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RecensioniClassicYuri, il bambino - e orfano - spaziale di Igort

Yuri, il bambino – e orfano – spaziale di Igort

Siamo nel maggio del 1991, ben ventisei anni fa. Igor Tuveri, in arte Igort, fa il suo primo viaggio in Giappone, meta ideale sin da quando ha incominciato a disegnare. Qualche mese prima è venuto in contatto con Kodansha, uno dei maggiori editori nipponici, durante la Fiera del Libro per Bambini di Bologna. L’editore è interessato ad avviare un progetto con alcuni autori europei (insieme a Igort saranno coinvolti Baru e Edmond Baudoin). La collaborazione si concretizza solo tre anni più tardi, nel 1994. Dopo aver vinto la Morning Manga Fellowship – una sorta di borsa di studio – Igort finalmente può passare sei mesi nella terra del Sol Levante, dove lavora a stretto contatto con l’editor Tsutsumi Yasamitsu.

yuri igort

Come ha raccontato in Quaderni Giapponesi, il primo progetto è Amore, un noir ambientato in Sicilia. Ma la serie che decreta il successo di Igort come mangaka è Yuri. Le storie dell’eponimo personaggio kawaii appaiano sulle pagine di Comic Morning, una rivista antologica che vendeva l’astronomica cifra di quasi un milione e mezzo di copie alla settimana. Il personaggio è un successo: le lettere di stima e affetto arrivano copiose, e l’editor chiede a Igort di intensificare il lavoro, nella migliore tradizione nipponica. La fortuna del piccolo cosmonauta Yuri è dettata anche dallo stile adottato: 8 pagine a colori, che ammiccano al fumetto classico americano di inizio secolo e in una rivista prevalentemente in bianco e nero appaiono come un oggetto allo stesso tempo alieno e familiare. I colori pastello della tenera fiaba siderale conquistano il cuore dei lettori giapponesi.

Leggi anche: Quaderni giapponesi [recensione]: Il Giappone per capire, e per capirsi.

Il piccolo Yuri, quattro anni, nella sua tuta da cosmonauta viaggia in mondi fantastici, in compagnia del robot Uba e del computer di bordo Bozo. Con uno scopo preciso: la ricerca forsennata dei propri genitori. Igort crea un mondo futuro in espansione, dove un cucciolo di astronauta, simile a una creatura di Osamu Tezuka o di Mitsuyo Seo, incontra improbabili kajiu, fiori senzienti e samurai spaziali.

Il tema dell’orfano è centrale nella cultura nipponica, e come sappiamo manga e anime l’hanno capitalizzato ed esportato. L’enfasi intorno a questo nodo ha toccato, nel corso della Storia, punte estreme di pathos in alcune opere: in Una tomba per le lucciole di Isao Takahata, ad esempio, una parabola tanto realistica quanto persino dura. Tuttavia questo tema è stato riletto anche con maggiore leggerezza, in anime vicini allo spirito dell’opera di Igort. Fra questi potremmo citare almeno Konchū monogatari – Minashigo Hacchi – da noi tradotto con il titolo Le avventure dell’Ape Maga Ie Naki Ko, prodotto dallo Tokyo Movie Shinsha e ispirato al romanzo francese Sans Familie di Hector Malot, o ancora opere meno conosciute come Hoshi no ko Chobin (Chobin, il principe stellare) o saghe apocalittiche come Shinzō ningen Kyashān.

yuri igort

Igort, pertanto, si muove attraverso un mondo facilmente riconoscibile per il lettore di manga, che ha ormai assimilato le strutture di questa narrazione fiabesca. Eppure, con una sensibilità tipicamente europea, l’autore stempera la drammaticità e il voluto sadismo presenti in certe storie a favore di un tono onirico e mellifluo. Non ci sono veri antagonisti, ma avventure moralizzanti che rimandano a una dimensione compassata, strizzando l’occhio ai fumetti di inizio secolo: da Winsor McCay a Frank King, passando per Price, Raymond e Foster. Soprattutto da quest’ultimi, Igort riprende il gusto per la fantasmagoria cromatica, filtrato attraverso una tensione esotica e uno sguardo orientato allo “stupore” per la diversità orientale.

La ristampa di Coconino Press recupera un lavoro importante nella storia di Igort, ma non indispensabile, soprattutto per la brevità e l’esiguo materiale. Pochi racconti – solo tre – che ricostruiscono l’atmosfera della saga spaziale del piccolo Yuri. Un antipasto zuccheroso e delicato che lascia un po’ di amaro in bocca. Quello che resta al lettore è una sensazione di tepore e dolcezza, ma anche di insoddisfazione. E il mantra che aiuta Yuri a crescere non aiuterà certo i lettori a cancellare il desiderio di immergersi, insieme al personaggio, in ben altri abissi e in ben altre avventure.

Yuri
di Igort
Coconino Press, 2017
48 pagine a colori, € 14,00

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