Diabolik – Colpo di fortuna (Astorina). Il mio 2017 è iniziato alla grande: sono diventato protagonista di una memaz da normie, ho comprato i biglietti per il Primavera Sound 2017 e ho smesso di prendere gli psicofarmaci. Poi è uscito questo numero INCREDIBILE di Diabolik, che assieme alla pubblicità del robottino di Poste Italiane è diventato la mia nuova ossessione perché finalmente esiste qualcosa al mondo in cui mi possa identificare.
L’avete vista la pubblicità del robottino? C’è questo robottino mogio che prova a fare la persona vera – si mette anche le t-shirt e una camicia hawaiana molto fancy che non sfigurerebbe nel guardaroba del Dr. Pira – e guarda gli umani e non li capisce ed è normale perché lui è un robot. La voce in sottofondo a un certo punto, con una recitazione super-calcata che mi fa esplodere la testa, se ne esce con ‘ma c’è qualcosa che non capisco… mi parlano di U-M-A-N-I-T-À’. Tutto questo accompagnato dall’ennesima versione depressa di Mad World, perché va bene morire perché è caduto il motore di un aereo sopra casa tua, va bene se il tuo pianeta è invaso da delle locuste giganti e magari ti mettono pure in galera perché hai cercato di salvare tuo padre, però finalmente hanno capito che il vero dramma, quello per cui urlare a squarciagola NO TOMORROW NO TOMORROW e abbracciare a piene mani il nichilismo, sono le interazioni sociali fra umani.
Questo sono io che faccio il robot epicureo davanti alla raffica di emozioni della vita:
Questo invece sono io quando provo a fare finta che mi importi di qualcuno. Guardate com’è impacciato ad abbracciare quel comignolo. È davvero difficile la vita di noi anaffettivi post-affettivi. Sono quasi sicuro che prima di abbracciarlo gli abbia pure fatto un falso complimento tipo ‘quel cappello eolico ti sta benissimo non badare a cosa dice tua madre’:
La mia preferita, questa è la faccia che ho fatto quando una delle ultime ragazze che ho frequentato dopo che le avevo detto che non la amavo e che non aveva più molto senso frequentarci mi ha telefonato in lacrime per chiedermi cosa avessi nel cervello e io le ho risposto che avevo soltanto un grosso desiderio di andare a vivere da solo su Marte come il Dr. Manahattan. Lei mi ha chiesto chi cazzo fosse il Dr. Manahattan e l’unica cosa che ho pensato in quel momento è stata che il suo problema non era Marte, era capire chi fosse il Dr. Manahattan, come se effettivamente Elon Musk avesse davvero iniziato a mandare la gente su Marte e fosse quindi ammissibile una domanda del genere.
Insomma, pensavo di aver finalmente trovato qualcosa in cui identificarmi per sempre, ma tutto questo era prima che uscisse l’INCREDIBILE numero di questo mese di Diabolik.
La storia in breve (che è anche tipo la storia di tutti i Diabolik di sempre): Diabolik deve fare un colpo e quindi si sostituisce a Sergio Ress. Sergio Ress è una persona MAGNIFICA. Diabolik l’ha scelto principalmente perché è uno sfigato che non fa mai niente nella sua vita e quindi non ci sono rischi di frequentazioni sociali che lo possano smascherare.
Approfondiamo ora la parola SFIGATO:
Capito cosa intendo? Sergio Ress è uno che s’è portato a casa una ragazza soltanto perché lei c’aveva bisogno di un uomo ‘dolce e tranquillo’ per dimenticare il carattere prepotente del suo precedente fidanzato. Un servo della gleba a testa bassissima.
GUARDATE QUESTE FACCE. Io non ho mai visto tanta disperazione in un fumetto. C’è più pietà nella maniera in cui Jack Chick disegna i tratti degli infedeli impuri che non si pentono dei loro peccati e non abbracciano Gesù che nel modo in cui sono riportate le espressioni del povero Sergio:
E la cosa che mi fa impazzire sono Diabolik ed Eva che se li guardano in schermo manco fosse una puntata de Il Segreto:
Anche se è stato sulla frase ‘Io voglio un vero uomo al mio fianco, non uno per cui la cosa più emozionante, alla sera, è guardare un film alla tivù!’ che è davvero scattata l’immedesimazione. Ho finalmente capito come si devono essere sentiti gli adolescenti americani quando Stan Lee ha iniziato a buttare fuori supereroi che affrontavano i loro problemi di tutti i giorni. Sergio Ress c’est moi, se a ‘guardare la tivù’ sostituiamo ‘fissare il muro della mia stanza ascoltando gli Smiths’.
A un certo punto però succede il malanno. La grigia vita di Sergio viene sconvolta da un’inaspettata vincita al lotto di CINQUE MILIONI DI EURO. E qui forse c’è il mio pezzo preferito di tutto l’albo: appena saputo della vincita, Michela, la donna che nelle pagine precedenti aveva irriso i sentimenti di Sergio, si accorge casualmente che in realtà ama Sergio e vuole passare la vita con lui.
Qui serve una pausa. A me fa davvero sognare la concezione della figura della donna che esce da questo albo: stronze senza cuore che pensano soltanto al danaro. Siccome non ero in grado di discutere appieno l’argomento e nell’impossibilità di viaggiare indietro nel tempo fino al Medioevo per interpellare qualcuno sulla stessa lunghezza d’onda di pensiero di questo albo, ho deciso di chiedere al mio migliore amico Lorenzo. Prima che vi proponga il suo intervento, dovete sapere che Lollo è una persona che fa sembrare ‘grab her by the pussy’ un verso di una di quelle ballad ultra-romantiche di Bon Jovi e sono più o meno 12 anni che alla fine di ogni film che vediamo insieme, se c’è una donna fra i protagonisti e quella donna non ha pianto, fa sempre la stessa battuta: “bello questo film di fantascienza”. Insomma, mi sembrava la persona adatta per commentare questo albo.
Questo il suo intervento:
A parte che non ho capito se è una delle tue solite cazzate, comunque non è che ho scoperto niente di nuovo eh. Questa qui, da quel che ho capito, lo fa pure senza ritegno. Cioè, gira la macchina in autostrada appena sente la notizia alla radio. Che poi vedi, fa inversione in autostrada, le donne non sanno guidare e sono pericolose. Adesso voglio leggerlo tutto, portamelo quando ci vediamo.
La storia va poi avanti, la nuova notorietà di Sergio costringe Diabolik a cambiare i suoi piani e a renderlo complice del suo colpo. Fila tutto liscio, classica fuga da Ginko (non in Jaguar però) e a fine albo Michela scopre che adesso Sergio non la vuole più sposare. Il motivo è molto semplice:
Sergio ha finalmente scoperto cosa vuol dire VIVERE PER DAVVERO, è stato complice di Diabolik, ha sfidato le convenzioni e la società borghese, come si torna indietro?
Mi sembra abbastanza chiaro che il finale sia stato pensato come possibile punto di partenza per uno spin-off sulle avventure di Sergio. Un uomo solo, con cinque milioni di euro da utilizzare per rendere la sua vita degna di essere vissuta. Non vedo l’ora di leggere la sua testata regolare (Sergiolik? SK?).
Il papà di Dio (Bao Publishing). Un volume di quasi mille pagine in qui Maicol e Mirco ci raccontano nientepopodimeno che ‘i misteri dell’esistenza’. Anche questo non vedo l’ora di leggerlo.
Qui faccio l’esagerato e vi lascio CINQUANTASEI pagine di anteprima.
Descender vol. 3 – Singolarità (Bao Publishing). Terzo volume per la serie creata da Jeff Lemire e Dustin Nguyen. Ce ne aveva parlato il nostro Evil Monkey qualche mese fa.
Monolith – Primo tempo (Bonelli). Il primo fumetto inedito di Sergio Bonelli Editore pensato esclusivamente per le fumetterie 😱😱😱. Scrivono Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo, disegna LRNZ.
La trama:
Una macchina all’avanguardia, la più resistente e sicura sul mercato, un gioiello di tecnologia. Ne esistono ancora poche in circolazione. Una di queste, Sandra l’ha ricevuta in regalo dal marito Carl, che vuole il meglio per lei e per il loro amato figlioletto David. E proprio a bordo della Monolith, Sandra e il piccolo David partono per un viaggio. Ma una volta giunti nel deserto, una serie di piccole sfortunate circostanze creano una situazione drammatica: David chiuso dentro la macchina e Sandra fuori che deve fare tutto il possibile per salvarlo.
Volevo acchiapparmelo a Lucca, ma è andato esaurito prima che riuscissi a farlo. L’avevo però sfogliato velocemente e le tavole di LRNZ sembravano davvero una bombetta. Qui potete darci un’occhiata anche voi grazie alla nostra anteprima. Inoltre: a breve, ma non so quando, dovrebbe uscire pure urbi et orbi il film di Monolith, diretto da Ivan Silvestrini.
Castro (Mondadori Comics). Il fumettista tedesco Reinhard Kleist racconta Fidel Castro attraverso la storia di un immaginario fotoreporter europeo sedotto dalla rivoluzione. Con questo volume Mondadori Comics inaugura la linea editoriale “Ritratti” dedicata ai grandi protagonisti della storia.
Civil War II #1 (Panini Comics). Sono indietro di tipo 2 o 3 anni sulla roba Marvel, quindi non so bene per che cosa questa volta i supereroi abbiano deciso di pestarsi fra di loro, ma sono sicuro che lo sa il nostro Andrea Fornasiero.
P.S. Panini cos’hai combinato col tuo sito :’C? Non ci capisco più niente.
Dall’estero:
Un Norvégien vers Compostelle (Delcourt). Jason, autore norvegese celebre per i suoi fumetti silenziosi, decide di raccontare il suo viaggio a piedi sul Camino di Santiago. Secondo l’editore, il libro ‘oscilla fra l’introspezione e i timidi tentativi di parlare con gli altri’. Che sogno.
Libby’s Dad (Retrofit/Big Planet). Una storia breve (40 pagine) di Eleanor Davis. Il suo How To Be Happy, uscito qualche anno fa, mi piacque molto e a quanto pare anche questo fumettino non è niente male (è finito nel best of 2016 di ben cinque collaboratori del Comics Journal!).
(se vi state chiedendo com’è possibile che sia finito nel best of se esce oggi, la risposta è: oggi viene ufficialmente distribuito da Diamond – principale distributore americano – ma l’albo era disponibile tramite altri canali)