x

x

RecensioniBBB consiglia5 motivi per leggere "Ariol" di Emmanuel Guibert e Marc Boutavant

5 motivi per leggere “Ariol” di Emmanuel Guibert e Marc Boutavant

bbb consiglia bilbolbul

Nella rubrica ‘BBB Consiglia’, ogni mese, il festival bolognese BilBOlbul seleziona un’opera a fumetti di particolare valore e interesse, offrendo una lista di buone ragioni per leggerlo. Questo mese parliamo di Ariol, serie di fumetti di Emmanuel Guibert e Marc Boutavant pubblicata da Becco Giallo.

ariol guibert boutavant

1| Con gli occhi dei bambini

Una delle cose più difficili per gli autori per bambini è proprio adottare il loro punto di vista, un punto di vista che crescendo inevitabilmente si perde. È una questione di lingua e soprattutto di logica, di naturalezza argomentativa, di capacità di vedere il mondo come se lo si stesse scoprendo da capo.

Guibert e Boutavant dimostrano un mimetismo eccezionale e un’acuta capacità di osservazione, riuscendo a ricreare le dinamiche del gioco dell’infanzia, in cui la fantasia si innesta sulla realtà, o dei litigi per futili motivi, che vengono dimenticati il giorno dopo, e nel farlo gli autori si divertono evidentemente un sacco.

2| Una profonda leggerezza

Il tono del racconto è sempre lieve, in accordo con lo stile dei brevi episodi che, come fossero una sit-com a fumetti, raccontano la vita scolastica, la quotidianità, i giochi e le vacanze, le schermaglie tra amici… Ma non per questo si astiene dall’affrontare argomenti significativi: le prime cotte e le relazioni  sentimentali, il “mistero” del concepimento e della nascita, la problematica dei vaccini, le differenze “razziali” nel mondo animale…

Come ogni sit-com che si rispetti, inoltre, non c’è una continuità cronologica specifica, ma solo l’eterno presente dei bambini, tanto che gli autori decidono di alternare episodi ambientati in stagioni e in contesti diversi, senza porsi il problema di giustificarlo, come se stessero “spizzicando” da un ampio buffet narrativo.

ariol cavalier cavallo

3| Il pretesto degli animali antropomorfi

La scelta di trasfigurare l’universo dell’infanzia nel contesto degli animali antropomorfi (bambini come cuccioli di diverse specie) non risponde solo a un indirizzo estetico, per quanto Boutavant abbia cercato nel disegno una sintesi grafica fresca e originale, che si discostasse dagli standard proposti in maniera abbastanza ripetitiva dal mondo dell’animazione, ma è elemento narrativo fondante.

Le differenze di specie, di cui tutti i personaggi sono ben consapevoli, sono il pretesto che dà il la a moltissimi episodi, permettendo di riflettere in chiave traslata e intelligente sulle differenze tra gli individui, sulle potenziali discriminazioni e sugli stereotipi (gli asini sono per forza stupidi e testardi? I maiali sporchi e disordinati?).

4| Un buon fumetto per bambini è sempre un buon fumetto per adulti

I protagonisti delle avventure di Ariol frequentano le scuole elementari, e potrebbero avere  7/8 anni, che è anche l’età del pubblico a cui si rivolge il fumetto. Ma come ogni buon fumetto per bambini l’età non conta, o meglio è solo un dato di partenza: se infatti il giovanissimo lettore troverà nelle storie una perfetta immedesimazione, quello non più giovane ripercorrerà con affetto e simpatia i topoi dell’infanzia. Per entrambi sono garantite grasse risate.

Da sottolineare come, in modo abbastanza atipico per un fumetto di questo tipo, se i bambini sono raccontati in quanto tali, gli adulti sono presentati nel loro essere “normalmente” adulti: adulti innanzitutto presenti (ed è già una novità), che si esprimono e comportano da adulti (anche nelle proprie debolezze), e si rapportano con i bambini con buonsenso e affabilità, ben consapevoli che la dimensione dell’infanzia è a loro estranea e non va corrotta.

ariol un piccolo asino come te e me

5| Il fumetto come teatro di personaggi

Boutavant e Guibert sono maestri del fumetto francese, e la loro intesa su Ariol è perfetta: pur all’interno di una struttura narrativa essenziale (episodi di dieci tavole l’uno, una griglia fissa di quattro vignette per tavola) riescono a proporre uno storytelling “a orologeria”.

I dialoghi sono veloci, immediati, caratterizzati da un botta e risposta senza sosta che si dipana spesso attraverso più pagine senza mai annoiare o cedere ritmo, mentre le inquadrature, soprattutto campi medi fissi che mostrano i personaggi per intero, permettono di mettere in scena le interazioni e la gestualità comica dei vari animaletti. Una sorta di palco teatrale dove lasciar recitare i personaggi.

Ultimi articoli

“Godzilla e Kong – Il nuovo impero” è tutto mostri giganti e poco altro

Recensione del film Godzilla e Kong - Il nuovo impero, un mix tra un videogioco e un incontro di wrestling fatto in computer grafica.

Il fumetto del Joker di Enrico Brizzi e Paolo Bacilieri, ambientato in Italia

L'antologia "Joker: Il mondo" presenterà anche una storia di Enrico Brizzi e Paolo Bacilieri ambientata a Bologna.

L’ultimo contributo di Akira Toriyama a Dragon Ball

Toyotarō, l'autore di "Dragon Ball Super", ha rivelato sui propri canali social qual è stato l'ultimo contributo al manga di Akira Toriyama.
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando le estensioni per bloccare gli annunci. Il nostro sito è gratuito e il lavoro di tutta la redazione è supportato dalla pubblicità. Supportaci disabilitando questo blocco degli annunci.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO