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FocusGli eroi sconosciuti di Will Eisner

Gli eroi sconosciuti di Will Eisner

Se state leggendo questo sito, probabilmente avrete sentito nominare Will Eisner. Certo, Will Eisner, l’inventore di The Spirit. Certo, Will Eisner che ha contribuito a diffondere il mai-troppo-abusato termine graphic novel.

Ma insieme a Spirit, in circa settant’anni di onorata carriera Eisner ha creato molti altri personaggi, forse meno conosciuti, che si sono perlomeno risparmiati la disgrazia di essere adattati per il cinema da Frank Miller. Eccone alcuni dei più curiosi.

Hawks of the Seas

Le avventure di Hawk, pubblicate in GranBretagna su WAGS
Le avventure di Hawk, pubblicate in GranBretagna su WAGS

Pubblicato inizialmente con il titolo di The Flame sulle pagine di Wow, Hawk, un po’ pirata e un po’ signore, è un bucaniere che combatte per la giustizia. Dopo la chiusura della testata, Eisner e Iger ripresero il personaggio per la pubblicazione sulle pagine domenicali a fumetti dei quotidiani, con un certo riscontro anche all’estero (Gran Bretagna, Canada e Spagna, tra gli altri), e una serie di ristampe sui comic book negli anni Quaranta.

Il titolo della serie potrebbe però suonare preoccupantemente simile a quello del celebre romanzo piratesco di Rafael Sabatini The Sea Hawk. Ecco perché l’accorto Eisner – sotto lo pseudonimo di Willis Rensie – aggiunse una ‘s’ plurale al titolo, anche se di Hawk nella serie ce n’era solo uno.

Il volume raccolta – edito originariamente negli States da Dark Horse – è stato pubblicato in Italia da Kappa edizioni nel 2010, col titolo I falchi dei mari.

Doll Man

featurecomics
Doll Man a bordo del suo potente velivolo

Il chimico Darrel Dane crea una formula che gli consente di rimpicciolire fino all’altezza di sei pollici, ingurgitando, tra altri squisiti ingredienti, anche l’acqua règia, che si usa per sciogliere l’oro e il platino. Ma nella fretta di salvare la fidanzata rapita, Dane si precipita in azione senza nemmeno preoccuparsi di inventare un antidoto. Ma bazzecole come queste non impediscono a un vero eroe di continuare a combattere il crimine anche in una serie tutta sua, dopo il debutto sulle pagine di Feature Comics #27 (1939).

Il fortunato Doll Man non deve nemmeno preoccuparsi, come fa quel tizio di Gotham City, di costruire veicoli costosissimi e altamente tecnologici. Grazie alle dimensioni tascabili può infatti spostarsi sul dorso dell’alano Elmo oppure con un comodo aeroplano giocattolo.

Uncle Sam

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La prima apparizione di Uncle Sam

Capitan America non è il solo eroe a portare i colori della bandiera a stelle e strisce sul costume. La MLJ aveva Shield, la Harvey Captain Freedom e la Quality… nientemeno che la personificazione stessa degli Stati Uniti: Uncle Sam! E non è il solito tizio-con-costume-variopinto, ma addirittura un soldato ucciso durante la Guerra d’Indipendenza americana, il cui spirito si unisce a quello dell’America, rimanendo sulla Terra per intervenire in nome della Libertà! Ad aiutarlo, un ragazzino – incredibilmente senza costume attillato – di nome Buddy. E dove può essere pubblicato il nostro patriottico eroe, se non sulle pagine di National Comics (1940)?

Come gli altri eroi Quality, Uncle Sam è stato poi resuscitato (per la seconda volta, nel suo caso) negli anni Settanta, entrando a far parte della scuderia DC.

Wonder Man

La copertina dell'unica apparizione di Wonder Man
La copertina dell’unica apparizione di Wonder Man
Eisner rievoca la sua esperienza in tribunale per Il sognatore
Eisner rievoca la sua esperienza in tribunale per Il sognatore

Fred Carson, ingegnere delle telecomunicazioni, trova in Tibet un antico monaco che gli dona un anello capace di conferirgli straordinari poteri in caso di bisogno. Quali straordinari poteri? Potremmo dire che Wonder Man è più veloce di un proiettile, più potente di una locomotiva e capace di saltare un grattacielo con un balzo. Praticamente come Superman.

In effetti la palese somiglianza con l’Uomo d’acciaio convinse la National (la DC di oggi) a portare in tribunale l’editore Victor Fox, con Eisner in qualità di testimone, relegando l’incolpevole Wonder Man a un’unica apparizione, sulle pagine del primo numero di Wonder Comics (1939). Fox si era rivolto ad Eisner chiedendogli espressamente di copiare Superman, ma Eisner aveva sempre raccontato, anche in Il sognatore, di non aver saputo resistere al rimorso, raccontando la verità al giudice.

La realtà, però, è diversa. Secondo la documentatissima ricerca – pubblicata qui – a cura di Ken Quattro, le cose andarono diversamente: Eisner negò di conoscere in alcun modo il personaggio di Supermann e Wonder Man sarebbe stata una sua creazione esclusiva. Il giudice credette alla National, Fox e Eisner abbandonarono il personaggio mentre Wonder Comics, che lo pubblicava, proseguì con il nuovo titolo Wonderworld Comics per una trentina di numeri.

Se avete nostalgia di Wonder Man, e siete curiosi di vedere quanto somigli a Superman, potete leggere la sua prima e unica apparizione cliccando qui.

Joe Dope

joe dope poster
Un poster prodotto nel 1943
Joe Dope ritorna sulle pagine di PS Magazine
Joe Dope ritorna sulle pagine di PS Magazine

Bisogna dare atto all’Esercito degli Stati Uniti di saper scegliere validi collaboratori per le loro comunicazioni: mica tutti possono vantare nel proprio carnet gente come Milton Caniff o il nostro Will Eisner, che all’inizio degli anni Quaranta creò per una serie di poster il soldato Joe Dope.

Joe è un inetto, un combinaguai, un disastro ambulante. La sua inettitudine diventa quindi il modo ideale per raccontare ai soldati con un sorriso come NON ci si deve comportare. I poster in rima avvertono di non essere un dope (uno stupido, in inglese colloquiale) e maneggiare correttamente il proprio equipaggiamento.

Joe si fece una notevole fama, e oltre che sui poster, iniziò ad apparire sulle pagine di una pubblicazione mensile dell’esercito, Army Motors, impegnato in brevi avventure di un paio di pagine. Finito il conflitto, dopo qualche anno di riposo, Joe risbucò su PS Magazine, nuovo mensile che Eisner seguì, attraverso la sua società American Visuals Corporation, dal 1951 fino ai primi anni Settanta.

Rube Rooky

La copertina del primo e unico numero di Baseball Comics
La copertina del primo e unico numero di Baseball Comics

Negli Stati Uniti tutti conoscono il baseball, e pure i fumetti. Niente di meglio che unire baseball e comics in un’unica soluzione, con un bel comic book dall’originale titolo Baseball Comics.

Star della testata è Rube Rooky, il classico, ingenuo ragazzone di campagna con un grande talento sportivo. Le avventure dell’erculeo Rube durarono lo spazio di un numero: l’idea di Eisner di produrre un fumetto rivolto agli appassionati sportivi si rivelò un errore, le vendite furono bassissime e Baseball Comics si fermò al numero uno… per più di quarant’anni! Nel 1991, infatti, la casa editrice Kitchen Sink recuperò il misconosciuto fumetto del 1949, a cui fece seguire un numero 2, contenente tra gli altri una storia scritta decenni prima e che avrebbe dovuto comparire sul mai pubblicato secondo numero della serie.

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