C’è un copione (più o meno)

– Salve, mi ha dato il suo numero Rodrigo Fanali.

– Umpf. Sì…

– Non volevo disturbare, la chiamo in un altro momento, signor Diè?

– No. Non c’è problema. Anzi. Se le capita di sentire Fanali può dirgli che non lo sento da anni, e che aspetto ancora da lui un riscontro per quel lavoro urgentissimo che mi ha fatto fare?

– Va- Va bene.

– A parte questo… Mi dica.

– Salve, mi chiamo Timoteo Badalucchi, e mi piacciono tanto i fumetti.

– Bene!

– Ecco. Vorrei scriverli.

– Buona idea!

– Se ho capito bene è un po’ come nel cinema, giusto? Si scrive un copione, una sceneggiatura che poi viene data al disegnatore!

– Giustissimo… C’è un linguaggio tecnico un po’ diverso, ma il principio è più o meno quello.

– Ah, bene, molto bene!

– Mi sembra di capire che lei ha lavorato nel mondo cinema, giusto signor Badalucchi?

– Oh, sì. Vengo proprio da quel settore lì!

– Che cosa ha fatto di bello?

– I miei genitori avevano un videonoleggio.

– Ah… Come Quentin Tarantino.

– E chi sarebbe?

CLICK.

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