Di cosa si parla quando si parla di mangaka? Di scrivere e/o disegnare fumetti, certo. Ma non solo: i ritmi di lavoro massacranti, le discussioni infinite con gli editor, le notti insonni chini sulle tavole a incollare retini, le corse contro il tempo per rispettare le scadenze settimanali.
L’immagine del mangaka, così come è entrata nell’immaginario occidentale, deve molto ai manga stessi. E in particolare a un dettaglio: i free talk, gli “angolini” a margine delle vignette che spesso gli autori riescono a ‘ritagliarsi’ per chiacchierare a ruota libera, in un dialogo con il pubblico che è insieme gioco, commento e confessione. Non è raro, infatti, che i fumettisti giapponesi decidano di sfruttare questi spazi per presentare il loro studio, gli assistenti, gli editor o descrivere la loro giornata tipo. Senza trascurare i dettagli più curiosi e frivoli, come la musica che amano ascoltare lavorando, o i loro snack preferiti.
Cosa succede, dunque, quando un mangaka prova a raccontare il proprio mestiere in un fumetto? Per rispondere abbiamo selezionato tredici manga che parlano di mangaka, scavando un po’ tra quelli pubblicati fino ad oggi in Italia, ma guardando anche alla fonte. Perché come potrete immaginare, in Giappone i fumetti che mettono in scena il lavoro e la vita dei mangaka sono tutt’altro che rari. Il risultato è un mix di storie e personaggi piuttosto eterogeneo: ci sono racconti di formazione o di denuncia, storie d’amore o di rivalsa. C’è chi non ha nessuna voglia di lavorare e chi lo fa con fin troppo fervore. Qualcuno insegue sogni di gloria, qualcun altro l’ispirazione, e poi c’è chi vuole soltanto disegnare mutandine. Almeno su una cosa, però, tutti i mangaka – reali e fittizi – sembrano essere d’accordo: è una faticaccia, ma ne vale la pena.
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1. Marionette Generation, Haruhiko Mikimoto (1988; tr.it. Planet Manga)
I più lo ricorderanno in veste di character designer di glorie degli anni ’90 come Macross 7 e Punta al top! Gunbuster, ma nella produzione di Mikimoto figura anche questo bizzarro e malinconico manga. Izumi Morino è un disegnatore squattrinato, perennemente in lotta con la sua inopportuna attrazione per l’assistente quindicenne Kinoko. Quando Ranchi, una buffa bambola vivente dalle origini misteriose, si materializza nel letto di Izumi, i tre non possono fare a meno di trasformarsi, poco a poco, in una famiglia.
2. G Senjou Heaven’s Door, Yoko Nihonbashi (2000)
Il giovane prodigio Tetsuo ha smesso di disegnare manga da tanti anni a causa di un trauma psicologico. Quando un concorso per fumettisti mette in palio un milione di yen, però, decide di tentare la sorte per pagare le spese mediche della madre, gravemente ammalata. Lo aiuterà Machizo, figlio del mangaka di culto Daizou Sakai, nel tentativo di liberarsi dall’ombra del padre.
3. Manga Bomber – Pennino di fuoco (Hoero Pen), Kazuhiko Shimamoto (2001; tr.it. Star Comics)
Se Rocky Joe fosse stato un mangaka avrebbe avuto il volto di Moyuru Honoo, il protagonista di Manga Bomber. Il fumetto di Shimamoto, infatti, risale al 2001, ma sfogliandolo è impossibile non venire catapultati nei leggendari anni ’70, quando gli uomini erano rudi e ogni missione era questione di vita o di morte… anche disegnare un manga. Ogni consegna è un’avventura mozzafiato per Moyuru, un vero eroe d’altri tempi, pronto a sudare sangue (letteralmente!) pur di rispettare le scadenze.
La vita da mangaka è il tema prediletto di Shimamoto: il suo Aoi Honoo (2007), autobiografia semi-seria dell’autore, nel 2014 ha ispirato un’omonima serie televisiva. Tra i personaggi figurano anche Hideaki Anno e gli altri soci fondatori dello studio Gainax.
4. Flower of Life, Fumi Yoshinaga (2004)
Harutaro e Shota sono due studenti emarginati: uno è affetto da leucemia e ha iniziato l’anno scolastico in ritardo, l’altro viene preso di mira perché cicciottello. A suggellare la loro amicizia saranno la passione per i manga e il sogno, nato quasi per gioco, di scriverne uno tutto loro. Uno slice of life scolastico con un ricco cast di personaggi tra cui brilla Sumiko, ragazza taciturna e un po’ inquietante che disegna shoujo manga vecchio stile, à la Riyoko Ikeda.
5. Ore wa Mada Honki Dashitenai Dake, Shunju Aono (2007)
In uno slancio improvviso, il salaryman Shizuo Oguro lascia il posto sicuro in azienda per inseguire il sogno di disegnare manga, ma presto si ritrova a dover fare i conti con la dura realtà: non ha nessuna voglia di lavorare! E come se non bastasse, proprio quando sembra sul punto di combinare qualcosa, anche l’editor pensa bene di seguire il suo esempio e scompare nel nulla!
6. Manga Mitaina Koi Shitai!, Chitose Yagami (2007)
La liceale Rena è in realtà una famosa autrice di shoujo manga, ma le sue scene d’amore mancano di realismo. Naturale, visto che non ha mai avuto un ragazzo! Quando l’affascinante Tomoya scopre la sua identità segreta, Rena decide di approfittarne per documentarsi e gli chiede un appuntamento. Un approccio originale alla professione, dagli esiti sentimentali prevedibili.
7. Spicy Pink, Wataru Yoshizumi (2007; ; tr.it. Planet Manga)
Un’altra mangaka col blocco dello scrittore è protagonista di Spicy Pink, opera che segna per la Yoshizumi il passaggio dallo shoujo manga al più adulto josei. La ventiseienne Sakura è in crisi creativa: il suo unico amore risale ai tempi del liceo, e la sua produzione ne risente. Finché una collega non la trascina a un appuntamento al buio, dove ritrova l’ispirazione sotto forma di un avvenente chirurgo. Come in ogni manga della Yoshizumi, pretendenti ed ex gelosi spuntano come funghi. Forse è proprio all’autrice che servirebbe un po’ d’ispirazione?
8. Bakuman, Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (2008; tr.it. Planet Manga)
Dagli autori del celeberrimo Death Note, Bakuman narra l’ascesa al successo del duo formato dal disegnatore Mashiro Moritaka e dallo scrittore Akito Takagi. Pur peccando di una trama non troppo avvicente e di un’eccessiva indulgenza verso i suoi protagonisti, Bakuman si riscatta grazie alle scene che ci portano dietro le quinte della professione di mangaka. Interessanti soprattuto le incursioni nella redazione della rivista Shonen Jump (la stessa sulle cui pagine è stata serializzata l’opera), che ne svelano meccanismi e retroscena editoriali.
9. Mangaka-san to Assistant-san to, Hiroyuki (2008)
Mixate belle ragazze, situazioni equivoche, un protagonista pervertito e otterrete… circa un milione di titoli, tra cui questo yonkoma (manga suddiviso in brevi gag, ciascuna contenuta in una striscia di quattro vignette). Ne sono protagonisti Yuki Aito, mangaka sfaccendato e ossessionato dalle mutandine, la sua assistente Ashiso e un vasto assortimento di fanciulle – non necessariamente maggiorenni. Dello stesso autore è anche Doujin Work (2004), altro yonkoma sulle disavventure di una ragazza che vuole entrare nel business dei manga erotici amatoriali.
10. Bokuman, Shuho Sato e Tokihiko Ishiki (2011)
L’ispirazione è celebre: una critica alla figura del salaryman giapponese contenuta in Bakuman avrebbe scatenato l’indignazione di Sato, al punto da spingerlo a realizzare questo fumetto quasi omonimo, ma dall’approccio assai più realistico. Nato con l’intento di rispondere per le rime ai colleghi Ohba e Obata, raccontando senza tanti fronzoli il lato oscuro dell’industria editoriale, Bokuman ha un triste epilogo: il terzo capitolo ha segnato la fine non solo della serie, ma anche della carriera di Sato.
11. Rin, Harold Sakuishi (2012; tr.it. Goen Edizioni)
Fushimi ha sedici anni e sogna da sempre di diventare un mangaka: trascorre le notti a disegnare, trascurando lo studio, e spende tutti i suoi pochi soldi in inchiostro e retini. I suoi sforzi sono finalmente ripagati quando riesce a candidarsi tra i finalisti di un prestigioso concorso. È quando si reca a Tokyo per la premiazione che incontra Rin, una modella con poteri psichici che afferma di sentire qualcosa di speciale nel suo fumetto…
12. Così parlò Rohan Kishibe (Kishibe Rohan wa Ugokanai), Hirohiko Araki (2013; tr.it. Star Comics)
Cinque racconti, spin-off di Le Bizzarre Avventure di Jojo, con protagonista Rohan Kishibe, mangaka dai metodi molto poco convenzionali. Niente studioli angusti e notti insonni a inchiostrare tavole: Rohan è uno strenuo sostenitore della ricerca sul campo e ci porterà in giro per il mondo in cerca di storie (neanche a dirlo, tutte assurde) da raccontare. Con l’aiuto di Heaven’s Door, il potere che gli permette di leggere le persone come libri: quale autore non lo vorrebbe?
13. Gekkan Shoujo Nozaki-kun, Izumi Tsubaki (2013)
Chiyo è una liceale timida e goffa, ma è decisa a dichiararsi al ragazzo che le piace, Nozaki. Al momento decisivo, però, il coraggio viene meno e finisce col proclamarsi “una sua fan”. Lui, senza fare una piega, le firma un autografo. Nozaki, infatti, è colui che si cela dietro lo pseudonimo di Sakiko Yumeno, famosa autrice di shoujo manga. Chiyo non riuscirà a diventare la sua ragazza, ma verrà reclutata come assistente e lo accompagnerà nei suoi esilaranti studi e ricerche, in un crescendo di gag e personaggi folli che scardinano sistematicamente gli stereotipi del genere shoujo.