Snoopy tra Mastroianni e Mandrake

Lo scorso 8 novembre ho partecipato, assieme a Paolo Bacilieri, a un incontro su Fellini e il fumetto, organizzato dalla Cineteca del Comune di Rimini (QUI la scheda dell’iniziativa). Tra i materiali raccolti per il mio intervento ho trovato in rete uno schizzo, autografo del regista, regalato a Charles M. Schulz, in occasione dell’incontro tra il papà dei Peanuts e il regista riminese, avvenuto nell’ottobre del 1992 a Roma, dove si teneva la mostra “Il mondo di Snoopy”. Eccolo.

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Il disegno (QUI il link che rimanda alla scheda del Charles M. Schulz Museum and Research Center dove l’originale è conservato) ritrae un divertito Schulz (a destra) alle spalle di Fellini, mentre il regista abbigliato con la consueta mise, completa di cappello e sciarpa, sta filmando uno Snoopy con cilindro, farfallino e bastone.

Il celebre bracchetto, nel balloon, riferendosi a Fellini pensa: «Finalmente ha capito che io sono meglio di Mastroianni! E molto meno caro! (su questa seconda qualità, non sono molto sicuro)». Lo schizzo autografo, accanto alla firma di Federico Fellini, reca questa dedica: «A Charles Schulz con sentimenti di vera amicizia. Federico Fellini, Roma Ottobre 1992».

Snoopy, dunque, come Mastroianni, così come l’attore era vestito in Ginger e Fred (1986).

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Ma, soprattutto, come lo immaginava Fellini in un film mai fatto su Mandrake che avrebbe avuto come interpreti Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Il regista ne aveva discusso con Lee Falk – creatore assieme a Phil Davis del celebre mago dei comics – incontrato anni prima a Roma, durante le riprese del suo film Roma (1972).

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E, del resto, Fellini vestirà Mastroianni alla Mandrake in un altro suo celebre film, Intervista (1987).

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Charles Schulz ‘ripagò’ l’ammirazione e l’affetto dimostratigli da Federico Fellini tramite quella vignetta, con questa sua dichiarazione che prendiamo da un nostra intervista (pubblicata su l’Unità del 17 ottobre 1992): «È stato – ci disse Schulz – come trovarsi di fronte a un grande artista che ha affrescato una chiesa. Io mi sono sentito come uno degli aiutanti che dipingono figure minori».