Quando Jim Steranko “inventò” Indiana Jones e Dracula [Intervista]

A Prato, dal 9 al 23 febbraio del 1992, si svolse la quindicesima Rassegna Internazionale del fumetto e del fantastico. Era dedicata ai supereroi della Marvel. Ospiti d’onore durante i giorni della rassegna furono John Buscema e Jim Steranko. Li incontrai e li intervistai. Steranko, in particolare, mi raccontò dei suoi rapporti con il cinema e con due registi come Steven Spielberg e Francis Ford Coppola. Ecco come ne scrissi e che cosa mi raccontò, allora, nell’intervista pubblicata su l’Unità del 15 febbraio 1992.

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Piccolo e minuto, dai lineamenti aguzzi e dallo sguardo penetrante, Jim Steranko indossa un maglione dolcevita nero con un foulard rosso e ai piedi porta stivaletti a punta… Personaggio geniale e con una piccola vena di follia, vanta tra i suoi trascorsi una lunga esperienza di chitarrista e persino quella di trasformista fachiro, una sorta di Houdini. Per il resto, anche per lui, nato a Reading in Pennsylvania nel 1938, la classica gavetta. Precocissimo (ha cominciato a sfogliare fumetti a un anno e mezzo di età) ha lavorato come art director e illustratore, ha prodotto serie tv a cartoni animati e, naturalmente, fumetti. Prima con l’editrice Harvey e poi con la Marvel per cui fa rinascere la serie di Nick Fury agente dello Shield, una sorta di 007 in versione supereroe.

Dotato di un eccezionale talento visionario, Steranko crea tavole dall’impaginazione rivoluzionaria, usando citazioni op art e psichedeliche. Un suo capolavoro è Outland, una bellissima saga fantascientifica ispirata al film Atmosfera Zero di Peter Hyams.

E col cinema Jim Steranko ha più di una frequentazione. Direttore ed editore di Prevue, una rivista dedicata ad anticipazioni cinematografiche, conosciuto da Federico Fellini che gli ha scritto la prefazione di una sua storia dei comics (The Steranko History of Comics), da diversi anni collabora con registi di grido, da Spielberg a Coppola.

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«Guardi qui – dice Steranko mentre tira fuori dal suo portfolio un colorato depliant – questo l’ho fatto due anni prima dell’uscita de I predatori dell’Arca perduta. Lucas e Spielberg che conoscevano i miei lavori mi chiesero di immaginare un personaggio per il loro film. Lo volevano come il Bogart de Il tesoro della Sierra Madre. Così lo feci come lo vede qui con giubbotto, cappello, cinturone e una fusta. No questa Bogey non ce l’aveva – precisa Steranko – ma fu Lucas a volerla perché gli ricordava lo Zorro degli anni Trenta. La faccia anche è diversa, io mi ero ispirato al Tom Selleck di Magnum P.I. ma poi Spielberg scelse Harrison Ford».

Da Spielberg a Francis Ford Coppola e al suo nuovo film Dracula. «Coppola mi telefonò nel marzo del 1991 – racconta Jim Steranko – e non sprecò parole. Sono Coppola, sto facendo un film, vuole collaborare con me? Pensavo fosse uno scherzo e invece ci ho lavorato per otto mesi. Coppola voleva un Dracula diverso, rinnovato, un thriller di stampo erotico con un conte giovane». Nel film, una superproduzione da 40 milioni di dollari, ambientato tra l’Inghilterra e la Transilvania, ad interpretare il vampiro sarà Gary Oldman, affiancato da Winona Ryder e Monica Bellucci (ma ci saranno anche Keanu Reeves, Anthony Hopkins e Tom Waits nella parte di un vampiro pazzo).

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Jim Steranko ci mostra degli stupendi bozzetti di scena con un Dracula capellone, sorprendentemente vestito di bianco e un castello tutt’altro che gotico. «Ho immaginato un maniero – spiega Steranko – in stile Bauhaus dalle forme geometriche e squadrate, come anche parte dell’arredo e delle sculture che ornano il castello. Non so se Coppola utilizzerà tutte le mie idee ma lavorare con lui è stato straordinario».

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