Per chi la vede da fuori e semplicemente usufruisce del prodotto finito, essere un disegnatore di manga può sembrare un lavoro divertentissimo. E sicuramente sotto tanti punti di vista lo è. Apparentemente ancora di più, se si è creatori di una serie seguita da centinaia di migliaia di persone. Ma confrontarsi con gli standard di lavoro di certi professionisti del settore farebbe passare la voglia di cimentarsi in questo mestiere forse anche ai più appassionati aspiranti fumettisti. Ne volete una prova? Un esempio vivente è l’autore di una delle serie più seguite al mondo, ovvero Eiichiro Oda, creatore di One Piece.
Oda ha iniziato a lavorare al manga quando aveva 22 anni, ora ne ha 40, e questo vuol dire che ha passato metà della sua vita al tavolo da disegno. Ma la cosa potrebbe pure suonare normale se si pensa agli standard di longevità di altri autori di fumetto. Ciò che fa di Oda uno stacanovista assoluto del settore è il tempo che impiega settimanalmente al lavoro.
La giornata tipica lavorativa di Oda è così distribuita: sveglia alle 5 del mattino e inizio del lavoro, proseguimento della giornata a lavorare interrompendo soltanto a pranzo e a cena, interruzione del lavoro alle 2 di notte. E così via ogni giorno. Si tratta di una routine consolidata che spesso non vede giorni di pausa, neanche durante il week-end.
Le fasi lavorative della settimana sono così strutturate: dal lunedì al mercoledì programmazione dei disegni e dei dialoghi, dal giovedì al sabato disegno e inchiostrazione, domenica colorazione e qualche altro lavoretto.
Ma anche quando il creatore di One Piece ha del tempo libero dichiara di passarlo «incontrando vecchi collaboratori, o disegnatori di manga che sono miei amici, e parlando con loro di cosa si è fatto». Ovvero: non facendo manga, ma parlando di manga. Non ci si meraviglia quindi che One Piece abbia superato con successo gli 800 capitoli.