Ora tutto si spiega. Come al solito, le colpe dei padri, anche di quelli putativi, ricadono sui figli. Perché Matt Murdock è un tale passivo-aggressivo a cui piace prendere a botte le persone? Semplice, ha avuto come maestro il capo dei passivi-aggressivi a cui piace prendere a botte le persone: Stick.
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Episodio 7, stagione 1 – Stick (Spoiler)
Chi è Stick? (Non) lo scopriamo nel corso della settima puntata, giocata su due piani temporali distinti. Nel passato, impariamo qualcosa di più sulla giovinezza di Daredevil. Tutto inizia quando una delle suore del convento dove Matt vive dopo la morte del padre chiama questo misterioso vecchietto cieco; l’idea sarebbe quella di dare al giovane problematico una guida che lo aiuti a gestire la propria cecità (e i doni che l’incidente con il materiale chimico radioattivo gli ha donato), nella pratica però il tutto si risolve in una serie di dure lezioni di vita (nessuno sarà mai davvero triste per te; non avere affetti; non innamorarti perché è una cosa peggiore che ammalarsi; il gelato che stai mangiando è pieno di schifezze chimiche) e allenamenti spaccaossa in vista di una misteriosa ‘missione’.
Il piccolo binomio disfunzionale sembra procedere alla grande, almeno finché a Matt non salta in testa la pazza idea che magari forse cioè Stick potrebbe insomma in qualche modo fungere da nuovo papà. Per sancire il tutto, prova a regalargli un braccialetto fatto con la carta del gelato mangiato la prima volta che si sono incontrati (AWWWWWWWWWWW!). Stick lo apprezza il giusto, schiacciandolo con una mano e gettandolo per terra, per poi abbandonare il ragazzo al suo destino. Prova con Tiffany la prossima volta, Matt!
Nel presente assistiamo invece al ritorno di Stick, bisognoso dell’aiuto di Daredevil per portare a termine una missione: impedire l’arrivo al porto di New York di Black Sky, una misteriosa e potentissima arma in mano alla Yakuza. La rimpatriata parte alla grande, fra anaffettività e comportamenti passivo-aggressivi, ma alla fine Matt acconsente ad aiutare il suo vecchio mentore, a patto che nessuno venga ucciso nel corso della missione. Stick promette, ma come sapranno quelli di voi che hanno letto Mr. Wiggles, non bisogna mai fidarsi dei ciechi, perché ‘vanno in giro in branco e adorano Satana e rubano organi in suo onore’. Dopo aver fatto fuori tutta la sorveglianza, Matt scopre che Black Sky non è nient’altro che un bambino spaventato tenuto legato in un container. La cosa tuttavia non impedisce a Stick (che di questo fatto era al corrente) di venir meno alla sua promessa e provare a ucciderlo. Matt comprensibilmente si arrabbia, impedisce l’assassinio, facendosi però così scoprire e trovandosi a ingaggiare in combattimento una serie di mafiosi giapponesi con armi automatiche. Approfittando della caciara scatenatasi, Stick insegue il furgoncino che trasporta Black Sky, portando a termine il lavoro.
Stick e Matt si ritrovano poi nell’appartamento di quest’ultimo, dove, dopo una serie di accuse e rinfacci, iniziano a pestarsi (niente paura, non fanno sul serio, è la versione supereroistica di io che sbatto le porte e alzo la voce con mia madre perché ha usato Building Stories come fermaporta per fare corrente ‘perché così i pavimenti si asciugano prima’). L’allievo supera infine il maestro, lasciandolo a terra e costringendolo ad andarsene. Le ultime inquadrature sono per un Matt desolato che fruga fra i cocci lasciati dal combattimento, ritrovando il famoso braccialetto.
Nel resto della puntata? Più o meno niente. Karen Page e Ben Urich continuano blandamente le loro indagini sul sistema mafioso di Wilson Fisk, e a loro si aggiunge quel bavoso di Foggy Nelson in veste di avvocato.
Qualche osservazione sparsa:
– A inizio puntata, Daredevil prova a intimidire Leland Owlsley, il quale risponde a sua volta taserizzandolo e lasciandolo a terra. Ora, io non sono mai stato un boss criminale alle prese con un vigilante mascherato che prova a far crollare il mio impero, però diciamo che se per caso riuscissi a lasciarlo per terra quasi privo di sensi, forse proverei a toglierli la maschera e a vedere chi è, piuttosto che salire in macchina e andarmene.
– Lo Stick di Scott Glenn non m’è parso molto convincente. Più che un maestro ninja dal cuore di pietra, sembra soltanto un vecchio pazzo anaffettivo sull’orlo della sindrome di Tourette.
– Comunque vada, non sarà mai però la peggior cosa fatta da Scott Glenn nella sua vita, considerato che ha preso parte anche a quella grossa schifezza di The Leftovers.
– Durante un dialogo fra Stick e una delle suore del convento dove vive Matt, l’uomo chiede notizie della madre del ragazzo. La sorella risponde con reticenza e cambia discorso, ma è probabile che sappia qualcosa. Ci dobbiamo aspettare prima o poi un’apparizione di Suor Maggie, la madre di Matt da lui creduta morta?
– A fine episodio va in scena un altro dialogo, questa volta fra Stick e un misterioso uomo con la schiena piena di cicatrici. Sebbene non venga fatto esplicitamente nessun nome, è abbastanza probabile che l’uomo sia Stone, membro del clan ninja dei Casti e, perlomeno all’interno del fumetto, un altro degli allievi di Stick. E sapete qual è il clan nemico dei Casti? La Mano. Probabile che tutto ciò verrà ripreso poi nella seconda serie.
– Ok, che cosa caspita è Black Sky? Io ho elaborato una contorta teoria secondo cui c’è questo super-progetto con cui creano persone super-potenziate e da questo super-progetto in qualche modo emergerà Luke Cage aka Power Man. Non ho nessuna prova per dimostrarlo, è proprio una chiacchiera da fumetteria.