece dovrà affrontare nelle difficoltà è, naturalmente, una grande sfida: isolarsi nella “Bolla della solitudine” (un vero e proprio riferimento alla “Fortezza della solitudine” di Superman) oppure lanciarsi e rischiare anche di fare gaffes. Specialmente con gli amici, o con le prime cotte!

Fase 3 del supereroe: I miei poteri sono un dono da condividere!

Cece aka Supersorda dovrà imparare a trasformare le proprie insicurezze, il proprio imbarazzo e lo svantaggio fisico in una risorsa. Dapprima per sé stessa; poi anche per le persone attorno a lei. Supersorda, la “sordona ascoltatrice segreta” potrebbe quindi diventare invece un “ascoltatore per tutti”.

Riguardo alle sue relazioni sociali, inoltre, Cece si rivela poi in cerca di un partner per Supersorda, come una sorta di Robin per Batman: sente che le amicizie sincere sono necessarie per sconfiggere i super-cattivi che ostacolano la felicità sua e dell’intero quartiere!

Supersorda

A livello di narrazione, questa opera di Graphic Medicine tratta il tema della sordità con leggerezza e realismo, auto-ironia e umorismo. Cece Bell, inoltre, disegna le sue memorie riguardo a quel forte cambiamento nella sua infanzia, rappresentando se stessa e gli altri personaggi sotto forma di conigli: animali dalle orecchie sempre visibili (soprattutto se porti un apparecchio acustico!) e grandi, dall’udito sopraffino. Metafora che mette in evidenza costantemente la sua preoccupazione di essere etichettata come palesemente “diversa”.

Il premio ottenuto nel 2015 dalla ALA (American Library Association), l’autorevole Newbery Honor Award, è andato a Supersorda! anche come testimonianza del prezioso valore sociale di questo graphic novel. Un aspetto ben visibile in rete, grazie ai molti genitori che testimoniano (si vedano i video su Youtube e su cecebell.com) insieme ai loro figli come questo fumetto aiuti a trattare un tema sensibile e spesso difficile con serenità, coscienza e aspirazione. Un eccellente mix, insomma, tra Graphic Medicine, fumetti di supereroi e narrativa per ragazzi.

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Per capire come sia potuta accadere questa rara alchimia, vi basterà leggerlo: Supersorda! non è semplicemente la storia di una persona affetta da sordità, bensì un racconto di come sia possibile riconoscersi “super” ed “eroici” nel proprio quotidiano, anche immersi nelle proprie debolezze. È una storia che parla di diversità, di differenze… e di come sia possibile qualificarle. Anche giocando e scherzandoci sopra. Una testimonianza tangibile di come non siano necessarie solamente le orecchie per poter sentire il mondo che ci circonda.

Supersorda!
di Cece Bell
traduzione di Elena Orlandi
Piemme, 2017
256 pp., colori
14,00 euro

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