di Serena Di Virgilio
Swim Thru Fire è un webcomic in corso di pubblicazione, interessante sia per le sue qualità formali che per l’impatto emotivo. Le autrici sono Annie Mok (testi) e Sophia Foster-Dimino (disegni), due giovani nordamericane accomunate dall’interesse per le relazioni interpersonali e l’introspezione psicologica, con particolare attenzione alle tematiche della sessualità.
La protagonista è Ada, una sirena che, dopo aver riportato in superficie un umano caduto da una nave, accetta l’invito ad uscire dal mare. In un momento successivo, Ada è di nuovo in acqua, cambiata nel fisico e nell’espressione del volto, a raccontare la sua esperienza ad una balenottera sua amica: alloggiata in una vasca sulla nave e osservata da una ricercatrice, la sirena si sforzava di trovare un modo per comunicare, fino a quando la donna non le ha imposto un contatto fisico che lei non vuole, che non comprende e che la fa star male.
Ogni capitolo di Swim Thru Fire è composto da un’unica, lunga immagine la cui lettura è pensata all’interno della finestra del browser: lo scorrere dall’alto verso il basso enfatizza l’immergersi, lo sprofondare. Pur non essendo divisa esplicitamente in vignette, la sequenza risulta sempre ben leggibile, e l’uso attento della composizione permette diverse sottigliezze espressive.
Il testo è ridotto a poche, brevi frasi (in inglese, ma piuttosto facili da comprendere). La narrazione è perlopiù visiva, con numerose scene mute che descrivono con chiarezza sia cosa avviene, sia i sentimenti dei personaggi, complice un uso attento del colore e del disegno, quest’ultimo stilizzato ma efficace nel descrivere le espressioni dei volti e gli atteggiamenti corporei.
Tra la sirena e la ricercatrice la comunicazione è difficoltosa. Le parole di Ada sono suoni senza senso e i suoi disegni sono scarabocchi, l’espressione dell’umana è insondabile e i suoi gesti arroganti. Il modo in cui la sirena si ritrae quando la donna le tocca le pinne però è inequivocabile, come gli aculei che emergono e restano sul suo corpo incarnando la perdita di fiducia, il tentativo di difesa, il trauma non superato.
La costrizione rappresentata dalla vasca, la finestra sull’oceano su cui Ada fissa la sua attenzione, il rifiuto netto prima nel linguaggio del corpo poi negli aculei, la confusione della sirena e il suo doloroso senso di colpa: sono tutti elementi che descrivono in modo vivido ma con delicatezza una situazione di prevaricazione, di abuso fisico, con particolare attenzione all’esperienza di chi lo subisce, senza titillamenti né spettacolarizzazione.
La pubblicazione di Swim Thru Fire si trova attualmente al quarto capitolo: si prevede un’uscita al mese ancora per tutta l’estate fino ad arrivare al compimento dell’opera. Dove e come le autrici vogliano portare la storia non è affatto scontato, quindi sarà sicuramente interessante continuare a seguirne gli sviluppi.
Il webcomic è presentato da Hazlitt, rivista online della casa editrice Penguin Random House Canada, che riserva una sezione a fumetti inediti, ospitando voci interessanti e dal timbro contemporaneo. La navigazione delle opere in più parti e quella degli archivi purtroppo è macchinosa, e la biografia a fondo pagina riservata ad una sola delle autrici è un po’ una caduta di stile, per un sito che in linea generale offre contenuti di indubbia qualità in una veste gradevole.
Il nostro consiglio è dunque di leggere Swim Thru Fire a partire dal primo capitolo, per poi proseguire con i successivi.
Qualche link per approfondire: