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BonelliI 5 migliori fumetti pubblicati a giugno 2017

I 5 migliori fumetti pubblicati a giugno 2017

Anche se i mesi più caldi, per il mercato del fumetto, restano sempre quelli autunnali, ormai gli editori tendono a non centellinare le proposte e a riservare per l’estate l’uscita di diversi titoli e storie importanti. Così, anche il mese di giugno non ci ha risparmiato novità variegate e di rilievo.

Per la nostra selezione dei migliori fumetti pubblicati lo scorso mese, abbiamo scelto un’opera di uno dei più importanti autori francesi contemporanei – di cui negli ultimi tempi abbiamo parlato spesso –, il primo numero di un manga dal disegno molto particolare, l’ultimo albo di una serie italiana di culto che ci ha fatto compagnia per anni, un curioso racconto breve di un giovane autore americano e una saga disneyana.

Insomma, tante buone letture da portarsi sotto l’ombrellone.

Diario di un fantasma, di Nicolas de Crécy (Eris Edizioni)

Diario di un fantasma NIcolas De Crécy

Il nuovo fumetto di Nicolas De Crécy a essere pubblicato in Italia – dopo Il celestiale Bibendum, La repubblica del catch e Salvatore – è una storia particolarmente personale, che vede l’autore esprimersi in prima persona. Diario di un fantasma è un carnet di viaggio che travalica i confini del genere, portando il lettore in un percorso mentale oltre che fisico in giro per il mondo. Una ricerca interiore che unisce lo studio stilistico all’indagine dell’io.

Diario di un fantasma è un racconto onirico tenuto insieme da un lavoro di illustrazione magistrale, pubblicato originariamente dieci anni fa in Francia e giunto ora in Italia grazie a Eris Edizioni, che completa il percorso di scoperta di uno dei più influenti e intriganti interpreti della bande dessinée contemporanea.

QUI ci sono 20 pagine da sfogliare.

Levius/Est n. 1, di Haruhisa Nakata (Star Comics)

leviusest1

Se provate audacemente a mescolare Tsutomu Nihei e Nicolas De Crécy, passando per Taiyo Matsumoto e qualche tardo moebiusismo, potreste avere una prima idea di come si presenta questo insolito manga dal segno, oltre che dall’ambientazione, più europeo del solito. La serie segue le vicende di un giovane combattente con un braccio bionico, che si muove nell’ambiente cruento del pugilato meccanico.

Il lavoro sul disegno è affascinante e inconsueto: il tratto è piuttosto libero e rough, quasi schizzato, ma il gusto della linea si fonde in maniera fresca con un uso del digitale che interviene qua e là, soprattutto sui fondali e i secondi piani, “filtrando” le linee con un effetto “blurred”, che sgrana i contorni producendo una curiosa estetica lo-fi che ben si sposa con le atmosfere steampunk della storia.

Lilith n. 18, di Luca Enoch (Sergio Bonelli Editore)

lilith enoch bonelli

Dopo quasi dieci anni e 18 albi semestrali si è conclusa la saga fantascientifica scritta e disegnata da Luca Enoch su viaggi nel tempo, ucronie e (soprattutto) conflitti umani, seguendo un gusto che ricorda la fantascienza televisiva americana anni Settanta e Ottanta.

Dopo aver modificato lo scorrere regolare degli eventi che tutti abbiamo studiato a scuola, creando un mondo del tutto diverso, Lilith è giunta alla fine della sua ricerca del Triacanto, in un albo che si concentra più sui dubbi e le emozioni della protagonista. Tutte le certezze di Lilith infatti sono crollate, e la protagonista deve affrontarne le conseguenze, in un racconto realizzato con una sensibilità rara, come consuetudine dei personaggi femminili di Enoch.

QUI la nostra recensione dell’ultimo numero, QUI una gallery di tutte le copertine della serie.

Cacciatori di pterodattili nella città dorata, di Brendan Leach (001 Edizioni)

cacciatori pterodattili 001

Presentato in una edizione brossurata (a differenza dell’edizione americana originale in morbido spillato), il racconto breve di Brendan Leach è un affascinante viaggio in un mondo retrò dalle tinte steampunk. In una New York di inizio secolo invasa da pterodattili, seguiamo le (impacciate) gesta di un giovane membro di una squadra di cacciatori di pterodattili. Sebbene le premesse siano quelle di una avventura fantasy, il fulcro del racconto pone l’attenzione sulla figura del protagonista, disadattato e incerto.

Il disegno di Leach è particolarmente suggestivo; evita ogni virtuosismo, facendo viaggiare il lettore, che si trova sballottato sulle mongolfiere dei cacciatori, con un tratto incerto e sghembo, reminiscente del segno del fumettista Ben Katchor o dell’illustratrice Carson Ellis. Interessante notare che il lettering sia stato realizzato a mano dall’autore apposta per l’edizione italiana.

QUI un’anteprima.

Ducks on the Road parti 1-4, di Teresa Radice e Stefano Turconi (su Topolino nn. 3211-3215, Panini Comics)

topolino 3211 migliori fumetti giugno 2017

Ducks on the Road è tra le saghe più fresche viste negli ultimi tempi su Topolino, nonostante l’ambientazione fricchettona anni Settanta possa sembrare non particolarmente originale. Merito innanzitutto del funzionale cast di personaggi, formato da una Paperetta Yè-Yè a suo agio nel ruolo della musicista un po’ stramba e da versioni originali (ma fedeli agli archetipi, come nella più rigida tradizione delle parodie disneyane) di Paperina e Archimede.

Ma il merito principale è soprattutto di Teresa Radice e Stefano Turconi, coppia nella vita e nel lavoro, che negli ultimi anni aveva già prodotto un’altra saga originale come Pippo Detective per le pagine di Topolino e un graphic novel, Il porto proibito, tra i più interessanti del 2015 (QUI la nostra recensione), tanto da vincere anche il premio Micheluzzi nel 2016 come Miglior fumetto. I due autori sono riusciti a ricreare l’atmosfera vintage di quegli anni – importando anche riferimenti culturali per nulla scontati, da Blues Brothers Shining – ma senza fermarsi al semplice omaggio: Ducks on the Road non si regge solo sulle citazioni e sulla nostalgia, ma è una storia con una propria sensibilità narrativa.

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