Il grande Diabolik 2016-1 – Destini incrociati (Astorina). Qualche mese fa buona parte della redazione di Fumettologica è uscita insieme a farsi una birra. Stavamo parlando di fumetti (MADDAI!) e a un certo punto, quando ho espresso il mio amore incondizionato per Diabolik, mi hanno riso tutti in faccia (e ancora adesso, ogni tanto, sulla chat Whatsapp di redazione, l’indomito timoniere di questa barca mi risponde con “SWIISSS” e questo magnifico emoji ?).
La loro principale accusa è che Diabolik sia sempre uguale, quando invece è proprio lì che sta il divertimento. Scrivere Diabolik deve essere una galera, una roba tipo giocare contro il Druido (prima del nerf) e la sua maledetta combo del turno 9 Forza della natura+Ruggito. Sai che Diabolik può fare solo una ristretta gamma di cose, e allora ci devi giocare attorno. Lo spasso è vedere come mese dopo mese venga declinato tutto quello che sta attorno alle stesse situazioni sempre uber-codificate (il rapporto con Eva, la fuga in Jaguar, il colpo, l’integrità di Ginko e via così).
Beh, peggio per voi, non godrete mai delle magnificenze che Diabolik sa regalare, fra cui rientra appieno la storia di questo speciale, scritta da Tito Faraci su soggetto di Mario Gomboli e disegnata da Giuseppe Palumbo (più Sergio e Paolo Zaniboni nelle scene di raccordo). Non vi dico nulla sulla trama perché lo spoiler è dietro l’angolo, però posso dirvi che c’è un Palumbo in forma spaziale. Se non vi fidate di me, qui c’è la nostra puntuale anteprima a dimostrarlo.
Ms. Marvel vol. 1: Fuori dalla norma (Panini Comics). Raccolto in volume uno dei più belli e innovativi fumetti Marvel degli ultimi anni, premiato all’ultimo Festival di Angoulême nella categoria miglior serie. Su Fumettologica potete trovare due agili profili delle due donne dietro a Ms. Marvel: il nostro sommo Direttore vi racconta dell’editor Sana Amanat, mentre Mara Famularo vi parla della sceneggiatrice G. Willow Wilson.
Tesori International vol. 1 (Panini Comics). Una nuova collana bimestrale Disney, dedicata principalmente ad artisti stranieri che hanno reso famosi i personaggi Disney nel mondo. Si inizia con Don Rosa e la sua Saga di Paperon de’ Paperoni.
Sono molto dispiaciuto che la mia proposta per una nuova rubrica sugli outfit dei fumettisti intitolata ‘Buccia di banana o tocco di stile’ sia stata cassata, perché di sicuro Don Rosa e il suo look sfoggiato al Napoli Comicon ‘ballo-nel-fienile-chiederò-a-Peggy-Sue-di-sposarmi’ ci avrebbe dato materiale per tante puntate.
Ma d’altronde questa itaglietta (lettera minuscola non a caso 😉 ) non è pronta, le trivelle, BERLUSCONEEEEEE LE MINORENNI (eheh DadiSpinozo90, state attenti, la mia satira vi scoppia fra le mani, lo sentite quel dolore alle tempie? È la mia satira che vi costringe a pensare per la prima volta dopo tanto tempo).
EI8TH – Disperso (Bao Publishing). Bonus comunicato stampa ez:
Esiste una realtà alternativa alla nostra in cui va a finire tutto ciò che viene perduto: oggetti, persone, speranze. Questo luogo si chiama l’Unione, ed è da qui che Joshua intraprende il proprio disperato viaggio per cambiare la propria vita e, forse, stravolgere il tessuto stesso della realtà. Creato e illustrato da Rafael Albuquerque (American Vampire, Batman), coadiuvato ai testi da Mike Johnson, questo racconto (cui farà seguito un secondo volume, indipendente da questo, nel 2017), è una storia frenetica e sorprendente giocata su tre piani temporali diversi.
Qui c’è la nostra mirabolante anteprima.
Julia #212 – Il manoscritto K (Bonelli) & Dampyr #194 – La città abbandonata (Bonelli) & Dylan Dog Color Fest #17 – Baba Yaga (Bonelli). Probabilmente non comprerò nemmeno uno di questi fumetti, ma guardate che copertine $wag hanno tutti e tre. La prima è di Cristiano Spadoni, la seconda di Enea Riboldi, mentre la terza è di Ausonia.
In realtà forse Dampyr lo compro, perché questo numero è ambientato a Pripjat, la città-fantasma a 3 km da Černobyl’, evacuata dopo lo scoppio della centrale nucleare. Come ogni cosa correlata alla gloriosa Rodina, fa battere forte il mio cuoricino, in più il mio migliore amico, professione: biologo, mi ha detto che l’assenza degli umani dalla zona di Pripjat l’ha trasformata in una sorta di paradiso per il resto degli animali, e quindi sogniamo di trasferirci laggiù e vivere fra gli orsi e i lupi perché siamo due sociopatici che non riescono a scendere a patti con la società borghese. (Magari però mi porterei un tablet per leggere gli X-Men in digitale, ecco.)
Batman: Europa #1 (RW-Lion). Annunciato originariamente nel 2004, vede finalmente la luce questo progetto in cui sono coinvolti i nostri Giuseppe Camuncoli (si è occupato dei layout, poi trasformati in disegni da Jim Lee) e Matteo Casali, che firma la sceneggiatura assieme a Brian Azzarello. La storia: Batman e Joker si uniscono per sconfiggere un’epidemia virale che minaccia l’Europa.
Per compensare una vita di pigrizia nella gestione di questa rubrica, questa settimana ho addirittura raggiunto Matteo Casali, per fargli tre domande su quest’uscita.
Quando e come nasce il progetto?
MATTEO CASALI: L’idea è nata quasi per gioco, durante una trasferta in Germania. Io e Cammo eravamo lì per promuovere il nostro BONEREST e con noi c’era Jim Lee, che da poco aveva iniziato il suo anno in Italia. Tra una birra e una risata, Jim propone di fare una mini speciale, tutta dipinta e generata in Europa, con autori europei –Camuncoli, Dell’Otto e il sottoscritto ai testi– che lui avrebbe “capeggiato”. Poi il progetto è cresciuto e cambiato, a partire dal coinvolgimento di Brian Azzarelo che mi ha affiancato alla scrittura e il gioco era… ehm… fatto.
Batman: Europa ha avuto una gestazione molto lunga (è passato un bel po’ di tempo fra quando fu annunciato e l’effettiva uscita). Come mai?
MC: Come dicevo, sembrava fatta, ma non era così. I rinvii sono stati per lo più causati dalla mole di impegni in crescita costante di Jim. Per la DC è un vero Re Mida e veniva costantemente legato ai vari rilanci di testate che venivano programmate e costringevano BATMAN EUROPA a restare in “sala d’attesa”. Quando poi venne effettivamente annunciato, con tanto di date di uscita, team di artisti rinnovato (Lee, Camuncoli, Latorre e Jock) e copertina su Previews, ci abbiamo creduto un po’ tutti. Ma la DC Comics preparava il New52 e Jim diventava Co-Publisher insieme a Dan DiDio e i suoi impegni… be’, ve lo lascio immaginare.
Poi, l’estate scorsa, il tutto è ripartito ancora una volta –forse perché nei progetti “dispersi” e più attesi che ogni anno Newsarama ricordava eravamo scesi dal primo posto, che detenevamo da anni, al secondo. Una cosa francamente intollerabile.
Se non sbaglio era la prima volta che ti ritrovavi a scrivere un personaggio come Batman. Com’è stato? Difficoltà?
MC: Più o meno. Nel senso che in un numero di JUSTICE LEAGUE UNLIMITED scritto dieci (!) anni fa, ce li avevo messi tutti! Superman, Flash, Green Lantern… e ovviamente Batman. Ma viste le tempistiche di lavorazione, BATMAN EUROPA è stato scritto un anno prima, quindi era la prima volta –mia e in assoluto per uno scrittore italiano. È stato divertente e incredibile, a pensarci adesso. Allora mi sembrava molto naturale, lavoravo per la DC da un paio d’anni e mi sentivo “a casa”, decisamente a mio agio. Poi, avere Brian come “wingman” dava una certa sicurezza. Ho avuto il piacere e l’onore di scrivere la sceneggiatura completa, regia e dialoghi, poi Brian ha fatto un prezioso lavoro di revisione e aggiornamento dei dialoghi –che dopo dieci anni avevano bisogno di una svecchiata. Un’esperienza abbastanza unica e irripetibile, credo.
Johnnyfer Jaypegg e il tesoro degli alieni commestibili (Panini Comics). Un fumettogame (crasi fra libro game e videogame, con una spruzzata di storie a bivi di topoliniana memoria) firmato da Sio, “LO YOUTUBER PIU’ AMATO D’ITALIA”
Dall’estero:
Heavy Metal #280 (l’editore è Kevin Eastman delle Tartarughe Ninja, in mancanza di informazioni più precise. O meglio, non c’ho sbatti di cercarle perché sono le 3.49 di notte e voglio solo andare a dormire). È il primo numero curato da Grant Morrison della celebre e longeva antologia di fantascienza/fantasy (la pubblicano dal 1977, anche se all’inizio in realtà era soltanto una versione in lingua inglese di Métal Hurlant).
Dentro, tra gli altri, ci dovrebbero essere fumetti firmati da Enki Bilal, Massimiliano Frezzato ma soprattutto una storia scritta da Grant Morrison stesso e disegnata da quel genio di Benjamin Marra.
Qui vi lascio pure un’anteprima.
The Complete Peanuts Vol. 25 1999-2000 (Fantagraphics). E giunse infine l’ultimo volume, quello con le ultimissime strisce e tavole disegnate da Schulz prima della sua morte. C’è addirittura una prefazione del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Mi piacerebbe avere un aneddoto bello e profondo come quello di Dan Nadel sul Comics Journal, in cui racconta che poco dopo la scomparsa di Schulz, vedendo una replica di un programma televisivo in cui era ospite il cartoonist di Minneapolis, si commosse e che al giorno d’oggi ama ancora di più i Peanuts, quando si ritrova a leggerli a suo figlio.
Tutto quello che posso dirvi io è che a me la notizia della sua morte la diede il mio migliore amico (lo stesso di Pripjat). Avevamo 9 anni e facevamo la quarta elementare, entrò in classe e mi disse ‘oh sai che è morto quello che disegnava Charlie Brown?’. Vorrei poter fare un lavoro di retcon e sostenere che in quel momento caddi in ginocchio urlando ‘OGGI È UN GIORNO BUIO PER L’UMANITA’’, ma la realtà purtroppo è che questa reazione la ebbi soltanto qualche mese più tardi quando sempre lui, il mio migliore amico, mi diede la notizia che la Professora era stata eliminata da Sarabanda.