Ha ragione Evil Monkey quando dice che Hawkeye, di David Aja e di Matt Fraction, è un capolavoro. E soprattutto ha ragione quanto imputa buona parte di questo successo ai disegni di Aja: sono quelli, più di ogni altra cosa, ad aver reso questa serie un cult da cui attingere.
Certe tavole, come quella del cane di Occhio di Falco che indaga, o dello stesso Occhio di Falco che, sordo, comunica con il linguaggio dei segni, sono già entrate – a pochissimi anni dalla loro stampa – nell’immaginario collettivo. E questa cosa la Marvel l’ha capita. L’ha capita così bene che non ha esitato a usarla come testa di ponte per una nuova storia: Occhio di Falco contro Deadpool. Ha preso due personaggi, due dei personaggi più controversi, umani e ironici del suo universo; li ha messi insieme, spalla a spalla, durante la notte di Halloween, per indagare sul misterioso furto di dati e identità segrete dello S.H.I.E.L.D.. Ha dato una piccolissima spinta (la scintilla, lo spunto, il pretesto: chiamatelo pure come volete) e il fumetto – un fumetto bello, divertente e appassionante – è servito.

Gli eccessi deprimenti di umanità di Occhio di Falco vengono brillantemente compensati dalla schizofrenia nonsense di Deadpool; e la pazzia di Deadpool viene sapientemente affiancata dall’approccio più concreto di Hawkeye. E il risultato finale è da leccarsi i baffi. Ci sono, per fare un esempio, due pagine in cui viene ricostruita la storia di Aja e di Fraction con il cane di Occhio di Falco, Freccia, che indaga. E poi dal nulla compare Deadpool, che, sfondando la quarta parete a calci, chiede «aspettiamo che il cane risolva il caso?». Cioè, davvero?
I disegni sono affidati a due italiani, Matteo Lolli e Jacopo Camagni. Sempre un italiano si occupa del lettering, Fabio Ciacci. Alla storia c’è Gerry Duggan, mentre la colorazione è affidata a Cristiane Peter. Nella sua veste grafica, questo Occhio di Falco è più dinamico e “semplice”; non c’è l’impostazione rigida, inspessita, di Aja. Ma il personaggio rimane lo stesso: fedele a quello raccontato dalla penna di Fraction. E infatti in Occhio di Falco contro Deadpool c’è un’alternanza continua di storie, aneddoti e situazioni. Di riferimenti e citazioni. Anche qui Hawkeye è sordo, e nelle prime pagine c’è uno scambio fantastico nel linguaggio dei segni.

Anche Deadpool, in qualche modo, continua a rimanere lo stesso che le serie, vecchie e di rilancio, hanno delineato: e gli effetti di un disegno più ponderato e “fresco” si notano anche su di lui: è un piacere per gli occhi. Un momento assolutamente incredibile, da fan, è quando lo vediamo vestito da Acchiappafantasmi per Halloween. La trama non è complicata – non lo è per niente: è prevedibile fin dall’inizio. Ma funziona. Questa è una storia che va letta anche solo per il piacere di leggerla, per passare qualche ora ridendo. È un crossover, un buon crossover. Con una buona sceneggiatura e buoni disegni – e in alcuni passaggi sono davvero fantastici.
In Occhio di Falco contro Deadpool, compaiono anche altri personaggi, molti secondari e qualche co-protagonista. Ci sono anche Kate Bishop, l’altra Occhio di Falco, e Gatta Nera, la villain della nostra storia. C’è lo S.H.I.E.L.D., ovviamente. E c’è uno spicchio della nuova famiglia che si è fatta Deadpool.
Occhio di Falco contro Deadpool
di Gerry Duggan, Matteo Lolli e Jacopo Camagni
Panini Comics, 2015
120 pagine, 5,50 €