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Cover Art5 copertine fotografiche Marvel degli anni Ottanta

5 copertine fotografiche Marvel degli anni Ottanta

Jim Shooter, quasi due metri di statura e una carriera iniziata appena adolescente, è noto nel mondo dei comics per una serie di motivi: è stato caporedattore della Marvel dal 1978 al 1987; è stato ideatore e sceneggiatore del primo ‘Royal Rumble’ tra gli eroi Marvel, Guerre Segrete, dove Spider-Man ha trovato il costume emo; ha litigato con i maggiori autori all’epoca attivi alla Marvel, tra i quali John Byrne.

Meno noto, invece, è il suo contributo alla fotografia contemporanea: una serie di copertine fotografiche comparse sugli albi Marvel a metà degli anni Ottanta. Nate quasi come esperimento, oggi appaiono ingenue, talvolta rozze e mal realizzate, ma in ogni caso strane e, in fin dei conti, piuttosto curiose. Anni prima che Photoshop rendesse tutti in grado di creare collage a elevato tasso di kitsch, Shooter si rivelò un piccolo pioniere del mash-up.

Marvel Team-Up #128 (aprile 1983)

Vent’anni di costumi cinematografici ci hanno abituato troppo bene: le divise di Spidey e Cap sembrano qui costumi di Halloween, e la foto uno scherzo di due buontemponi, complice anche l’osceno fotomontaggio sul tetto del palazzo.

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The Amazing Spider-Man #262 (marzo 1985)

Questa copertina ha alle spalle una storia complessa, degna di un articolo di Fumettologica. E, dato che siamo troppo avanti, l’articolo c’è già! Seguite il link e scoprirete tutto sugli adattamenti di Spider-Man (mai) realizzati degli anni Ottanta.

Nella foto troviamo Scott Leva, stuntman all’epoca probabile candidato al ruolo di Arrampicamuri.

Il concept della foto è invece di Bob Layton, autore della storia all’interno, tanto che della cover esiste anche una versione in matita e inchiostro.

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Spider-Woman #50 (giugno 1983)

La prima serie dedicata alle mirabolanti avventure della prima Donna Ragno, Jessica Drew, si conclude con una copertina dalla genesi curiosa. L’avvenente eroina è in realtà un’avvenente impiegata del licensing Marvel, mentre tra gli altri personaggi (ritoccati a pennello da Bob Larkin) ci sono editor come Mark Gruenwald e Mike Carlin, il colorista Bob Sharen e la fumettista Ann Nocenti. Che si tratti di un tentativo molto elaborato per rimorchiare la collega d’ufficio?

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The Marvel Fumetti Book #1 (aprile 1984)

Non fatevi ingannare dal titolo: questo curioso comic book non è ambientato in Italia. Il termine “fumetti” negli Stati Uniti definisce infatti i nostri fotoromanzi. Nel caso in oggetto i protagonisti sono i redattori della Marvel anni Ottanta, coinvolti da Shooter che, tra una litigata con Byrne e una discussione con Marv Wolfman, è molto desideroso di riproporre la complicità con i lettori e la goliardia dei favolosi anni Sessanta, lo spirito del mitico Marvel Bullpen, con giusto un po’ di acrobazie in più, come dimostra la quarta di copertina. Vista l’atmosfera tutt’altro che felice dell’epoca (e la scarsa qualità delle gag) il tentativo non riesce, ma per l’occasione riappare perfino il sorridente Stan Lee, a quel tempo di stanza sulla West Coast per occuparsi degli adattamenti cinematografici Marvel. E se avete visto il Capitan America con Francesca Neri, forse è un bene che sia tornato ai fumetti.

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Dazzler #21 (novembre 1982)

Tanto per ricordarci che siamo davvero negli anni Ottanta, ovvero quando il buon gusto scomparve dal pianeta Terra, niente di meglio di una copertina con Dazzler. La bionda mutante, capace di convertire le onde sonore in energia, era in realtà un abortito progetto di merchandising cross-mediale. Di che si trattava? Semplice: nel 1977 la Marvel lanciò con la Casablanca Records un fumetto tutto dedicato alla band più calda del momento, ossia i Kiss. Tempo dopo ci riprovarono con una cantante discomusic, da far esordire contemporaneamente su carta e vinile. A un certo punto si sarebbe dovuto pure fare un film, con la biondissima Bo Derek nel ruolo della protagonista. Ma la disco passò di moda – almeno nel mondo dei comics – l’accordo naufragò e la Casa delle Idee si ritrovò con un personaggio ancora da lanciare. Dalla poco comprensibile copertina non si riconosce nemmeno il volto della modella, ma per fortuna possiamo ammirarne il fascino in una foto dietro le quinte, ancora grazie al buon Jim Shooter.

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