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FocusIl Punitore, nuovo simbolo della guerra in Iraq

Il Punitore, nuovo simbolo della guerra in Iraq

Il Punitore, personaggio Marvel creato da Gerry Conway nel 1974, è più popolare che mai tra le forze armate, grazie alla filosofia intransigente e alla volontà di ottenere giustizia con qualsiasi mezzo.

Ne avevamo parlato all’indomani dell’uscita di American Sniper, film in cui comparivano diversi riferimenti al personaggio. Riferimenti che, però, derivavano direttamente dall’autobiografia del soldato americano Chris Kyle, alla cui vita reale è ispirato il film di Eastwood.

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Immagine da ‘American Sniper’

L’unità di Chris Kyle si faceva chiamare ‘The Punishers’ ed era talmente attaccata al personaggio da impedire che un gruppo di commilitoni adottasse lo stesso nome; nella sua autobiografia, Kyle scrive: «Eravamo noi i Punishers, loro dovevano trovarsi un altro simbolo.»

Oggi Kyle, se fosse ancora vivo, non sarebbe molto contento di sapere che anche le milizie irachene e sciite che hanno liberato la città di Tikrit dall’influenza dell’Isis – venendo accusate di saccheggio, incendio e omicidio – hanno apposto il simbolo del Punitore su abiti e veicoli.

Il giornalista italiano Daniele Raineri, inviato in Iraq del giornale Il Foglio, ha ricostruito e documentato il fenomeno postando alcuni scatti su Twitter, che abbiamo raccolto in uno Storify:

«È una sorta di anti-cattivo, invece che di anti-eroe» ha spiegato il suo creatore Gerry Conway al TIME, descrivendo i metodi non ortodossi (rapimento, tortura, omicidio) per ristabilire giustizia nella società. «E questo è un buon parallelo con le milizie sciite» è il commento di Aymenn al-Tamimi, ricercatore nell’ambito del think tank di Filadelfia sul Medio Oriente. «Penso non si rendano conto dell’associazione all’America del personaggio e guardino solo l’aspetto estetico. ‘Ehi, guarda quanto siamo fighi ricoperti di teschi’.»

I soldati dell’Iraq non sono i primi mediorientali ad appropriarsi di simboli staunitensi. Il gruppo armato siriano Faylaq al-Wa’ad al-Sadiq aveva utilizzato come logo Raising the Flag on Iwo Jima, l’iconica immagine dei soldati americani impegnati a issare la bandiera. «Penso che questa connessione non sia presente nelle loro menti. Vedono solo un simbolo. È uno cortocircuito interessante, simboli americani su persone anti-americaniste.»

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