Sharaz-de – Le mille e una notte (Nicola Pesce Editore). Vi piace How it’s made?, il programma di Discovery Channel che vi fa vedere come costruiscono le cose? A me fa sognare. Quando non ho voglia di vivere, mi sparo qualche puntata di fila e tutta quell’ingegnosità umana e meccanismi perfetti e approcci asettici e persone che si comportano come automi dentro a catene di montaggio per preparare le mie merendine al sapore di arancia preferite mi rilassano e riconciliano con l’universo. Guardate la puntata su come fanno i wurstel: non vi viene voglia di scomparire dentro a quell’informe blob marrone di pezzi di carne di scarto e finalmente ricongiungervi con l’Uno?
Ogni tanto mi piace buttare una spolverata di How it’s made? sopra a Radar, così che possiate capire come questa rubrica funziona davvero. Questo per esempio è stato il mio TITANICO sforzo per compilare la voce dedicata a questo imperdibile volume:
Quindi, vai Alberto, scelgo te (si è poi scoperto che non era finito lì il suo intervento):
Che belli i disegni di Sergio Toppi. Un po’ mi inquietavano da bambino sul Giornalino. Quanto ero stupido. Quando l’ho conosciuto, già molto anziano, stava disegnando da ore, dedicando dei libri, con sua moglie che cercava inutilmente di trascinarlo via. Con due segni disegnava un profilo di donna perfetto, che rapiva il cuore. E comunque nulla in confronto ai disegni del suo periodo migliore, alla fine anni Settanta e i primi Novanta. Tratteggi, donne meravigliose, armature, creature fantastiche. E poi la composizione delle sue pagine. Come si fa a non amarlo? E soprattutto, come si fa a leggerlo in formato bonellide o sui Classici del Fumetto di Repubblica, tutto schiacciato impastato illeggibile? Toppi ha bisogno di spazio (e di VOLUMI CARTONATI)! Per fortuna Nicola Pesce Editore ha lanciato questa nuova collana dedicata a lui, in cui lo si può godere davvero. E con introduzione del nostro Sommo Direttore. Si inizia con Sharaz-de, da Le mille e una notte. Una raccolta di fiabe, il genere di racconto che Toppi amava illustrare di più. Lettura imperdibile, per perdersi nelle sue notti d’oriente.
Intanto rifatevi gli occhio con un’anteprima del libro.
Occhio di Falco vol. 3 – LA Woman (Panini Comics). È la parte più pacco della gestione Fraction di Occhio di Falco (no David Aja no party), ma rimane comunque una lettura megaok. L’occasione inoltre è buona per riproporvi la mirabolante recensione di Craig Fischer, apparsa originariamente sul Comics Journal e da noi presentata in italiano, e l’altrettanto mirabolante intervento del nostro Evil Monkey.
Orfani: Terra #1 – Dalla cenere (Bonelli). Orfani riparte con la sua quarta stagione. Non vi so dire molto perché sono indietrissimo – l’ultimo numero che ho letto mi sa che è Nuovo Mondo n. 1 – se non che la copertina di Gipi è spaziale. Scrivono Emiliano e Matteo Mammucari, disegna Alessio Avallone con colori di Giovanna Niro.
Horobi vol. 1 (RW-Goen). Qua vi beccate la sinossi senza timore perché la vita è breve e poi si muore:
Goen è lieta di riproporre al pubblico italiano in due corposi volumetti, uno dei manga horror più amati degli anni ’90: Horobi. Shuichi Aiga, Zen Amako e Shoko Yobuno sono tre ragazzi le cui vite sono destinate a incrociarsi per colpa di due sette segrete, Satori e Yamato, in lotta tra loro al fine di controllare o uccidere la prossima venuta di un messia che pare essere il più potente esper di tutti, e per controllare un artefatto antico in grado di salvare l’umanità da Horobi, il Dio della Distruzione.
Qui invece trovate le prime 13 pagine del fumetto, così vi fate un’idea.
Dall’estero:
Officer Downe (Image). Settimana super loffia anche per quanto riguarda le uscite estere. Questo Official Downe è un fumetto one-shot del 2010 scritto da Joe Casey, che oltre a essere uno dei creatori di Ben 10 forse qualcuno di voi ricorderà per una breve e bizzarra run degli X-Men (il suo vero crimine fu creare un personaggio come Stacy X, la prostituta mutante, e poi lasciarla nelle mani di CHUCK AUSTEN), e disegnato da Chris Burnham, che forse qualcuno di voi ricorderà come ‘ah ma non è Frank Quitely’. La trama: un poliziotto muore, risorge e riprende la sua guerra contro il crimine. Dal fumetto è stato tratto anche un film DIRETTO DAL TIPO CONCIATO DA CLOWN DEGLI SLIPKNOT, che forse sua madre ricorderà col nome di Shawn Crahan.
Jacques Prévert n’est pas un poète (Dupuis). AHHHHHHH, la poesia francese! Les sanglots longs/Des violons/De l’automne/Blessent mon cœur/D’une langueur/Monotone e altri splendidi versi con cui struggersi nelle giornate tristi di spleen e cercare rifugio nell’ideale. Qui si parla di Jacques Prévert, poeta d’avanguardia degli anni ’20, protagonista di una biografia a fumetti scritta e disegnata da Christian Cailleaux e Hervé Bourhis. Sembra interessante.