“Kill or be Killed” di Brubaker e Phillips, la recensione

di Antonio David Alberto

Kill or be Killed. Uccidi o muori. Una situazione di stallo, in cui ci si può rimanere bloccati, senza via d’uscita. Ed è proprio questo il motore del fumetto di Ed Brubaker e Sean Phillips, in cui il protagonista deve uccidere o lasciare che la vita lo abbandoni.

Dylan è un invisibile. Un ragazzo semplice e comune nella grande e tentacolare New York. È un debole, innamorato della sua migliore amica che però sta con il suo coinquilino. Una vita che si trascina via stanca, solitaria e senza uno scopo, con le giornate che si dividono tra studio, casa e tristezza. Perché Dylan è uno di quei ragazzi che fanno tanto stereotipo dello “sfigato” americano medio. Una persona che non ha il coraggio di vivere e che è costantemente spaventata dal mondo.

Per lui è più facile uscire di scena compiendo un gesto estremo: il suicidio. Una morte rapida, indolore, che dovrebbe liberarlo da tutto quello che è. Miracolosamente, però, non muore, ed è proprio qui che un’oscura presenza fa capolino, spiegando a Dylan che salvandosi lo ha privato di una vita e che per sdebitarsi dovrà uccidere una persona malvagia al mese, per sempre. Pena: la sua stessa vita.

kill or be killed 1 recensione brubaker mondadori

Come già detto, la premessa di Kill or Be Killed è semplice: uccidi o muori. Ma come fa una persona debole, che è sempre stata vittima di soprusi, a diventare un killer? Come può un ragazzo comune cambiare la propria vita e decidere di diventare un assassino a sangue freddo? Ce lo spiega Ed Brubaker, l’autore di alcuni dei più interessanti fumetti degli ultimi anni, realizzati per DC, Marvel e Image Comics, da Gotham CentralCaptain America, da Criminal a Fatale.

Il fatto di scampare alla morte non fa altro che dar fastidio a qualcuno che della morte si nutre. Ed è così che comincia la vera storia di Kill or be Killed, in cui Dylan riesce a crescere, sopravvivere ed evolversi. Certo, non prima di aver fatto qualche passo falso, eppure la crociata è necessaria per Dylan e per chi sta sopra di lui, e non fa altro che mettere a nudo tutta la fragilità su cui si fonda l’America. Perché Brubaker ne ha per tutti: per Repubblicani e Democratici, per la prostituzione e il traffico di esseri umani, per i pedofili, per i bulli.

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Tutti segreti di pulcinella che chiunque sa ma preferisce tacere vengono sbattuti in faccia al lettore, senza freni, senza censura. L’America è questa. E per tutta la durata del volume, l’ansia e la rabbia non fanno che accompagnarci e guidarci proprio attraverso un’America costellata di ingiustizie e atrocità. New York è lo sfondo, ma anche una dei protagonisti del fumetto. Una città enorme, al cui interno si nascondono demoni capaci di compiere azioni innominabili. Non sempre il cattivo è quello che crediamo. Non sempre il buono ha ragione. Brubaker non fa altro che confonderci, fin dall’inizio.

Il disegno di Sean Phillips è la perfetta traduzione del pensiero di Brubaker. Ogni personaggio, ogni sfumatura, ogni paesaggio è curato alla precisione, netto, vivido, e le espressioni di Dylan sono lo specchio dei suoi pensieri. Parole e disegni si fondono e a questi due elementi si aggiungono i colori realizzati da Elizabeth Breitweiser. Una tavolozza sporca, in cui le luci e le ombre non fanno altro che rendere più vivide e forti le illustrazioni, lasciandole a volte volutamente imprecise ma conferendo, allo stesso tempo, una nota di cattiveria e di rabbia in più.

kill or be killed 1 recensione brubaker mondadori

Kill or be Killed è un fumetto cattivo, sporco e violento, adatto a un pubblico più maturo. Brubaker riesce a costruire una trama e un intreccio interessante da un’idea semplice come può essere quella della risalita personale dopo aver toccato il fondo. Una storia che comincia come tante ma che fin da subito ha un colpo di scena che scombina totalmente le certezze di Dylan, cambiando la sua relazione con il mondo che lo circonda e con i suoi amici.

L’inizio in medias res mette in chiaro fin da subito quali saranno le tematiche della serie, ma l’evoluzione del protagonista è il vero focus di questo primo volume. Un antipasto di una storia che si preannuncia affascinante e sfaccettata.

Kill or be Killed vol. 1
di Ed Brubaker e Sean Phillips
Traduzione di Francesco Matteuzzi
Mondadori Oscar Ink, novembre 2017
Cartonato, 128 pp a colori
€ 19,00

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