Il 23 Aprile, uscirà il numero 12 di Dylan Dog Color fest. Un albo che per i contenuti presentati non ha precedenti. In Sergio Bonelli Editore hanno infatti deciso di organizzare il più esteso cross-over di personaggi (e autori) mai realizzato prima: Mister No, Martin Mystère, Nathan Never e Napoleone, insieme a Dylan Dog. Gli autori coinvolti saranno Michele Masiero e Fabio Civitelli per il team-up con Mister No, Luigi Mignacco e Luigi Piccatto per quello con Martin Mystère, Carlo Ambrosini e Paolo Bacilieri per quello con Napoleone e, infine, Davide Rigamonti e Ivan Calcaterra per quello con Nathan Never.
Franco Busatta, curatore della collana Dylan Dog insieme a Roberto Recchioni, spiega: “Il progetto e le storie sono state concepite e messe in cantiere da Giovanni Gualdoni (che teneva, in precedenza, le redini della testata) a parte l’episodio riguardante Dylan e Napoleone. Masiero ha ideato un episodio incentrato sul ritorno di Ananga, che era già comparso, a firma di Sclavi, sia su Mister No che su Dylan. Luigi Mignacco ha lavorato su un’intrigante idea di scambio di identità. Ambrosini ha giocato, da par suo, scombinando le regole spazio-temporali del racconto. Rigamonti ha spedito l’Old Boy a fiancheggiare l’Agente Alfa nel cyberspazio”.
Un’uscita che riflette il processo di trasformazione in atto sulla serie regolare. I cui cambiamenti, prosegue Busatta, sono già in atto:
“Tiziano Sclavi ha concepito Dylan Dog come una testata imprevedibile, che doveva essere sempre in grado di cogliere in contropiede il lettore, una caratteristica che si è andata un po’ appannando col passare del tempo. Per ridare smalto alla serie, Sclavi e Roberto Recchioni hanno pensato di intervenire su alcuni degli elementi basilari. Per rendere meno rassicurante l’universo dylaniato – che, non dimentichiamolo – non è prettamente realistico come quello di altri characters bonelliani, ma è più un multi-verso di infinite possibilità e sgangherabilità, hanno deciso di mandare in pensione Bloch e di sostituirlo con una figura più “spigolosa”, con la quale il rapporto fosse più conflittuale, senza per questo voler togliere di mezzo lo storico mentore di Dylan. Anzi. Bloch rimarrà uno dei personaggi cardine, ma sarà legato a un ruolo e a una ambientazione inediti, forieri di nuove possibilità narrative. Cambierà anche il rapporto con la tecnologia – fino a ora sostanzialmente fermo agli Anni Ottanta – perché Groucho possiederà un cellulare e sarà sempre pronto a lanciarlo al suo Capo come fa di solito con la pistola. Si cercherà anche di avere un rapporto più forte possibile con il sociale, riprendendo l’approccio sclaviano di storici albi quali “I Vampiri”, “Canale 666” o “Doktor Terror”. Inoltre, tutte le testate dylaniate assumeranno una loro caratterizzazione precisa, a partire dai Maxi che saranno oggetto di un restyling radicale. Altri cambiamenti sono già in atto. Come il passaggio dal vetusto “voi” al più contemporaneo “lei” nei dialoghi. O come il nuovo stile delle copertine di Angelo Stano, che Sclavi ha voluto fosse liberamente ispirato alla Pop Art”.
Trovate, in anteprima, una selezione di tavole dal Dylan Dog Color Fest n.12 qui.