Domani alle 22 ora italiana, con il calcio d’inizio di Brasile-Croazia all’Arena Corinthians, cominceranno i Mondiali di calcio 2014, ospitati dal Brasile stesso a distanza di 64 anni dalla prima e ultima volta, la celebre edizione del 1950 e del Maracanazo, quando l’Uruguay vinse per 2 a 1 al Maracanã la partita decisiva contro la nazionale brasiliana per l’assegnazione della coppa, consegnando al Brasile uno dei più grandi drammi – non solo sportivi – della propria storia.
È quindi comprensibile che l’attesa per questo mondiale sia stata spasmodica; l’assegnazione della manifestazione al Brasile nel 2007 scatenò un’irrefrenabile gioia nel popolo brasiliano, che vedeva nella Coppa del Mondo 2014 la possibilità di cancellare una volta per tutte l’onta sportiva del Maracanazo.
Con l’avvicinarsi dell’inizio del mondiale però larghe fette della popolazione brasiliana hanno iniziato a vedere l’organizzazione di questa manifestazione, costata 11 miliardi di dollari, come un enorme spreco di denaro e risorse, che si potevano utilizzare per cercare di risolvere i numerosi problemi in cui versa il Brasile (uno su tutti: quasi il 30% dei brasiliani vive sotto la soglia di povertà).
Paul Ito, uno street artist brasiliano, ha ben sintetizzato questo sentimento con un murales realizzato sui muri di una scuola di Pompeia, cittadina di 20.000 abitanti situata nello Stato di San Paolo. Il disegno, raffigurante un bambino denutrito in lacrime a cui viene servito da mangiare un pallone, è stato fotografato e postato su Facebook dall’artista brasiliano, divenendo in breve tempo virale e ricevendo oltre 50.000 condivisioni.