Sunday Page: Ben Stenbeck su “Slaine” di Mike McMahon

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Ogni settimana su Sunday Page un autore o un critico ci spiega una tavola a cui è particolarmente legato o che lo ha colpito per motivi tecnici, artistici o emotivi. Le conversazioni possono divagare nelle acque aperte del fumetto, ma parte tutto dalla stessa domanda: «Se ora ti chiedessi di indicare una pagina che ami di un fumetto, quale sceglieresti e perché?».

Questa domenica parliamo con Ben Stenbeck, fumettista neozelandese occasionalmente prestato al cinema e ai videogiochi (concept art per Valve Software, storyboard per la trilogia de Il signore degli anelli) e attivo soprattutto nell’universo di Mike Mignola (suoi i disegni di Witchfinder, Frankenstein Underground, Lobster Johnson, Koschei the Deathless).

slaine page

Questa è un pagina da Slaine: The Sky Chariots, un fumetto scritto da Pat Mills e disegnato da Mike McMahon.

Tutta la gestione di Mike McMahon su Slaine è impressionante. La pagina è un esempio della sua bravura, è un Kirby heavy metal. Il dente mancante del personaggio in primo piano per me è ciò che rende speciale l’immagine. Non so bene perché. Comunque, è un fumetto che guardo una o due volte l’anno e ogni volta migliora.

Come mai?

Faccio questo lavoro da undici anni ormai e mi piace pensare che in questi anni io sia diventato più bravo nel disegnare e raccontare storie. Alcuni fumetti che ammiravo vent’anni fa ora non mi sembrano più tanto belli. Ma alcune opere mi sembrano migliorare di pari passo con la mia conoscenza del mezzo. Più capisco del disegno più geniali alcuni lavori diventano ai miei occhi.

Cosa ti ha fatto scegliere proprio questa pagina?

Beh, non è stato facile scegliere una tavola sola. Ce ne sono così tante che mi sono venute in mente quando me l’hai chiesto, ho scelto questa perché magari molti lettori giovani non conoscono il lavoro di Mike McMahon. Inoltre, è una tavola del 1984 che ancora funziona alla grande, mi sembrava giusto parlarne.

Cosa ti piace di quest’immagine?

Difficile rispondere a questa domanda. Nessuno disegna come Mike McMahon, e anche se poi ha cambiato stile per i suoi lavori successivi, è comunque diverso dal modo in cui disegnava Judge Dredd. È un mix di semplicità e dettagli, stile realistico e cartoonesco. Il modo in cui usa le ombre era davvero avanguardistico. Potrei sbagliarmi ma mi sembra il lavoro di qualcuno che ama quello che fa.

Perché le ombre ti sembrano degne di nota?

Forse mi sbaglio, anzi sicuramente mi sbaglio. Lavoro da solo e non sono abituato ad articolare a parole ciò che mi piace dei fumetti. In ogni caso il modo in cui Mike McMahon separa il bianco dal nero e crea spazi d’ombra è simile a come fa Mike Mignola, ma lui non poteva esserne influenzato. Un sacco di disegnatori che lavoravano a storie simile non usavano questo tipo di ombre. Il suo approccio era personale e per essere un fumetto in bianco e nero risalta molto. Anche il modo in cui riempie le zone di nero è interessante. Ho letto da qualche parte che disegnava tutto con la penna a sfera e i graffi dei neri sono un risultato degli strumenti che utilizzava. Ma magari mi sbaglio, eh.

Ti ricordi quando hai scoperto questo fumetto?

Le prime cose di McMahon le ho viste quando avevo sei anni, su Judge Dredd. Quindi il suo studio mi è rimasto subito impresso. Anni dopo, quando uscì Slaine di Simon Bisley un mio amico mi disse che lo Slaine di McMahon era anche meglio. Così lo comprai e mi piacque, ma il mio amore per lui crebbe nel tempo.

Perché dici che nessuno disegna come lui?

C’è una potenza e un’energia nei lavori di Mike McMahon che ritrovo solo in Kirby. E, come Kirby, ha una goffezza che rende i suoi disegni ancora migliori.

È una pagina d’impatto, tu l’avresti realizzata allo stesso modo?

Non sappiamo quanto gli sia stato suggerito dallo sceneggiatore. Alcune cose qui sono dettate dal formato editoriale. La storia apparve su 2000AD e la prima pagina doveva essere disegnata nel modo più dinamico possibile. Io non sono abituato a realizzare immagini da poster. Per esempio, il tizio non è nella stessa inquadratura delle navi che vanno a fuoco, sono due momenti diversi nella stessa immagine. Io non penso in quel modo. Se facessi un disegno simile aggiungerei delle corde e dei dettagli nella nave per far capire che il tizio è su un’altra barca. Non penso però che sarebbe una scelta migliore.

E come disegnatore che lezioni hai imparato da McMahon?

Molte cose si sovrappongono a lezioni che ho appreso anche da altri fumettisti che ammiro. Cerco di rendere gli oggetti come se avessero un peso e un volume. Mi ha insegnato il valore del dettaglio che rende autentiche le cose. A soppesare ogni vignetta, ad alternare figure grandi e piccole, spazi vuoti e dettagliati, a cercare l’immagine più importante della tavola dandole peso e lasciare il resto in vignette più piccole. Tutto questo cercando di far funzionare il ritmo e la scorrevolezza. Mi ha insegnato a disegnare cose che siano divertenti da guardare. Tutto questo in teoria, poi riuscire a realizzarlo davvero è un’altra storia.