Dai fan-comics al mainstream, passando per la rete (e JL8): Yale Stewart [intervista]

Il mondo dei webcomics, si sa, è particolarmente vario. E pare sempre pronto ad accogliere autori emergenti, con la voglia di mettersi alla prova e proporre novità. Tra le scoperte più recenti si è fatto notare un progetto del giovane statunitense Yale Stewart, dal titolo Justice League 8. La serie ha come protagonisti i principali supereroi dell’universo DC, immaginati però all’età di otto anni, alle prese con la scuola primaria, le feste di compleanno, le gite, i giochi e le prime cotte.

Nonostante il concept (letteralmente) ‘elementare’, JL8 non è soltanto una simpatica raccolta di gag. Dalle prime strisce ad oggi le storie della JL8 sono visibilmente cambiate, e non solo nella qualità del disegno: Yale Stewart è passato dal divertissement – disegnare personaggi celebri in una sorta di versione deformed – articolato in sketch per lo più autoconclusivi, alla creazione di veri e propri archi narrativi più complessi. Il risultato è che oggi le strisce della Little League non sono più semplicemente incursioni affettuose e dolci tra i character della DC, bensì uno sguardo ‘altro’ su quei personaggi. Una sorta di rilettura, dotata di una storyline interessante a sé stante e una evidente componente autoriale. L’ironia e la leggerezza delle strisce si accompagnano ad uno stile quasi old school, fatto di colori tenui – con effetti vintage di ingiallimento della carta – e mai troppo carichi, di linee pulite ed asciutte, di tratti essenziali ma dotati di straordinaria plasticità nella resa delle espressioni e dei movimenti.

Lette le prime storie, è facile affezionarsi alla JL8. Subito prima di farsi sorgere una domanda: DC Comics la pubblicherà? In realtà la risposta è no. Yale Stewart ha infatti avviato questo progetto senza alcun tipo di introito o licenza ufficiale, semplicemente riconoscendo la proprietà dei diritti sui personaggi alla DC Comics nei credits.

Nonostante l’alto livello qualitativo della serie, sul tavolo dell’autore, ad oggi, non sembrano esserci proposte di pubblicazione. Per lo meno, non per la JL8. Nel novembre 2013, infatti, Yale Stewart ha debuttato sulle pagine del numero 100 di Nova, serie Marvel per la quale ha disegnato una breve storia da due pagine immaginata come un immaginario “Sneak Peek at Nova #1000”. Inoltre, Stewart è attualmente all’opera sul suo primo vero progetto con licenza ufficiale DC: si tratta di The Amazing Adventures of Superman, una serie di quattro libri illustrati per bambini pubblicata dalla Capstone Publisher, nella quale compaiono molti dei personaggi principali della JL8, seppur non propriamente nella stessa continuity narrativa.

In ogni caso, superati ormai i 170 episodi, la Little League sembra destinata a tutto fuorché a sparire dal panorama dei webcomics. Ne abbiamo parlato direttamente con l’autore.

Quando e perché hai cominciato a disegnare la tua Little League?

Ho iniziato a disegnare la Little League (anche detta JL8) nel giugno del 2011. In quel periodo mi trovavo nel mezzo di una pausa fra due progetti e avevo sostanzialmente bisogno di qualcosa con cui tenermi occupato. L’idea della Little League è venuta fuori così, dal nulla, e ho deciso che sarebbe stata un’ottima candidata. Il resto “è storia”.

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Leggendo le tue storie verrebbe da pensare che sei un grande lettore della DC. È così? Oppure è stata proprio la JL8 a spingerti ad approfondire quell’universo narrativo?

In un certo senso, tutt’e due le cose. Avevo già letto la maggior parte dei capolavori imprescindibili della DC, soprattutto le storie riguardanti Batman e Superman – cose come The Dark Knight Returns, Year One, Superman for all Seasons, Kingdom Come, The New Frontier, etc… – ma la mia conoscenza dell’universo DC deriva principalmente dal mio essere un grande fan delle varie serie animate che seguivo quando ero un ragazzino, da Batman: The Animated Series fino ad arrivare a Justice League Unlimited.

Come vivi il tuo universo narrativo? Com’è lavorare con personaggi così iconici, oltre che celebri?

Devo dire che è davvero divertente lavorare con personaggi come questi, anche perché richiede un bel po’ di olio di gomito. Quando, come in questo caso, lavori con personaggi così conosciuti non hai necessariamente bisogno di spendere tempo a costruire per loro un contesto di partenza, un background, a tirarli su come faresti con un qualsiasi nuovo personaggio. Ovviamente, mi piace molto anche avere a che fare con la creazione di nuovi personaggi, ma considerando il formato e la frequenza di pubblicazione delle storie della Little League (ossia, una o due nuove pagine a settimana) purtroppo non è molto pratico. In un certo senso rapportarmi con personaggi così celebri mi torna anche un po’ utile, visto il genere di fumetto su cui sto lavorando.

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Sono molti gli autori che, dopo aver mosso i primi passi nel fumetto con webcomics o blog, sono riusciti a farsi conoscere e a pubblicare le proprie storie. Come vivi il tuo lavoro sul web? È una sorta di fase di passaggio, una rampa di lancio per la tua carriera, oppure è qualcosa che ti piacerebbe comunque portare avanti?

Entrambe le cose. Mi diverte tantissimo realizzare webcomics e continuerà a piacermi anche in futuro, senza alcun dubbio. In ogni caso però, se mi si dovessero presentare altre opportunità (come in effetti è già successo) sarei più che contento di intraprendere, man mano, anche progetti di tipo diverso.

Il “sorriso inquietante di Batman” è probabilmente una delle vignette più note e amate dai tuoi fan. Quanto tempo ti ci è voluto per disegnare la versione finale di quell’espressione così imbarazzante e impacciata? In effetti non è cosa da tutti giorni vedere Batman sorridere…

Non lo so, in realtà. So che mi ci è voluto un po’ di tempo in più, perché volevo essere sicuro di creare qualcosa di particolarmente divertente. Non avevo assolutamente idea del fatto che avrebbe suscitato l’effetto che poi ha sortito, in ogni caso. È… strano! (ride)

Creepy Smile

The Amazing Adventures of Superman, la tua prima serie di libri per bambini… cosa ci puoi dire in proposito?

Ad essere sinceri, non posso dirvi molto su questo progetto. I miei editori non mi hanno mai detto ufficialmente se sono autorizzato o meno a parlarne, quindi direi che opterò per la prudenza e terrò la bocca chiusa, per sicurezza… (ride)

E della tua collaborazione con la Marvel per Nova?

A dire la verità non c’è molto da dire (davvero). Ho realizzato quella back-up story da due pagine all’interno del numero 100, ma è tutto qui. Attualmente non c’è nient’altro in lavorazione.

yale stewart nova

Molti dei tuoi fan pensano che la JL8 sia una buona cosa per la DC. C’è addirittura chi lo reputa un’ottima occasione di free marketing, soprattutto perché la serie ha suscitato una certa affezione nei confronti dei personaggi, sia da parte dei lettori di vecchia data sia per quelli nuovi. Finalmente sei riuscito ad ottenere un progetto con licenza ufficiale DC, ma vedere vedremo mai, un giorno, un volume della Little League sullo scaffale di una fumetteria? Credi che qualche editor della DC abbia notato il tuo webcomic?

È possibile. So per certo che alcuni autori ed artisti che lavorano per la DC l’hanno notata e apprezzata, ma non so quanti editor siano effettivamente a conoscenza del mio lavoro. Immagino che continuando a lavorare sulla JL8 prima o poi qualcuno di loro potrebbe anche imbattersi in una delle strisce o delle pagine sul web… Chissà!

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