La nuova storia di PK: “Gli argini del tempo” episodio 4 [Recensione – spoiler]

Ci eravamo illusi con la seconda puntata che Alessandro Sisti, Claudio Sciarrone e Max Monteduro ci avessero presi in giro, che non avessero fatto tornare Lyla ma qualcun’altra, magari responsabile lei stessa dell’anomalia temporale.

Il finale de Gli argini del tempo, pubblicato su Topolino 3105, fuga questa illusione, non saprei dire se in male o in bene. Se da una parte ci consegnano una storia comunque tradizionale, in linea con quelle di PKNA, e non una di rottura, che avrebbe fatto urlare di gioia o al sacrilegio i fan per i secoli a venire, dall’altra restituisce definitivamente alla saga di PK la Lyla che tutti i Pkers amano: intelligente, forte, dolce e… disegnata da Sciarrone.

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La copertina di 'Topolino' 3105
La copertina di ‘Topolino’ 3105

La trama in due parole

La Tempolizia e l’Organizzazione si stanno combattendo all’interno di Time 0 con così tanta foga da non accorgersi della sirena di allarme che chiudeva il terzo episodio. Con un brusco scossone Time 0 si sgancia dal suo ancoraggio nel nulla che lo circonda e precipita nello spaziotempo reale. Magra consolazione che i tempoliziotti riescano ad arrestare i cronopirati…

Lost in Space...time
Lost in Space…time

Intanto – se ha senso come termine – Lyla e Paperinik si sono traslati all’origine dell’anomalia spaziotemporale un paio di ore prima che questa avvenga. Sono in aperta campagna, davanti a loro una casa, al cui interno due persone stanno discutendo di un’invenzione che permetterà di controllare la forza di gravità. Dei due non si vedono che le ombre, quella dell’inventore è senza becco, il suo interlocutore invece ce l’ha. Lo scienziato ha avuto l’idea da un giornalista che, anni prima, gli aveva parlato di gravitoni, e sarà la chiave del suo riscatto agli occhi della comunità scientifica.

Pikappa e socia si introducono nello scantinato per indagare e vi trovano un rudimentale generatore di spaziotempo, che, una volta acceso, darà il via alla cronoesondazione. L’anomalia che ha messo in ginocchio anche la Tempolizia non è opera di una mente criminale ma di uno scienziato pasticcione!

In quella arriva uno sconosciuto (con il becco!), che Paperinik prende per l’inventore e al quale chiede di non attivare la macchina. Lyla però non si fa ingannare, porta il papero fuori dalla stanza per preparare le armi: il tizio non è altri che il Razziatore, che, abbandonato il suo travestimento, sta per innescare l’anomalia. Durante lo scontro il cronauta aziona il macchinario, i buoni lo danneggiano di proposito e da generatore di spaziotempo lo trasformano in generatore di buchi neri. Il multiverso è salvo, ma loro sono ora in pericolo mortale.

La soluzione per fortuna è a portata di mano. Lyla affida a Pikappa l’ipernodo di Time 0 e lui, utilizzando le ultime energie della supertuta, entra nel buco nero e lo stabilizza. Ancora una volta però il Razziatore gli salva le piume portandolo fuori dal buco nero prima che collassi.

Mentre si riprendono dallo choc, il rapace ne approfitta per fuggire. Arrivano in ritardo due tempoliziotti per impedire l’anomalia e per arrestare Lyla e Pikappa per il furto dell’ipernodo, ma decidono di lasciarli andare. A questo punto anche gli eroi possono traslarsi in un altro luogo e un altro tempo.

Fa quindi la sua apparizione lo scienziato, che era stato messo KO dal Razziatore. Non vede più né il suo mecenate né la sua macchina, non capisce cosa sia successo nel suo scantinato ma vi legge i segni di una mostruosa attrazione gravitazionale. Il suo congegno ha funzionato! La comunità scientifica dovrà di nuovo tributargli gli onori che si merita, parola di Seamus Hogg.

Come Mattew McConaughey
Come Mattew McConaughey

Come nelle migliori storie di viaggi nel tempo, Lyla riporta Pikappa nel momento e nel luogo da cui erano partiti, di sera davanti ai resti della Ducklair Tower. L’idillio viene però interrotto dall’arrivo di un furgone simile a quello da cui, nel primo episodio, erano scesi i droidi assassini. Questa volta esce dal furgone un personaggio ancora peggiore: Angus Fangus, che annuncia in grnade stile il suo ritorno a 00 Channel – e sulle pagine di PK.

Appunti per i Pkers

Non so quanti Pkers abbiano riconosciuto Seamus Hogg già dal dialogo origliato da Lyla e Pikappa. “Me l’ha ispirata un insulso giornalista, qualche anno fa! Blaterava di un sostentarore a gravitoni!” in realtà sarebbe potuto bastare. L’insulso giornalista è Angus Fangus, non ci piove. O meglio, il Razziatore travestito da Angus Fangus per introdursi nella nuova centrale energetica di Paperopoli per aiutare gli scienziati a impedire l’esplosione del secolo e sfruttarne l’energia per alimentare la sua altronave. È stato lui a suggerire a Hogg di usare un sostentatore a gravitoni. “Un… che?” fu la risposta del luminare.

Seamus e l'invenzione che non va
Seamus e l’invenzione che non va

È il “qualche anno fa” che può trarre in inganno i Pkers della prima ora: sono passati in effetti ben 18 anni e 2 mesi da PKNA 3 “Il giorno del sole freddo” ed è facile che un personaggio come Hogg, comparso in quella storia e mai più tornato, venga rimosso dalla memoria. Per assurdo, per una volta i nuovi lettori possono aver bagnato il naso ai lettori storici: “Il giorno del sole freddo” è stato ristampato solo un mese fa su PK Giant 6.

Eppure Uno ci aveva avvertiti, 18 anni fa...
Eppure Uno ci aveva avvertiti, 18 anni fa…

Molto più semplice è riconoscere il personaggio che compare alla fine dell’episodio, il kiwigiornalista Angus Fangus. Irrompe sulla scena come un ciclone e annuncia il suo ritorno a Paperopoli. In realtà lo avevamo già visto sulle pagine di Potere e Potenza presso la redazione di 00 Channel, ma possiamo ipotizzare che sia tornato nella sua Nuova Zelanda dopo la sparizione della Ducklair Tower e la probabile sospensione delle trasmissioni del telegiornale per… mancanza fisica di una redazione. Sisti, come ha dichiarato più volte, ama far apparire solo “la punta dell’iceberg” delle storie, lasciando molti elementi non detti sui quali il lettore deve lavorare di fantasia. Questa trasferta neozelandese di Fangus è uno di questi.

Speriamo che il suo ritorno alla fine di questa storia indichi che sarà sempre più presente nelle avventure di PKNE, “Paperinik New Era”.

Fangus
Fangus

Stanchi ma felici

Tirando le somme, Gli argini del tempo si conclude non solo con il ritorno alla normalità, ma senza che gli eventi siano davvero accaduti, se non per Pikappa, Lyla e il Razziatore. È stata impedita la cronoesondazione, quindi Time 0 non è mai stata conquistata dall’Organizzazione e non si è sganciata dall’ipernodo. La prova si ha quando, al posto dei droidi killer, dal furgone a fine episodio scende Angus Fangus. Niente futuri alternativi, dunque. Nulla di nulla, se non per chi è stato tutto il tempo nell’occhio del ciclone.

L’unica conseguenza tangibile è che l’Intelligenza Omega è ormai scarica. Come dicevamo settimana scorsa, la ricerca di nuova energia per attivarla potrebbe essere fonte di nuove storie, oppure Paperinik potrebbe trovarsi costretto a usarla pochissimo, quasi per nulla, per risparmiare le “batterie”. Magari in attesa che un’altra intelligenza artificiale torni a prendere il suo posto…

Si torna a tal punto allo status quo che Pikappa non ha più le superarmi di Potere e Potenza ma il caro vecchio scudo extransformer, che Lyla e Angus lavorano insieme a 00 Channel, che i viaggi nel tempo sono di nuovo possibili, che il Razziatore è tornato a essere un pirata (quasi) senza scrupoli. Sembra quasi che Sciarrone, Sisti e Monteduro ci abbiano riportato alle atmosfere di PKNA.

Tutto come una volta
Tutto come una volta

Certo, mancano gli evroniani, forse sconfitti definitivamente in Potere e Potenza, e soprattutto manca Uno. Ma chissà cosa ci riserva Il raggio nero, la prossima storia di PK di Artibani, Pastrovicchio e Monteduro, già annunciata per Lucca 2015.