*Questo articolo fa parte dello speciale Verso #DylanDog30. Fonti e citazioni del DyD delle “origini”, che una volta al mese propone un’analisi delle fonti e delle citazioni dei primi 12 numeri di Dylan Dog, in attesa del trentesimo anniversario della serie che si festeggerà a settembre 2016.

Disegno di Claudio Villa
© Sergio Bonelli Editore
Nonostante il titolo, Dylan Dog n. 5 – Gli uccisori, pubblicato nel febbraio del 1987, non ha nulla a che fare con l’omonimo racconto di Ernest Hemingway. La storia, più probabilmente, prende spunto dal film del 1973 La città verrà distrutta all’alba di George Romero, in cui un’arma batteriologica provoca un’epidemia di violenza omicida in una cittadina della Pennsylvania. Oltre al film di Romero, nell’editoriale iniziale, viene citata anche la serie televisiva britannica Survivors, andata in onda sulla BBC dal 1975 al 1977.

Lord H.G. Wells, lo scienziato che fa visita a Dylan con indosso una maschera rituale e che ha le fattezze dell’attore britannico David Niven, omaggia, nel nome, uno dei padri della fantascienza moderna: l’omonimo scrittore Herbert George Wells, autore di opere come L’uomo invisibile, La macchina del tempo, L’isola del dottor Moreau e La guerra dei mondi, alcune delle quali forniranno l’ispirazione per successivi albi della serie di Dylan Dog.
La società Todd LTD, intorno a cui è incentrato Gli uccisori, porta nel nome la soluzione del mistero. Infatti ‘tod’, in tedesco, significa morte. Potrebbe esserci anche un riferimento a Sweeney Todd, leggendario e presunto serial killer operante a Londra verso la fine dell’Ottocento. Alla sua figura sono state dedicate diverse opere di finzione. Fra queste vanno ricordati almeno il film Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street del 1936, diretto da George King e interpretato dallo specialista Tod Slaughter (dal significativo cognome), l’omonimo musical del 1979 e, ancora, l’omonimo film musicale di Tim Burton.

Disegni di Luca Dell’Uomo
© Sergio Bonelli Editore
A pagina 52, fra i passanti che inquietano Dylan c’è anche…Dario Argento, il famoso regista di film horror di cui abbiamo già parlato.
A pagina 75, invece, viene riportata una falsa dichiarazione dello scrittore Anthony Burgess, noto soprattutto per il suo romanzo Arancia meccanica da cui Stanley Kubrick trasse l’omonimo film: «Non riusciremo a sconfiggerli perché gli uccisori siamo noi». La frase riecheggia, casualmente o meno, una famosa battuta di Pogo, protagonista della striscia omonima creata nel 1948 da Walt Kelly: «Abbiamo incontrato il nemico e siamo noi».

Il Mutus Liber, ‘libro muto’ pubblicato in Francia nel 1677, a cui si fa ruferimento nella storia, esiste davvero ed è un famoso testo alchemico, il cui autore non è ancora stato individuato con certezza.

Disegni di Luca Dell’Uomo
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Una curiosità. A pag. 84 Groucho ci informa su quelli che potrebbero essere i suoi libri preferiti: La Bibbia, Il Corano, Il Capitale di Marx, Tutti i racconti di Poe e Moby Dick di Herman Melville. Tutte letture piuttosto voluminose che usa anche come…giubbotto antiproiettile.

Disegni di Luca Dell’Uomo
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