Un Deposito in Lego per Don Rosa

Sulla pagina Facebook ufficiale del fumettista statunitense Don Rosa sono state postate le fotografie di un Deposito di Zio Paperone interamente costruito in Lego. L’autore della (folle?) opera è un fan americano dei fumetti Disney – uno dei pochi, va detto – tale Dennis Steppe. Ovvero un signore che, in pensione (almeno per quanto è dato sapere), ha deciso di impegnare in questa attività qualcosa come un anno e mezzo di tempo. E circa 10.000 dollari, spesi per recuperare tutti i pezzi necessari.

Publiée par Don Rosa sur Mardi 23 juin 2015

Il Deposito del signor Steppe misura circa 120 cm di lato e contiene migliaia di monete prese da set Lego di pirati. Si tratta quindi di monete “d’oro”, non “d’argento” come invece vorrebbe la tradizione invalsa nella colorazione degli albi americani; ma in fondo non è che un dettaglio perdonabile, considerato che la Lego non produce monetine color argento.

Il progetto del Deposito è basato sui disegni di una storia ‘classica’ firmata proprio da Don Rosa, ovvero Bassotti contro il Deposito [The Beagle Boys vs the Money Bin] del 2001, in cui per la prima volta l’autore disegnò accuratamente la pianta di ogni piano della celebre costruzione.

deposito paperone lego don rosa
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In quella avventura, i Bassotti si introducono di nascosto nell’edificio, attraverso i condotti dell’areazione, diretti ovviamente alla camera blindata. Nel loro percorso, che si sviluppa – con una memorabile trovata – anche nei margini tra una vignetta e l’altra, i malfattori si imbattono in tutte le stanze più caratteristiche del Deposito: i depositi dei tesori, gli uffici, la stanza delle preoccupazioni…

deposito paperone don rosa

Dennis Steppe ha inoltre inserito molti altri dettagli presenti nelle diverse storie realizzate da Don Rosa e ambientate nel deposito. Per il ‘Deposito Steppe’ si preannuncia una stagione fortunata: girerà infatti le numerose convention americane destinate agli appassionati di Lego.

«Perle ai porci», secondo Don Rosa: negli Stati Uniti i lettori Disney sono davvero scarsi – assai meno numerosi che in Italia – e nessuno sarà in grado di cogliere i riferimenti fumettistici, inseriti dal nostro abile pensionato con affettuosa, filologica, maniacale cura.

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