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RecensioniNovitàAll-Star Batman, la serie blockbuster di Scott Snyder

All-Star Batman, la serie blockbuster di Scott Snyder

Tutti i mercoledì negli Stati Uniti vengono pubblicate decine di albi a fumetti. Ogni Maledetta Settimana è la rubrica che tutti i venerdì, come un osservatorio permanente, racconta uno (o più) di questi comic book.

All-star batman snyder romita

Lanciata sotto l’egida del DC Universe Rebirth, la testata All-Star Batman è stata da subito presentata come una serie dal taglio anomalo. Si tratta infatti di una collection di miniserie firmate da alcuni tra i disegnatori di punta del comicdom americano e scritte da Scott Snyder, sceneggiatore dell’ultimo corso della testata Batman prima del Rebirth, che aveva avuto un ottimo successo di pubblico.

Il merito allora era però soprattutto del disegnatore Greg Capullo, mentre le storie di Snyder hanno spesso peccato per finali insoddisfacenti o si sono prolungate oltre misura. Per non parlare delle idee palesemente infelici, tra cui mettere Gordon dentro un’armatura e fargli sostituire Batman o pasticciare con macchine dei ricordi per eventuali cloni di Bruce Wayne che continuassero “la stirpe degli uomini pipistrello”. Tutte cose che si può comunque lasciare più o meno cadere nell’oblio, mentre a rimanere della sua gestione è la rigenerazione che ha avuto il corpo di Bruce Wayne, ripristinato alle sue condizioni ottimali, cancellando così tutti gli acciacchi di anni e anni di pestaggi, sparatorie e super-risse. Infatti Batman è ora più tosto che mai, tanto nella nuova run di Tom King (al punto che lo scrittore appare poco riconoscibile sulla serie), quanto e soprattutto in All-Star Batman.

all star batman
John Romita Jr.

Il primo arco narrativo, concluso il mese scorso con il numero 5, ha infatti visto l’uomo pipistrello sconfiggere numerosi avversari con impressionante efficienza, il tutto mentre conduceva una corsa contro il tempo per tornare a un luogo della sua infanzia e curare Harvey Dent dalla follia di Due Facce. Non raccontiamo com’è andata a finire, ma è significativo che Snyder sia andato a ripescare un personaggio pressoché dimenticato come KGBeast – che ora si chiama semplicemente Beast – per dare a questo ringalluzzito Batman un avversario degno di lui. Per il resto la storia è poco memorabile: un sacco d’azione spesso risolta con un eccesso di gadget che sarebbe stato più adatto al taglio camp e autoparodistico della serie Tv anni Sessanta, anziché a un Batman che si vorrebbe “cazzuto” e serissimo. A salvare il tutto sono i disegni di un John Romita Jr. in ottima forma, anche grazie alle chine di Danny Miki (nei numeri successivi aiutato da Tom Palmer, Sandra Hope e Richard Friend) e ai colori di Dean White.

Per i primi quattro numeri la storia di Snyder e Romita Jr. ha avuto un’appendice, scritta sempre da Snyder ma disegnata e inchiostrata da Declan Shalvey per i colori di Jordie Bellaire, dedicata principalmente al nuovo aiutante di Batman, Duke, che qui tenta di fermare il folle Zsasz. Duke non è esattamente un nuovo Robin, ci si dice, ma non è poi molto chiaro in che modo sia diverso il suo ruolo. Anche perché fin qui nessuna delle serie si è molto curata del personaggio, quasi fosse principalmente cosa di Snyder che appunto lo fa apparire nella storia principale e poi gli dedica brevi avventure in solitaria.

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Declan Shalvey

Pure in questo caso il risultato non è niente di memorabile. Shalvey, che si è dimostrato capace di grandi prove, qui non sembra particolarmente ispirato, tanto da far pensare che avrebbe fatto meglio da solo: le brevi storie che ha recentemente dedicato a Nick Fury, da lui scritte e disegnate, sono state di certo più fantasiose e meglio raccontate nelle soluzioni di storytelling. Questa prima storia d’appendice si è conclusa nel quarto numero: nel quinto non c’è stato spazio per via della foliazione extra della chiusura del ciclo di Snyder e Romita Jr.

Arriviamo infine al numero 6 della serie, dove inizia sia una nuova storia portante, a firma di Snyder e illustrata da Jock per i colori di Matt Holligsworth, sia un nuovo racconto d’appendice, disegnato e colorato da Francesco Francavilla.

all star batman

Adattandosi al disegnatore di turno, Snyder sceglie di servirsi di Jock per una storia dal tono orrifico. Del resto i due hanno da poco collaborato proprio su un titolo horror come Wytches e, in questo Ends of Earth, raccontano di Mr. Freeze che risveglia alcune persone che hanno preferito il sonno criogenico alla morte. Questi sono quasi zombie ghiacciati, ma sono anche i soli in grado di sopravvivere a un virus proveniente dai ghiacci in via di scioglimento. D’altra parte Batman, come spesso i pipistrelli di cui porta il nome, è a sua volta corriere di un misterioso virus.

Le fascinazioni scientifiche della storia la avvicinano quasi alla sci-fi, anche se poi la resa è chiaramente horror sia per i disegni di uno spaventoso scenario ghiacciato (siamo in Alaska) popolato di figure emaciate ma letali, sia per il clima opprimente del testo, articolato interamente in didascalie, senza baloon di dialogo, quasi fosse più un libro illustrato che un fumetto (e infatti un libro è citato proprio in apertura).

all star batman jock
Jock

Rimane da vedere se una volta tanto Snyder azzeccherà il finale, di certo Jock è una gioia per gli occhi e il cambio dei punti di vista del narratore è espresso anche dalle sue tavole, dove Batman appare come una figura inquietante e violenta agli occhi di Mr. Freeze.

Curiosamente la storia d’appendice, nonostante abbia un nuovo villain (l’Enigmista) e un nuovo disegnatore, il già citato Francavilla, mantiene il titolo The Cursed Wheel di cui sarebbe il quinto capitolo, come fosse lo stesso arco narrativo iniziato da Shalvey. Il punto in comune è sicuramente la prospettiva di Duke, più che mai necessaria visto che nella nuova storia principale il personaggio è per ora assente. Snyder sembra inoltre avere più affinità con Francavilla, o forse semplicemente il gusto enigmistico del villain gli rende facile suggerire tavole dalla costruzione più originale, che rimandano alla forma delle parole crociate. Francavilla ci mette del suo con tinte del tutto antinaturalistiche, cariche di viola e verde, che con il giallo del costume di Duke ricombinano le ombre del noir in una versione allucinata, com’è del resto tipico di questo artista, che qui però ci sembra si spinga ancora più all’estremo. Nonostante le pochissime pagine il risultato è brillante, tanto che sembra la parte più riuscita e godibile del nuovo arco di All-Star Batman.

cursed wheel all star batman snyder
Francavilla

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