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FocusRacconto di due Spider-Man

Racconto di due Spider-Man

Diavolo di uno Smilin’ Stan. Con quei baffoni e quel sorriso (per non parlare del parrucchino) ci può raccontare quel che vuole.

Provate ad ascoltarlo in una delle innumerevoli volte in cui ha raccontato le origini di Spider-Man: Stan dirà che il suo editore Martin Goodman non voleva un personaggio con quel nome, che la gente odia i ragni, e che solo piazzando il nuovo eroe su una testata di nome Amazing Fantasy, comunque condannata alla chiusura, era riuscito a dare alla luce il nuovo eroe. Ma in realtà il nostro Tessiragnatele non è il primo Spider-Man della storia.

Senza andare a scomodare l’eroe dei pulp anni Trenta The Spider, che col nostro eroe non c’azzecca proprio, possiamo provare a sfogliare insieme un catalogo di costumi per Halloween, e precisamente quello della Ben Cooper, di Brooklyn, New York. Nel catalogo edizione 1954 troviamo questo costume:

Spider Man anno 1954
Spider Man anno 1954

No, non abbandonatevi a sterili commenti sulla bruttezza dei costumi di sessant’anni fa e concentratevi, piuttosto, sul secondo costume che appare nella parte destra (i Novelty Costumes): si chiama Spider Man. Ben otto anni prima della nascita ufficiale dell’eroe di Lee e Ditko. Un caso? O vuoi vedere che Stan e Steve, nel lontano 1962…

In ogni caso, il ragnateloso costume rimase in vendita per diversi anni, fino a quando la Ben Cooper decise di condannare la sua creatura all’oblio. C’era ormai un nuovo Uomo Ragno in città, quello Marvel, e la Ben Cooper decise di farsi subito amici i nuovi fabbricanti di supereroi. Invece di imbarcarsi in complesse battaglie legali per plagio (che avrebbero potuto anche perdere) i proprietari acquistarono i diritti dello Spider-Man Marvel e ne ricavano un nuovo costume su licenza, ovvero questo:

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La confezione del costume prodotto da Ben Cooper

No, in effetti nemmeno io ricordavo che ci fosse del giallo nella divisa dei fumetti. Uscito nel 1963, a quanto pare il costume è a tutti gli effetti il primo gadget ufficiale Marvel, poiché anticipò di un anno i regalini della Merry Marvel Marching Society (1964-65). (Che cosa sarebbero, dite? L’oggetto di un futuro articolo! ‘Nuff Said).

confezione e costume dello Spider-Man in giallo
Il costume dello Spider-Man in giallo

Il colorato vestitino, opportunamente realizzato in pura plastica per meglio far soffocare i piccoli Arrampicamuri, diventò in breve tempo uno dei costumi più venduti dell’azienda, aprendo la strada a tutta una serie di nuovi Marvel-costumi e rimanendo in catalogo per parecchi anni. Ma la storia del costume ragnesco non è esattamente a lieto fine: la Ben Cooper, per molti anni una delle maggiori aziende del settore, anche grazie ai suoi costumi su licenza, chiuse per bancarotta nel 1988, tornò all’assalto l’anno dopo e scomparve definitivamente nel 1992, acquistata dalla Rubie’s Costume Co.

Oggi come oggi, se avete in soffitta un Ragno-costume, potreste scoprire di possedere qualcosa di cui consolarvi: una prima edizione del 1963 potrebbe valere la bellezza di 10.000 sonanti dollari. Non avete il costume in soffitta e siete mortalmente offesi dal trattamento riservato dai buontemponi della Ben Cooper al nostro Arrampicamuri? Consolatevi allora ammirando Aquaman (mascherato?!?) e Batman colorato di ross.. ehm.. Daredevil!

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Ma torniamo a parlare di Spider-Man, anche se non quello che vi aspettereste. Noi vecchi nostalgici lo chiamiamo ancora Uomo Ragno, come l’abbiamo conosciuto nel nostro Paese sin dal 1970. Quando Luciano Secchi, in arte Max Bunker, parla dell’arrivo del nostro eroe in Italia cita spesso un fumetto inglese che, per evitare fastidiose omonimie, lo convinse a tradurre il nome dell’eroe invece di lasciarlo in originale. E quale sarà mai questo misterioso fumetto inglese? Ebbene, la soluzione dell’enigma è qui:

Spider-Namor-Spock
Spider-Namor-Spock

Ecco a voi il primo numero di Spiderman – L’uomo ragno, anno di grazia 1967. Questo Spiderman, pubblicato in Italia da Bianconi, la casa editrice di Geppo e Braccio di Ferro, è una produzione inglese, il cui protagonista è un inafferrabile criminale che si avvale delle più avanzate tecnologie per i suoi colpi. No, Diabolik non c’entra nulla, anche se il fumetto arrivò in Italia al momento di massimo splendore del fumetto nero. Spiderman non ha la Jaguar truccata e la calzamaglia nera, ma una “web gun” che emette “spidermateria”, un esoscheletro che lo rende più forte e lo fa volare, e una coppia di orecchie alla Namor (o alla Spock, se preferite). Col passare del tempo, il criminale si annoierà a compiere delitti, e deciderà di passare dalla parte del bene.

La serie durò 12 numeri, con un’altra avventura pubblicata in appendice ad alcuni numeri di Cobra e passò un (bel) po’ in sordina nelle edicole italiane, mentre nella storia del fumetto inglese è ricordato non esattamente come una meteora. Creato sulle pagine del periodico Lion nel 1965 da Ted Cowan e Reg Bunn, l’orecchiuto personaggio si chiama oltremanica The Spider. Ebbe una serie tutta sua (quella tradotta in Italia) per un paio d’anni, disegnata – come per tante produzioni della casa editrice Fleetway – da autori italiani, in questo caso Aldo Marcuzzi e Giorgio Trevisan. Ai testi, autori inglesi e un certo scrittore di Cleveland, in Ohio: tale Jerry Siegel. Già, colui che parecchi anni prima si era inventato con l’amico Joe Shuster un altro personaggio, un poco più noto di The Spider: un certo Superman…

Dopo la chiusura della sua serie, The Spider ricomparve poi in un’altra pubblicazione Fleetway dall’altisonante nome di Super Library Stupendous Series; fu poi ristampato negli anni Settanta e giunse anche in Germania, Spagna, Francia, Turchia. Dimenticato altrove, nella natia Inghilterra qualcuno gli tributa affetto ancora oggi: è infatti ricomparso, incanutito, nelle avventure di Jack Staff di Paul Grist e nel 2000 AD Action Special del 1992, dove un giovane Mark Millar aveva pensato bene di trasformarlo in un cannibale psicopatico.

Vedete che qui ha la faccia da psicopatico? Ah, dite che è uguale a prima?
Vedete che qui ha la faccia da psicopatico? Ah, dite che è uguale a prima?

Ma a noi piace ricordarlo così: con il suo jet pack e i suoi capelli ingellati, mentre rapina una banca a colpi di spidermateria. E in fondo, vuoi mettere la differenza tra ragnatele e spidermateria?

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