Siamo entrati nello studio di Giovanni Pota, giovane autore di cui vi avevamo parlato l’anno scorso, quando aveva realizzato un fumetto con Luca Vanzella, pubblicato online.
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
Principalmente sto lavorando a un libro che uscirà il prossimo maggio per Bao Publishing. Si intitola Un anno senza te, l’ha scritto Luca Vanzella che ha fatto un lavoro magistrale raccontando la storia di un po’ tutti quelli che hanno dovuto rimettere insieme i pezzi di un cuore rotto. Io ci sono passato in tempi non sospetti e perciò posso considerarlo mio quanto suo.
Inoltre partecipo al secondo progetto crowdfounding di Attaccapanni Press, Melagrana, che sarà un’antologia di fumetti in cui sono coinvolti autori eccezionali.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
Da sempre uso soltanto un iMac vecchietto (ormai del 2009) e una tavoletta grafica, una Intuos Pro. Da un paio di annetti disegno con Clip Studio Paint che è l’ideale per fare fumetti, ma non ho mai tradito Photoshop per colorare.
Hai qualche abitudine prima di metterti a disegnare?Ogni mattina prima di attaccare qualsiasi attività porto il cane a fare la prima passeggiata. Che poi sotto un certo punto di vista è lui che porta me. Non fosse per lui non uscirei mai di casa!
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni
Qui sulla scrivania ho l’artbook di Kiki consegne a domicilio di Miyazaki nella speranza che per osmosi mi trasmetta sapienza e maestria narrativa.
Hai un oggetto in studio a cui sei particolarmente affezionato?
La mia prima Compostela. È un attestato che certifica il compimento di un pellegrinaggio fatto un po’ di anni fa. Non sono un religioso (anzi), non sono uno sportivo (ANZI), forse solo un po’ avventuriero latente. È stata un’esperienza che mi ha cambiato e credo influenzerà per sempre anche il mio lavoro da fumettista.
