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RecensioniNovità“C’è spazio per tutti” di Leo Ortolani, la recensione

“C’è spazio per tutti” di Leo Ortolani, la recensione

Il nuovo progetto di Leo Ortolani si presenta in modo piuttosto diverso rispetto ai suoi lavori precedenti. Si tratta di un volume cartonato di grande formato e su carta patinata, contenente una lunga storia di circa 240 pagine. Soprattutto, al suo interno, Rat-Man ha l’inedito ruolo del testimonial, quasi nella linea di quel Lupo Alberto che, lungo gli anni Novanta, aveva promosso diverse iniziative divulgative e didattiche (tra le quali la più famosa fu una brillante campagna sull’A.I.D.S.).

C’è spazio per tutti è stato realizzato da Ortolani e Panini Comics in collaborazione con A.S.I. (Agenzia Spaziale Italiana) e E.S.A. (European Space Agency) e racconta principalmente della vita sulla I.S.S., la Stazione Spaziale Internazionale, progetto lanciato nel 1998 in collaborazione tra vari stati e avente finalità scientifiche.

Leggi anche: La saga finale di Rat-Man, spiegata bene

c'è spazio per tutti ortolani

La storia di Ortolani procede su due narrazioni parallele, i cui capitoli si alternano uno dopo l’altro. Da una parte, abbiamo il racconto, dal taglio storico e divulgativo, dei viaggi nello spazio dal 1947 in poi, con i primi lanci di animali fino ad arrivare allo sbarco sulla Luna e alle operazioni extraveicolari. Dall’altra, l’avventura di Rat-Man in compagnia dell’equipaggio della I.S.S. e in particolare di Rover, un avatar fumettistico dell’astronauta italiano Paolo Nespoli, e dell’insonsapevole cagnetta Laika.

Tra le due, è la prima a funzionare meglio. Non del tutto una sorpresa, perché permette a Ortolani di tirare fuori il brillante spirito sarcastico già visto all’opera in alcune vecchie produzioni, come Le meraviglie della tecnica, che mescolavano tematiche più o meno scientifiche al consueto umorismo pimpante e guascone dell’autore. I passaggi migliori, e le battute più efficaci, si nascondono tra queste pagine, in cui l’irriverenza dell’autore non risulta annacquata dal rigore nell’affrontare questioni storiche o tecniche.

La parte che coinvolge Rat-Man, invece, fatica a prendere ritmo, o quantomeno a conquistarne uno del tutto proprio. Infatti, dispersa quasi per metà libro a rincorrere le sequenze “didattiche”, sembra essere più che altro un compendio a quelle: un complemento, più che un vero asse del racconto. Quando riesce ad accelerare, tuttavia, finisce ogni tanto per scivolare nella retorica. Lo scopo fin troppo palese della storia, infatti, è quello di sensibilizzare i bambini a non smettere di sognare lo spazio e un futuro da astronauta, distratti come sono in un presente fatto di realtà virtuali più complesse e fantastiche della realtà stessa. Una impostazione comprensibile e persino pertinente, ma priva di argomentazioni del tutto efficaci.

In questo scenario, è l’ingenuità di un Rat-Man per lunghi tratti bistrattato a riportare sul pezzo i suoi “colleghi” astronauti, facendo loro capire che cosa dare per scontato e che cosa no, mentre, sulla Terra, uno scienziato cerca di sabotarne le operazioni per risvegliare – con ben poca incisività – l’interesse verso i viaggi nello spazio (e non stiamo facendo spoiler, tranquilli).

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La storia così diventa più che altro un’occasione per godersi le numerose e puntuali citazioni “spaziali” ben piazzate, dal solito Jack Kirby con i suoi Fantastici Quattro (ricordate il viaggio che trasformò i personaggi in supereroi?) fino a Galaxy Express 999 di Leiji Matsumoto, passando – inevitabilmente – per Star Wars.

Sotto la lussureggiante patinatura del volume, dunque, si nasconde una storia che di speciale ha l’occasione, e un contesto insolito. L’albetto stesso che presentava una preview di questo volume è stato peraltro lanciato nello spazio (insieme a una riproduzione della copertina) insieme a Nespoli, che – da appassionato di fumetti – ne ha fatto da prestigioso sponsor (QUI potete vedere il video registrato sulla I.S.S.)

Al di là della qualità della storia, però, il ruolo di Rat-Man all’interno dell’operazione risulta ben centrato. Essendo tra i personaggi più eclettici del fumetto italiano contemporaneo, il Ratto è in grado di prestarsi a vari set, cambiando facilmente posizione nello spazio e nel tempo a seconda delle necessità narrative. Inoltre, l’umorismo di Ortolani permette di raccontare anche nozioni complesse con toni più facilmente assimilabili.

All’indomani della chiusura della serie a lui dedicata, chissà che Rat-Man non abbia trovato un nuovo ruolo in qualità di testimonial d’eccezione per progetti speciali come questo, al di fuori della sua continuity ormai chiusa.

C’è spazio per tutti
di Leo Ortolani

Panini Comics, 2017
Cartonato, 264 pp in b/n, € 24,00

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