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RecensioniClassicStar-Lord, la space opera secondo Marvel Comics

Star-Lord, la space opera secondo Marvel Comics

«Forse mi conosci con un altro nome: Star-Lord!»

«Chi?!?»

Con questo scambio di battute Peter Quill è entrato nel Marvel Cinematic Universe con i Guardiani della Galassia. Spaccone, imbranato, maestro nell’arte dell’arrangiarsi, piccolo Ian Solo, è molto diverso dal personaggio nato nel 1976. Panini Comics, sfruttando giustamente l’onda lunga del film, ha recentemente pubblicato le sue prime avventure, inedite in Italia, nel volume Star-Lord – La corona vuota. Un cartonato di grandi dimensioni che farà la gioia dei fan Marvel e di tutti gli amanti della fantascienza classica, a cui il volume strizza l’occhio già a partire dalla copertina ispirata alla grafica di Urania.

star-lord marvel panini

Peter Quill nasce nel gennaio 1976 sulle pagine di Marvel Preview #4, una testata antologica in bianco e nero che veniva usata per “testare” i nuovi personaggi, come Rocket Raccoon e il Punitore, che hanno avuto sulla rivista le loro prime avventure da protagonisti. All’epoca – siamo in piena ‘Bronze Age‘ – i personaggi dei fumetti americani dovevano essere tormentati, avere un lato oscuro, poca ironia e pochissima autoironia. Marvel, ad esempio, aveva appena inventato due simpaticoni del calibro di Warlock, essere sintetico dagli straordinari poteri che si sacrifica per redimere un intero pianeta, e Thanos, titano innamorato della Morte che brama l’onnipotenza. Star-Lord, quindi, non poteva essere un simpatico scavezzacollo tutto faccette e battute. Era necessario cucirgli addosso una storia drammatica.

Il suo creatore, Steve Englehart, fa parte di quel gruppo di autori, insieme a Jim Starlin e Steve Gerber, che negli anni 1970 ha sconvolto la Marvel con storie politicizzate e dure, come la saga di Capitan America L’Impero Segreto, ispirata al watergate, oppure folli e psichedeliche come il secondo ciclo di Warlock. Ai disegni viene chiamato Steve Gan, autore di secondo piano, uno dei numerosi disegnatori filippini che all’epoca lavoravano sui magazine Marvel imitando lo stile di John Buscema.

La nascita di Peter Quill star lord | @ Marvel Comics, Panini Comics
La nascita di Peter Quill. Marvel Preview #4. Testi di Englehart, disegni di Gan e McLeod | © Marvel Comics, Panini Comics

Englehart era molto appassionato di astrologia, come si nota nel suo lavoro sul Dottor Strange. Il primo episodio di Star-Lord si apre così con un appunto astrologico: come il giorno di Natale dell’anno 7 d.C. i pianeti si erano allineati e avevano guidato tre magi alla culla di un bambino “il cui destino avrebbe cambiato il mondo”, così si allineano di nuovo sabato 7 febbraio 1962, data di nascita di Peter Quill. Il padre non lo riconosce come suo figlio e, strappatolo alla madre, vorrebbe ucciderlo ma muore d’infarto; la madre rimane sconvolta e diventa l’ombra di se stessa; il figlio cresce in solitudine e senza amici. Poi, una sera d’agosto, la tragedia definitiva: lui e la madre assistono all’atterraggio di una nave aliena carica di extra terresti che uccidono la donna e risparmiano Peter. Ovviamente nessuno crede alla ricostruzione del ragazzo, che viene così messo in orfanotrofio.

Dopo una fuga dall’istituto, Peter decide di diventare astronauta per trovare gli assassini della madre e vendicarsi. Istruito della NASA, Peter si ritrova su una stazione spaziale quando, ancora durante un allineamento planetario, un’entità aliena dichiara che uno degli occupanti è destinato a diventare lo Star-Lord. Mentre i capi dubitano, decide di impadronirsi di quel potere a costo di uccidere i suoi commilitoni. Si ritrova così al cospetto del Signore del Sistema Solare che gli dona una tuta che gli permette di volare e una pistola che governa i quattro elementi. Può così abbandonare il suo passato e iniziare una nuova vita come Star-Lord.

La furia omicida di Peter Quill | © Marvel Comics, Panini Comics
La furia omicida di Peter Quill. Marvel Preview #4. Testi di Englehart, disegni di Gan e McLeod | © Marvel Comics, Panini Comics

Non sappiamo cosa avrebbe voluto fare Englehart della sua creazione. Per dissidi con Gerry Conway, allora editor-in-chief, lascia la Casa delle Idee nel 1976. A portare avanti la saga di Peter Quill viene chiamato allora il giovane Chris Claremont, affiancato dal disegnatore John Byrne. I due hanno già collaborato su Iron Fist e sono destinati a un successo con gli X-Men.

Claremont è appassionato di fantascienza, in particolare annovera tra i suoi miti personali Robert A. Heinlein, l’autore di Fanteria dello spazio e Straniero in terra straniera, e trasforma le avventure di Quill in una vera e propria space opera, abbandonando la componente mistico-astrologica e mitigando il carattere del protagonista. Non ne cancella il passato, tanto che più volte Peter si ricorda, pentito, dei crimini commessi, ma elimina l’ombra cupa che grava sulla sua figura. Star-Lord è ora un avventuriero che viaggia nello spazio in compagnia della sua astronave senziente Nave e protegge i deboli dai tiranni. Un personaggio molto più piatto, quindi, rispetto al cadetto tormentato di Englehart.

Le storie di Star-Lord faranno contenti gli appassionati di fantascienza. Questa space opera racconta di mondi immaginifici, battaglie spaziali e creature aliene, tiranni, mercenari, mercanti di schiavi, mostri alieni, creature senzienti impossibili. Le pagine sono ricche di suggestioni provenienti dai classici del genere, dal Ray Bradbury di Cronache marziane a Dan Dare, lettura d’infanzia di Claremont. Anche il giovane Peter Quill è appassionato del genere, passa il tempo a guardare Star Trek e legge le opere di E.E. “Doc” Smith e Perry Rhodan, serie tedesca di romanzi settimanali pubblicata ininterrottamente dal 1961.

A ispirare maggiormente gli autori sono i fumetti di Flash Gordon, sia nella classica versione di Alex Raymond sia nei comic book disegnati da Al Williamson. Le visioni di città che ha Peter quando è al cospetto del Signore del Sistema Solare potrebbero essere trasposte pari pari su Mongo. Così il pianeta acquatico della seconda avventura, abitato da mostri marini, che potrebbe essere una regione di quel pianeta. Ma è nel duello a fil di spada con il suo nemico, aspirante tiranno dell’universo, che è esplicita la citazione al classico duello tra Gordon e Ming.

Il duello tra Star-Lord e il principe Gareth | © Marvel Comics, Panini Comics
Il duello tra Star-Lord e il principe Gareth. Marvel Preview #11. Testi di Claremont, disegni di Byrne e Austin | © Marvel Comics, Panini Comics

E Guerre Stellari? Il film di Lucas è praticamente contemporaneo alle avventure contenute in questo volume, ma le due saghe hanno molte somiglianze, probabilmente più per le fonti d’ispirazione comuni che per influenza diretta dell’una sull’altra. Il pianeta desertico su cui è ambientata la terza avventura è un esempio. L’inaspettata agnizione del protagonista da parte di suo padre – «Peter Jason Quill… io sono tuo padre» – inoltre, ha nettamente preceduto L’Impero colpisce ancora. Curioso è il fatto che un personaggio del fumetto venga chiamato “signore dei Sith”, termine utilizzato per la prima volta da Lucas nel romanzo ispirato al film e pubblicato nel dicembre del 1976, qualche mese prima anche di Marvel Preview #11.

Star-Lord sul pianeta desertico, da Marvel Preview #14. Testi di Claremont, disegni di Carmine Infantino e Bob Wiacek | © Marvel Comics, Panini Comics
Star-Lord sul pianeta desertico. Marvel Preview #14. Testi di Claremont, disegni di Infantino e Wiacek | © Marvel Comics, Panini Comics

Dopo anni senza nuove storie di Star-Lord, Claremont scrisse una cornice (anch’essa presente nel volume) per una ristampa, dando così un finale alle sue avventure. Peter entrò ufficialmente nei personaggi “di riserva” della Marvel finché, ormai nel nuovo millennio, non venne recuperato per le varie saghe cosmiche, Annihlation su tutte, e divenne fondatore dei nuovi Guardiani della Galassia.

Ma questo, come si diceva, è un altro personaggio rispetto a quello ideato da Englehart. Certamente più divertente, più simpatico, ma anche molto meno affascinante.

Star-Lord – La corona vuota
di A.a. V.v.
Panini, 2015
144 pagine, 18,00 €
Edizione variant con poster-sovracoperta 20 €

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