“Io sono Mare” di Cristina Portolano, il crowdfunding di Canicola Edizioni

Canicola Edizioni ha dato il via a un crowdfunding online per il finanziamento e la promozione del nuovo lavoro di Cristina Portolano (autrice del recente Non so chi sei, per Rizzoli Lizard). Intitolato Io sono Mare, il libro sarà il quarto della collana Dino Buzzati di Canicola, dedicata a un pubblico di bambini dai cinque anni.

Io sono Mare fa parte di un progetto più ampio, chiamato “Dalla parte delle bambine”, che vuol portare a riflettere sulle tematiche dell’identità e della scoperta di sé, sui desideri e sulle emozioni in un’ottica di valorizzazione delle differenze, di inclusione e promozione delle pari opportunità.

Abbiamo parlato con l’autrice e con Liliana Cupido, responsabile della casa editrice assieme a Edo Chieregato, per conoscere meglio l’iniziativa.

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Cosa racconta Io sono Mare?

Cristina Portolano: Racconta la storia di questa bambina dal nome tanto evocativo quanto privo di riferimenti a un genere preciso: Mare. Insieme al suo amico Franky, un pesce pagliaccio antropomorfo, intraprende un viaggio. Mare aiuta Franky a raggiungere la sua famiglia e in quel momento avverrà una sua naturale trasformazione, nello stesso tempo Franky aiuta Mare a superare alcuni limiti come passare attraverso un fitto gruppo di anemoni, non aver paura delle meduse o dei palloni gonfiati. Attraverso le tappe che scandiscono questo viaggio avvengono piccole e grandi cose che riguardano la sfera della crescita e della scoperta di sé.

Cosa ti ha ispirato nella tua creazione?

Cristina Portolano: Prima di tutto il desiderio di creare una storia che potesse andare incontro alla difficoltà di molti genitori ed educatori nel parlare di sessualità ai bambini. Ovviamente nel mio libro non c’è nessun intento didattico in questo senso, ma sono partita da un dato di fatto: c’è sempre un grosso pudore nell’affrontare questo argomento con i più piccoli, e come autrice e creatrice di storie sento in qualche modo la responsabilità di dare il mio contributo per smontare certi meccanismi. La sessualità dovrebbe essere considerata come qualsiasi altra componente della vita, così ho pensato che creare una storia in cui la dimensione del corpo fosse uno dei fulcri portanti potesse essere un utile punto di partenza per decostruire concezioni arretrate.

Illuminanti a questo proposito sono dei libri degli anni Settanta portati in giro nella mostra itinerante del progetto Fammi capire dell’associazione Scosse.

In questa bacheca su Pinterest ho raccolto anche un po’ quelle che sono state anche le mie ispirazioni visive.

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Cosa c’è di nuovo rispetto al tuo altro libro indirizzato a un pubblico giovane – Quasi signorina – oltre al fatto che questo è un libro di finzione?

Cristina Portolano: Per me gli elementi nuovi sono la modalità narrativa e stilistica. Quasi signorina è un fumetto autobiografico in cui ho affrontato certi temi davvero in maniera istintiva, per cui mettendo in ordine certi elementi si è creato un senso, un significante, che ho sempre desiderato approfondire di più.

L’aspetto nuovo poi sta nel personaggio di Mare, che non è una super bambina o una bambina che si sente maschio. Non ci sono espressioni palesi di un “sentirsi diverso da” piuttosto ho cercato di evidenziare quello che accomuna creature completamente diverse, e di mettere in scena le forme del desiderio e dell’autodeterminazione. Ogni storia per me rappresenta una sfida, accoglierla è un modo per superare me stessa e i miei limiti.

Cos’è il progetto “Dalla parte delle bambine”?

Liliana Cupido: “Dalla parte delle bambine” riprende il titolo del saggio di Elena Gianini Belotti che negli anni Settanta indaga numerosi condizionamenti culturali e sociali da cui derivano comportamenti differenziati nei confronti dei bambini e delle bambine da parte della comunità educante, e che a loro volta perpetrano forme stereotipate di modalità di relazione e aspettative nei confronti dei due sessi. Simbolicamente abbiamo voluto riprendere quel titolo e renderlo cornice di una progettualità che attraverso pubblicazioni a fumetti, attività laboratoriali per bambini e momenti di formazione con adulti indaga il tema dell’identità e della sfera affettiva in un’ottica di inclusione e di non discriminazione.

Il progetto è partito con la pubblicazione di Ragazze cattive di Ancco, un libro che attraverso il racconto autobiografico di un’adolescenza nella Corea del Sud durante i primi anni 2000 diventa occasione per affrontare il tema della violenza di genere, dell’amicizia e delle passioni personali. Al libro abbiamo legato una serie di incontri con l’autrice in giro per l’Italia, rivolti sia a un pubblico adulto che a un gruppo mirato di adolescenti. Rivolta all’infanzia è invece la progettazione attorno a Io sono Mare di Cristina, che lanceremo da settembre in poi sul territorio nazionale nell’ottica di creare una rete culturale con realtà diverse.

Perché avete scelto il crowdfunding per finanziare e promuovere il progetto?

Liliana Cupido: La collana “Dino Buzzati” dedicata al fumetto per bambini è un progetto molto ambizioso, è il tentativo di fare libri a fumetti che possano essere contemporaneamente letture stimolanti per dei bambini dai 5 o 6 anni ma nello stesso tempo libri d’autore che sperimentano con lo stile o con l’indagine pedagogica nostra e degli autori. Forse ancor più che negli altri libri l’ideazione è frutto di un confronto forte con l’autore che ogni volta è scelto in funzione del progetto da realizzare, progetto di libro e di attività laboratoriali ed espositive.

Canicola investe molto su questa collana, nel 2017 abbiamo scelto di realizzare 3 fumetti per bambini sui 6 totali usciti nell’anno, perché ci è sembrato necessario partire forte e dare un segnale. Tutti e tre i primi libri hanno dei riconoscimenti che per noi sono stati segnali importanti per proseguire.

Hansel & Gretel di Sophia Martineck è stato inserito nella selezione del Premio Scelte di classe, La mela mascherata di Martoz ha vinto il Boscarato come miglior libro per bambini al TCBF e ha ricevuto una nomination al Premio Andersen, I gioielli di Elsa di Sarah Mazzetti è fra i Selected Winners di American Illustration 37, sono risultati significativi per una collana che vorrebbe riportare l’attenzione degli adulti sul fumetto per bambini, perché serve attenzione dei media, di genitori, di formatori su questo linguaggio per sfruttarne le sue potenzialità di avvicinamento alla lettura fin dall’infanzia.

I nostri libri per bambini sono delle opere e non si pongono solo come prodotti di intrattenimento, se a questo si aggiunge che il mercato fumetto per bambini, a differenza che per l’albo illustrato, non ha un numero cospicuo di adulti e/o addetti ai lavori che lo seguono e lo alimentano ne risulta che questi progetti editoriali non brillano in termini imprenditoriali. È anche per questo che attorno alla Collana Buzzati abbiamo sempre pensato fosse necessario costruire pian piano una “lobby culturale” sul nazionale che ci aiutasse a difendere questo progetto editoriale e pedagogico. Il nostro impegno è quello di giocare al rialzo ben consapevoli che il rischio è alto, ma crediamo in fondo di fare una cosa che appartiene alla nostra tradizione culturale e fumettistica.

Chiedere a degli autori con un immaginario forte di fare un libro per bambini è una lezione che riviste come Il Corriere dei Piccoli o Il Giornalino ci hanno trasmesso da bambini. Ognuno dei progetti realizzati fino a ora ha avuto un partner culturale, si è trattato del Goethe Institute, dei festival dedicati all’infanzia Saluti da Cotignyork e Uovo Kids insieme a Funder35 e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, per questo nuovo progetto con Cristina l’idea è stata quella del crowdfunding non solo per la raccolta fondi ma per tentare una sensibilizzazione alle tematiche trattate e alla produzione di libri a fumetti di questo tipo, un’azione che anche in termini di comunicazione potesse coinvolgere più persone possibile.

Parallelamente al crowdfunding si sta creando una rete di sostenitori fatta sempre di realtà culturali che abbracciano il progetto e desiderano accoglierlo in qualche modo: i festival Gender Bender, il Comicon di Napoli, Treviso Comic Book Festival, la Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna sono già partners con cui progetteremo, con altri il dialogo è ancora aperto. Rispetto al crowdfunding l’adesione alla condivisione è forte, ora speriamo di riuscire a raggiungere anche l’obiettivo economico.

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Oltre al libro, che iniziative ci saranno all’interno del progetto “Dalla parte della bambine”?

Liliana Cupido: Il progetto è stato presentato quest’anno a Bologna Children’s Book Fair con un fuori collana, sempre di Cristina, e anticipazione di Io sono mare.

Gioca con Mare è stato pensato anche per essere uno strumento agile e di qualità che attraverso l’interazione con i lettori avviasse un dialogo tra adulti e bambini su tematiche quali i desideri, le relazioni e le emozioni. Ogni libro della collana Buzzati è pensato per andare proprio in questa direzione: portare attraverso delle storie forti sia a livello stilistico che di contenuti, tematiche che in qualche modo facciano riflettere il lettore su di se e su ciò che lo circonda a partire dalla propria esperienza. È così che nascono i nostri laboratori, da domande scaturite dalla lettura che poi vengono rielaborate attraverso il “fare” in un oggetto (quasi sempre un libro autoprodotto) che si fa testimonianza tangibile dell’esperienza vissuta.

È importante per noi inserire le pubblicazioni in percorsi culturali virtuosi, coinvolgendo reti di istituzioni e associazioni che si muovono per promuovere il linguaggio del visivo e nello specifico del fumetto…

Sarà così anche per “Dalla parte delle bambine”: stiamo costruendo delle attività che coinvolgano Biblioteche e Istituzioni scolastiche già dalla scuola dell’infanzia con laboratori e corsi di formazione, per ora su Bologna, insieme a una mostra di originali che si apra alla città. In parallelo va il calendario degli incontri di presentazione di Io sono mare all’interno di librerie in tutta Italia.