Sono ormai cessati gli echi delle celebrazioni del cinquantenario della rivista Linus, che ha visto occuparsi della gloriosa testata della Milano Libri, e dei suoi epigoni in edicola, anche la stampa e i più diversi media generalisti. Sembra, quindi, il momento giusto per occuparsi del dopo-Linus.
In particolare, ciò che intendo fare con i primi articoli per questa nuova column (rigorosamente irregolare, naturalmente), sarà occuparmi di una serie di pubblicazioni di fumetti – o nelle quali il fumetto ha rivestito un ruolo rilevante – prodotte negli anni Settanta. Ma il panorama che racconterò non sarà un dopo-Linus qualsiasi, bensì quello maturato al di fuori dell’editoria ufficiale, grazie a pubblicazioni diffuse nei canali alternativi della cosiddetta stampa di controcultura.
Leggi anche: Nuvole Sotterranee: antologia di fumetto underground italiano degli anni Settanta
È una pagina ancora tutta da scrivere, quella delle riviste e dei fumetti underground italiani, cui spero di dare un contributo concreto nella rubrica che inauguriamo qua. Iniziamo, dunque, con una panoramica delle principali pubblicazioni realizzate nel nostro paese tra il 1971 e il 1979, con la promessa di occuparci a breve, più in dettaglio, anche degli autori presenti nelle loro pagine.
Puzz (1971-1976)
Nell’aprile del 1971 un bizzarro inserto a fumetti con la testata Puzz fa la sua comparsa nel mensile Humour dell’editrice Insubria. Ideata dal friulano Max Capa e realizzata con uno sparuto gruppo di collaboratori, la strana creatura non trova il gradimento dei lettori. Messi alla porta dall’editore, Capa& Co. tentano, quindi, la strada dell’autoproduzione. Nasce così Puzz, il “controgiornale di sballofumetti”, la prima rivista underground di fumetti in Italia, distribuita on the road, con periodicità irregolare alternando eliografia a offset per la sua stampa. Tra i più assidui autori dei fumetti “fuori schema” pubblicati dalla rivista vi sono Maurizio Turchet, Graziano Origa, Pietro Carnelutti, Poppi Ranchetti, Enzo Jannuzzi, Claudio Mellana e Giancarlo Pavanello.
Le storie hanno trame nonsensistiche con una forte connotazione politica, che abbandonano il concetto di fumetto di pura evasione per una nuova forma di comunicazione filosofica-artistica-visiva. Puzz è così alternativo a qualsiasi forma di fumetto o altra narrazione tradizionale da non essere pienamente recepita neanche dagli stessi lettori. Pur tuttavia, riesce a sopravvivere fino al 1975, con una ventina di uscite e un numero imprecisato di speciali. Il situazionismo iniziale, intanto, ha assunto approfondimenti sempre più esasperati, cedendo il passo a una critica negazionista ultraradicale, col rifiuto della definizione di fumetto underground e perfino l’esplicito proclama “per la distruzione del fumetto…”
Insekten Sekte (1970-1975)
Nel 1969, un giovanissimo Matteo Guarnaccia fa la spola tra Brera e Amsterdam. Qui realizza disegni su grossi fogli di lucido, realizzandone all’occorrenza copie eliografiche che diffonde on the road. Siglate dapprima con l’acronimo I.S., poi dotate della testata Insekten Sekte e di una numerazione progressiva, le opere dell’autore milanese si trasformano in breve in un giornale murale. Insekten Sekte, il cui nome è preso in prestito da un gruppo di attivisti ed ecologisti olandesi, si presenta come una sorta di giornale di bordo, col resoconto per immagini di esperienze e stati d’animo quotidiani di quanti l’autore incontra sul proprio cammino e con lui riempiono il foglio lucido. Tra i collaboratori più assidui di Guarnaccia ci sono Renata Molho, Gary Stafford, Valerio Diotto, Luciano Pradella e Caterina De Gasperi.
L’aperiodico, realizzato ad Amsterdam o a Milano, a Goa e sull’Appennino ligure, ha uscite scandite da solstizi ed equinozi. Vi troviamo le affollate illustrazioni di Guarnaccia, che richiamano le panoramiche di Jacovitti, dei cui fumetti l’autore è stato appassionato lettore, insieme alle storie di Dan Dare e di Blake & Mortimer. Nuvolette e fumetti cominciano ad apparire sul grande foglio eliografato dietro la spinta di Angelo Quattrocchi, quando questi invita Matteo a collaborare alla sua rivista “Roman High – Roma Sotto” (poi Fallo!). Di Insekten Sekte escono diciassette numeri, fino al 1975. Nel 1988 rinasce, trasformato in una fanzine fotocopiata.
Kufu’ (1973)
Poche righe per questa introvabile pubblicazione interamente a fumetti, di cui è uscito un solo numero, nel 1973, e – purtroppo – non mi è stato possibile rintracciarne copia. Edita dalla milanese IAP di Ignazio Maria Gallino, Kufù è animata da Luciano Pradella, alla sua prima esperienza editoriale. Nella rivista, insieme ai fumetti di Pradella, vi sono quelli di Guarnaccia e Capa; ma anche classici dell’underground a stelle e strisce di Robert Crumb e Gilbert Shelton. In Kufù vi è inoltre la prima apparizione in Italia dei Freak Brothers di Shelton, un anno prima dell’edizione ufficiale pubblicata da Arcana.
Matteo Valerio Luciano / Comix (1974)
In quella che è (al momento) l’unica antologia underground italiana troviamo raccolti i primi fumetti di Matteo Guarnaccia, insieme a quelli di Luciano Pradella e ad alcune vignette e illustrazioni di Valerio Diotto. Storie di comuni agricole, fiabe strampalate, filastrocche urbane e racconti di viaggi: sono questi i contenuti dell’albo, edito dal lungimirante Angelo Quattrocchi col marchio Fallo! e distribuito nel circuito librario da La Nuova Sinistra/Savelli. Fa parte di una collana di albi di cui fanno parte l’antologia Comix di Robert Crumb e Paranoia, la sola pubblicazione italiana dei lavori di S. Clay Wilson, altro esponente di punta dell’underground a stelle e strisce.
King Kong (1975)
Tre soli i numeri usciti, come supplemento a Re Nudo, di questa pubblicazione alternativa comasca. Venduto a concerti e Festival Pop tra Como, Milano e la Svizzera, si occupa di sexpol, femminismo, droga e controinformazione in genere. Siamo nel 1975 ed è il primo giornale in cui appaiono in Italia i fumetti di Lorenzo Mattotti e di Fabrizio Ostani (che ancora non è divenuto Jerry Kramsky).
Nuvola Rossa (giugno 1975)
Realizzato dal Collettivo Nuvola Rossa di Milano nel giugno 1975, sotto l’egida delle Edizioni Ottaviano, la pubblicazione si prefigge nella sua unica uscita di usare il fumetto come “arma di guerra”. L’immediatezza del medium è usata per effettuare una contro informazione accurata e documentata sui “morti d’ordine pubblico”, ritenendo che “La forza del potere è anche la disinformazione su di lui”. Principale artefice della rivista è Jacopo Fo, già autore per Ottaviano di Se ti muovi ti Stato, libro a fumetti con testimonianze accurate e documentate sulla repressione delle forze dell’ordine. All’interno di Nuvola rossa, insieme ai fumetti di Fo, troviamo quelli di Maurizio e Aurelia.