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Graphic NovelI racconti psichiatrici di Darryl Cunningham, e l'epifania del fumetto

I racconti psichiatrici di Darryl Cunningham, e l’epifania del fumetto

Più che essere un graphic novel “tradizionale”, Psychiatric Tales è un’esplorazione a fumetti di un vissuto umano complesso, fragile e spesso poco realmente conosciuto, se non addirittura oggetto di pregiudizio: quello della malattia mentale.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

L’autore inglese Darryl Cunningham racconta tra le pagine di questo libro, che rientra pienamente nel campo del Graphic Medicine, episodi riguardanti gli anni in cui ha lavorato come operatore sanitario in un ospedale psichiatrico, ma anche eventi relativi al periodo in cui egli stesso ha sofferto di forte depressione, ansia, stress e difficoltà psico-sociali. E il risultato è un fumetto splendido, forte, a tratti sorprendente.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

Cunningham è un fumettista ormai apprezzato in Gran Bretagna, dove ha pubblicato diversi graphic novel, tra cui Science Tales – finora il solo tradotto in Italia, con il titolo Racconti di scienza –, How to fake a moon landingThe Age of Selfishness, Supercrash: How to Hijack the Global Economy e diversi altri fumetti e web comics.

Come ha affermato in un’intervista, Psychiatric Tales è una sorta di “doppio diario”, che racchiude una duplice tipologia di esperienza, ossia quella riferita alle vite dei suoi assistiti e quella attribuita alla propria (sia dal punto di vista dell’infermiere sia dal punto di vista della persona fragile). L’obiettivo dell’autore è anch’esso duplice: sensibilizzare il pubblico riguardo alle forme del disagio psichico, ma anche affrontare la propria fragilità mentale. E superarne gli ostacoli, naturalmente. Cosa che l’autore è riuscito a fare alla fine di un periodo di alti e bassi, provocati da un’acuta depressione.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

Il graphic novel racconta undici storie di disagio mentale, basate su vicende realmente accadute tra le corsie del reparto psichiatrico inglese in cui Darryl ha lavorato. Questi avvenimenti hanno per protagonista lo stesso Cunningham che, in veste di infermiere, osserva e assiste i suoi pazienti e altre personalità fragili (con le quali è entrato in contatto in maniera più o meno diretta nel corso della sua vita reale). Nello specifico, preceduti e seguiti da riflessioni personali dell’autore, si tratta di gravi casi di malattie mentali: dipendenza, depressione, autolesionismo e tendenze suicide, demenza, disturbo anti-sociale della personalità, bipolarismo, schizofrenia, ecc.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

Ma la peculiarità – e la forza – di questo graphic novel è anche nella dimostrazione di come il Graphic Medicine possa svolgere anche una funzione “terapeutica”, oltreché narrativa e divulgativa. L’autore, avendo la possibilità di raccontarsi attraverso la forma del fumetto, riesce infatti a rielaborare un vissuto personale difficile e a dargli, più o meno volontariamente, un valore aggiunto, dal momento in cui rivolge la propria opera a un pubblico e non ne fa solamente un uso personale. Cunningham racconta infatti che, attraverso la stesura e la pubblicazione online di parti di questo lavoro, è riuscito a « fare ammenda attraverso i suoi stessi occhi ». E proprio gli occhi rappresentano un leitmotiv del libro, delle difficoltà esistenziali del fumettista e del profondo senso di colpa che lo attanagliava per non essere riuscito a impedire il suicidio di due utenti della clinica in cui aveva prestato servizio.

Nel corso della sua formazione sociosanitaria precedente e del lavoro sul campo, interrotti a causa di una forte ansia sfociata in depressione (dovuta anche al forte coinvolgimento emotivo che spesso questi tipi di professionalità comportano, nonostante il cosiddetto dovuto “distacco professionale”), Darryl ha raccolto giorno per giorno materiale sufficiente per poter sviluppare delle storie. Inizialmente il suo intento, effettivamente rispettato anche con la stesura finale di Psychiatric Tales, era quello di creare storie volte a ridurre il potere dello stigma (per esempio, riguardo al fatto che le persone affette da schizofrenia siano più propense alla violenza rispetto alle persone che non ne soffrono), dei cliché e dei pregiudizi che spesso attorniano il mondo della malattia mentale e delle realtà ad esso connesse e che coinvolgerebbero: le persone che ne soffrono, i loro parenti e i caregivers, le istituzioni, i cosiddetti “professionisti dell’aiuto” e la società.  Il tutto attraverso il fumetto, linguaggio preferito da Cunningham rispetto alla prosa dopo aver letto ed essersi ispirato a Persepolis (il graphic novel autobiografico di Marjane Satrapi), perché a suo parere questo approccio creativo avrebbe apportato dei vantaggi a livello di “empatia” e “introspezione”, prima di tutto con se stesso.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

Trascorrono poi quattro anni dalla stesura dei primi sette capitoli (introduzione esclusa), che illustrano vicende legate alle varie patologie psichiatriche messe in una forma più narrativa dall’autore. Dopo questo periodo di “pausa forzata” causata dai disagi psicologici, Darryl riprende a scrivere e a disegnare grazie ai farmaci e a internet. Il web ha infatti consentito all’autore di promuovere se stesso come artista e di ricevere feedback da un pubblico abbastanza regolare. Non una cosa da poco, per una persona finita nel tunnel dell’isolamento e dell’autocommiserazione. Ciò gli ha permesso di riprendere in mano progetti lasciati in sospeso, come lo stesso Psychiatric Tales (dopo la pubblicazione online di qualche capitolo, oggetto di buoni riscontri), nonché di riottenere fiducia in se stesso e di “rivivere ancora”, come egli stesso racconta nell’ultimo capitolo del libro.

Psychiatric Tales è quindi un Graphic Medicine in cui rimane il primo intento anti-stigma voluto dall’autore, ma che presenta contemporaneamente anche una nuova possibilità, attraverso l’arte: permettere all’autore di affrontare la propria sofferenza e di darne testimonianza,  pur con le difficoltà connesse a questa “esposizione”.

Cunningham ha raccontato chiaramente come talvolta abbia trovato difficile parlare dei propri problemi di salute mentale, per il timore di essere giudicato con troppa durezza o superficialità. Al contrario, la sua storia ha suscitato – in primis sul web – reazioni positive, anche inaspettate, rivelandosi più universale di quanto egli stesso aveva previsto. Il punto di vista di Darryl come autore è stato perciò utile, per sé come per i lettori, a comprendere esperienze di vita difficili, con relative problematicità e “punti oscuri”, da entrambi i lati: quello del (professional) carer e quello del malato.

Psychiatric Tales Darryl Cunningham

Il linguaggio – sia quello visivo sia quello verbale – utilizzato da Cunningham in Psychiatric Tales, è schietto, immediato, narrativo e al tempo stesso informativo dal punto di vista scientifico: uno stile ricorrente sia in questo Graphic Medicine sia in altre sue opere. Cunningham ha peraltro scritto e disegnato anche altri fumetti con questo stesso stile “di servizio” educativo e sociale: un mix di informazione e narrazione che si fa portavoce di diverse tematiche complesse, tabù, o comunque spesso controverse. Alcuni esempi, sempre su temi sociosanitari, entrambi inclusi nel suo romanzo grafico Science Tales e nel suo blog, si possono trovare nei suoi fortunati webcomics sull’omeopatia e sulle strisce dedicate a Andrew Wakefield e il caso del vaccino MPR (quest’ultima opera ha suscitato l’attenzione dell’autorevole British Medical Journal, che ne ha pubblicato un articolo in una versione per studenti).

Psychiatric Tales

Nel capitolo finale del graphic novel, intitolato Come sono tornato in vita, Cunningham esamina la sua condizione e riflette a posteriori sul superamento del proprio disagio mentale, connettendo la propria sofferenza con quella altrui e rimandandola nuovamente al pubblico “in ascolto”. Sarà una vera e propria epifania. L’esperienza dell’arte – inclusa quella del fumetto – sia dalla parte dello “spettatore” sia dalla parte del creativo, può essere persino un’opportunità di guarigione e di riscatto. Per Darryl Cunningham, senza dubbio alcuno, lo è stata.

Psychiatric Tales – Expanded Edition
di Darryl Cunningham
Blank Slate Books, 2013
174 pp., B/N
17,00 euro

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