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RecensioniClassicIl Sessantotto visto da Go Nagai: "Guerrilla High"

Il Sessantotto visto da Go Nagai: “Guerrilla High”

Continuando nella propria opera di recupero integrale, J-Pop presenta l’ennesimo tassello della stratificata produzione di Go Nagai, che i più conoscono per Mazinga e Devilman ma che in realtà è autore ben più complesso di quanto ci si possa aspettare. Guerrilla High fu originariamente pubblicato nel 1970 e prese spunto dall’ondata di contestazioni del ’68 che, un po’ come in altre parti del mondo, aveva toccato in maniera peculiare e profonda anche il Giappone.

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Nagai raccontò così una storia che partisse da quel contesto, con una premessa molto semplice: quando le contestazioni studentesche sfuggono al controllo, lo Stato decide di armare gli insegnanti (proprio così, Donald Trump non ha inventato niente). In questo modo si viene a creare una situazione di vera e propria guerriglia urbana, con gli istituti educativi che sembrano lager e gruppi armati di studenti che si fanno la guerra con insegnanti e mercenari assoldati dai presidi. Gli studenti ribelli più conosciuti e temuti sono Mondo Saotome e Tatsuma Mido, ai quali si aggiunge in un secondo momento la bella Tsubasa Nishikiori, personaggio che tornerà più avanti nella serie animata Mazinger Edition Z: The Impact!.

Presentato in un cofanetto di due volumi, Guerrilla High fu, come ha ammesso lo stesso Nagai nell’intervista contenuta nei manga, un’opera di transizione. Nagai veniva, infatti, da un periodo in cui si era impegnato per lo più su manga che coniugavano erotismo e ironia, come ad esempio l’interessante La scuola senza pudore. Guerrilla High fu qualcosa che si interpose fra quel periodo e ciò che sarebbe venuto dopo. Conteneva molte delle dinamiche che contraddistinguono le opere precedenti come donne nude e gag divertenti, ma l’alto tasso di violenza e il discorso socio-politico di sfondo rendevano Guerrilla High un qualcosa di nuovo.

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È un’opera che rivela un autore lontano dalla maturità, lo si percepisce da come la storia muta senza avere una coerenza interna o da come i personaggi non riescano ad avere una profondità e la giusta maturazione (ci sono persino alcune forti contraddizioni non spiegate), ma anche dal fatto che nel complesso Nagai non sapesse dove andare a parare. Resta comunque un manga fondamentale all’interno del percorso creativo dell’autore, perché presenta elementi stilistici, narrativi e poetici che torneranno, in forma più matura, più avanti.

I mostri, il nemico con un passato oscuro ma toccante, le strategie che portano a legami inaspettati, un generale senso di nichilismo nei confronti dell’essere umano. Tutte cose che, bene o male, saranno riprese e rielaborate in Mao Dante e soprattutto in Devilman e Violence Jack. Non è un caso che i personaggi principali di Guerrilla High, Mondo Saotome e Tatsumo Mido, ritornino poi in Violence Jack. Anzi, si può tranquillamente affermare che le due storie facciano parte di un unico universo narrativo.

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Ciò che più intriga di Guerrilla High è il contesto da cui parte. Il movimento di protesta che sconvolse il Giappone alla fine degli anni Sessanta ebbe modo di emergere creativamente in diverse forme, ed è interessante notare come ogni artista avesse interpretato quel momento con una propria, precisa sensibilità. Mamoru Oshii creò addirittura un intero universo mediatico (quello dei Kerberos) declinato in forma cartacea e animata; Katsuhiro Otomo vi si ispirò per Akira; Hayao Miyazaki e Isao Takahata ne fecero addirittura delle personali interpretazioni nascoste tra le righe delle loro opere. Il manga di Nagai, invece, si limita a utilizzare quel momento storico come contesto narrativo, come sfondo scenografico e pretesto per far muovere la storia, non ne analizza le implicazioni politiche.

Per essere un manga del 1970, Guerrilla High rimane in ogni caso un importante esempio di forte connessione con il tessuto del reale. Un’opera non perfetta e immatura, quindi, ma fondamentale per il tragitto incredibile che Nagai avrebbe intrapreso da lì a poco.

Guerrilla High voll. 1-2
di Go Nagai
Traduzione di Fabiano Bertello
J-Pop, febbraio 2018
Brossurati con sovraccoperta e cofanetto raccoglitore, 328 pp in b/n e a colori
€ 24,00

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