Questa settimana, per la rubrica #tavolidadisegno, abbiamo intervistato Davide De Cubellis e, oltre alle consuete domande, vi offriamo un ampio reportage fotografico realizzato direttamente dall’autore.
A cosa stai lavorando in questo periodo?
Una storia di Martin Mystère, una commission, uno shootingboard per Unipol, un’illustrazione per una mostra, un progetto top secret e le solite public relations.
Quali sono gli strumenti che utilizzi per disegnare?
Matita e china per i fumetti. Pennarelli Pantone e un po’ d’acrilico per le illustrazioni su carta. Photoshop per quelle digitali. Non sono un maniaco di questa o quella marca: l’importante è che serva allo scopo.
Hai qualche piccola abitudine prima di metterti a disegnare?
Nessun rituale. In generale, se intorno ho un po’ d’ordine, inizio con meno fatica.
Ci sono fumetti – o libri, riviste, giornali… – che devono essere per forza a portata di mano?
I riferimenti sono necessari. Ma cambiano a seconda di cosa si sta disegnando.
Scommetto che, dietro a questo disegno incorniciato, c’è un qualche ricordo particolare. Ci racconti?
E’ la somma di diverse bellezze. Ho visto “Allegro non troppo” da bambino e credo sia una delle cause per cui mi sono avvicinato al mondo della narrazione attraverso le immagini. La dedica fa riferimento all’episodio del film che probabilmente amo di più, la “Danza Slava n°7”, e ovviamente l’autore è Bruno Bozzetto. Il fatto è che quel disegno è anche il regalo a sorpresa di una persona speciale, perché solo un grande amico avrebbe potuto conoscere questa mia passione e chiedere nello specifico quel soggetto per la dedica. L’amico in questione dieci anni fa era mio allievo alla SRF, dopo di che mi accompagnò per molto tempo in varie avventure lavorative ed oggi è un fumettista di razza: gli voglio bene un po’ come a un fratello minore. Importante anche il contesto in cui quel disegno venne partorito, I Castelli Animati: in assoluto uno dei più esclusivi festival di settore che, grazie a Luca Raffaelli, per circa 15 anni ha portato nei Castelli Romani capolavori e ospiti di tutto il mondo (e di tutte le epoche). Un appuntamento annuale a cui noi disegnatori del luogo partecipavamo con eccitazione puerile. Come ho detto, la somma di diverse bellezze.