Aah, finalmente!
È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho surfato queste tastiere ed è un piacerissimo ritrovarsi qui, di nuovo insieme, in questi umidi giorni di fine estate. (^o^)
Vi ricordo ancora una volta di schiacciare tutti i link e aprirli in un’altra tab, grazie.
Nei mesi trascorsi (troppi), non ho avuto molto tempo per dedicarmi ai nostri agognati videogiochi, questioni private mi hanno tenuto lontano dalle mie amate console molto più del previsto.
Per esempio, al momento mi sto occupando con ardore di convincere (in inglese) la mia fidanzata che i videogiochi sono una cosa importante e anche che, quando mi vede lì, di notte, tutto gobbo, al buio, con delle cuffie giganti, in mutande UOMO, illuminato solo da una TV 4K troppo vicina al divano, in realtà, anche se proprio non sembra: sto LAVORANDO per questa rubrica. Al momento la barra del convincimento è piena al 12%, lampeggia ed è comparsa una piccola clessidra fatta di pixel.

Da pochi giorni – con rammarico – sono tornato dal Giappone, e dopo un mese passato a vagare in quel luogo pieno di silenzi, persone molto educate che ti chiedono scusa, pulizia e psycho-ordine, la mia amata città mi ha subito accolto a braccia aperte, ma rotte, con un ponte crollato per la vergogna ed un tossico che vomitava in ginocchio, gridando nell’alfabeto segreto dei tossici, esattamente davanti al mio portone.
Avrei giurato di essere nel Terzo Mondo (o dentro Fallout) se nella cassetta delle lettere non avessi trovato ad attendermi una meravigliosa busta gialla delle Poste Del Primissimo Mondo con dentro un dvd con scritto “promo only” e subito sotto: Marvel’s Spider-Man per PS4, gratis.
«Grandeee!!!» ho fatto io contentissimo.
«Chi? Io?» ha fatto il tossico finendo di vomitare.
«No, tu no, anzi: vedi di portarti via quelle cazzo di siringhe di merda che lasciate sempre per terra» ho fatto io scuotendo l’indice.
«Oh… minchia… scusa…» ha fatto lui, indicando il vomito nero tra le sue ginocchia.
«Scusa un cazzo, vaffanculo!» ho fatto io, sentendomi per un momento come il mio vicino tatuato che dice che i tossicodipendenti non sono persone e quindi: «puoi fargli tutto».
Chissà cosa avrebbe fatto a quel povero disperato l’Uomo Ragno, o Spider-Man, come si chiama adesso anche qui in Italia Peter Parker (o chi per esso), probabilmente lo avrebbe arrotolato in una spider-web dicendo una battutina simpatica e poi lo avrebbe lasciato a dondolare attaccato ad un lampione fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine.
Poi magari avrebbe ragnatelato le siringhe e il vomito in una specie di pratico spider-sacchetto e lo avrebbe lanciato al volo in una spazzatura, per poi swingare via Tarzanando appeso alla sua web.
I giorni seguenti li ho passati consumando avanzi di snack giapponesi dalle tasche dello zaino e giocando questa DECENTISSIMA esclusiva per PlayStation 4, fino a completarla al 100%.
Vi ricordate l’articolo che scrissi su Batman qualche tempo fa? Non credo, nemmeno io me lo ricordavo, ma eccolo > LEGGILO QUI.
In quell’articolo parlavo abbastanza approfonditamente della serie Batman: Arkham e delle sue meccaniche innovative e delle sontuosissime atmosfere e del super divertimento e delle storie bellissime e del grandissimo valore dell’indispensabile trilogia-capolavoro di Rocksteady Studios…
Ecco, con questo Uomo Ragno, che invece è fatto da Insomniac Games, quelli di Spyro (del quale tra poco uscirà la trilogia remake con la grafica bellissima) e di Ratchet & Clank, per capirci al volo) ci troviamo davanti ad una copia-carbone (sebbene sublime) della trilogia dell’Uomo Pipistrello.
Questo Spiderman è il Batman per i fan di Spider-Man.
Il sistema di combattimento basato su combo e schivate (alla Assassin’s Creed, per capirci) è molto simile, le missioni di investigazione sono molto simili, i potenziamenti e i succosi gadget sono molto simili, le quest secondarie sono molto simili, la cura per la trama e la recitazione dei personaggi sono molto simili, le boss-fight sono molto simili e in generale tutta l’esperienza suona di già visto… Però… Allo stesso tempo rimane un gioco super-super-SUPER-divertente ed appagante, tecnicamente scintillante e che merita di essere giocato. Non posso nemmeno immaginare quanto un vero fan di Spidey possa trarre godimento fisico e spirituale da tutti quei riferimenti, oggetti, dialoghi, battute, costumi e cose di Spiderman che solo un vero fan di Spider-Man potrà notare.

Manhattan è ricreata nei minimi dettagli (credo, non ci sono mai stato) e gettarsi dalla Avengers Tower per poi sparare le ragnatele e dondolare tra le avenues capriolando nell’aria è un’emozione che dà dipendenza, vi ritroverete presto a farlo senza meta, giusto per guardare cosa c’è di lì e poi cosa c’è di là… veramente bellissimo.
Peter Parker, come da tradizione non sta fermo un secondo, tempestando i colpevoli nemici di ragnatele appiccicaticce e i nostri innocenti maroni di battutine che vanno dall’«idiota» all’ok «adesso però spengo tutto».


La storia è mega-classica, ma non abbastanza da doverci ciucciare la genesi per l’ennesima volta, infatti troveremo uno Spider-Man già rodato e un Peter Parker appena mollato dalla mega-fighissima-ginger-giornalista Mary Jane, e che lavora al fianco del Dottor Octavius ad un progetto scientifico per fare chissà-che-cosa con delle braccia meccaniche.
In tutto questo si inserisce il cattivone Mr.Negative e una serie di altri villains della serie classica, a me è piaciuto particolarmente Tombstone, che ha una faccia che sembra vera.
Durante le ore di gioco ci troveremo anche nei panni di Mary Jane, sempre a 90°, data la natura furtiva delle sue missioni da giornalista d’assalto… Queste parti sono tutte uguali ma non so come mai, non risultano noiosissime come ci si potrebbe immaginare, manco divertenti eh, chiaro, cioè, ci si trova a passare da un supereroe che si lancia tra i palazzi a una tipa che si nasconde dietro delle scatole; narrativamente però queste parti danno spessore al personaggio e alla fine, per la prima volta da quando la conosco, ho voluto bene a Mary Chissenefrega Jane Watson.
Ci sono tanti costumi di Spider-Man, che si sbloccano completando le missioni e usando la valuta del gioco che si divide in diverse tipologie di gettoni guadagnabili facendo varie attività. Ogni tutina ha una super-mossa specifica che si ricarica a tempo, alcune sono fighissime, altre sono scarsissime, per fortuna si possono applicare al completino che ci piace di più.
Visto che non sono un lettore dei supereroi io conoscevo solo qualcuno di quei costumini, tipo quello molto bello di Scarlet Spider, però ci sono rimasto male che non ci sia una costume “à la Mc Farlane”, quello con gli occhi grossi un po’ storto strano che mi sarebbe piaciuto, diciamo al posto di quello di Spider-Man punk con la cresta di borchie e le Converse… Però ce n’è uno in cel shading un po’ alla John Romita Jr., molto molto bello.
Ovviamente non c’è nemmeno “il Simbionte”… che credo possa essere il mega-protagonista di una futura e redditizia espansione su Venom, il super cattivo cattivissimo.
Il costumino nuovo nuovo disegnato apposta per il videogioco invece secondo me è così-così, gli hanno fatto il ragno bianco invece che nero, risulta solo più tamarro, chiaro che comunque mi piacciano tutti i costumi con i colori classici, perché sono della Sampdoria.
Per tutto il tempo che ho giocato ho invidiato gli abitanti di Manhattan possessori di PS4 e di Marvel’s Spider-Man che possono andare a controllare alla propria finestra e salutarsi da soli nella propria cameretta, anche se poi, facendoci più caso ho capito che i riflessi sui vetri dei palazzi non sono dei veri riflessi (ci vorrebbe una potenza di calcolo ancora fantascientifica, credo) ma solo un “effetto riflesso” creato con immagini piatte applicate in trasparenza…
Ora faccio un elenco di altre cose che mi sono piaciute:
- Durante gli spostamenti rapidi ci sono delle scenette con Spidey in metropolitana che sta al cellulare e le persone normali lo guardano stupiti. Mi hanno abbastanza divertito.
- Belli i podcast di John Jonah Jameson che accompagnano i nostri penzolamenti in giro per Manhattan, pieni di diffidenza, bugie, astio complottista e becero populismo contemporaneo. Mi hanno fatto sentire a casa.
- Belli i minigiochi a mo’ di puzzle per fare le cose scientifiche in laboratorio, peccato che siano un po’ facili, come in generale tutto il gioco.
- Triste ma bello il modo in cui Peter Parker cerca di ricucire il rapporto sentimentale con Mary Jane -c’ho i problemi- Watson.
- La casa del Dottor Strange.
- Fighissime le parti con questo > SPOILER.
In tutto questo divertimento c’è ovviamente anche spazio per le grandissime mega-rotture di ca**o, impersonificate dalle missioni secondarie ecologico-cibernetiche che ci passa Harry Osborne in cambio di gettoni ricerca:
- C’è quella dei pesci avvelenati da vaccinare che è una rottura di ca**o.
- Quella dei fulmini che ti fulminano che è una rottura di ca**o.
- Quella delle nuvolette di smog puzzolente che è una rottura di ca**o.
- Quella delle antenne da raddrizzare che è una rottura di ca**o.
- Quella dei barili sparsi nel mare (il vero arci-nemico di Spiderman) che è una rottura di ca**o.
Eccetera, ce ne sono tipo 20, dai Harry però!
Nel finale (e che finalone!) ho pianto a singhiozzetti 4 volte di fila, per diversi motivi, poi ditemi se vi è successo anche a voi.
Ero in un momento molto emo eh, però la storia, per quanto lineare e classica, è riuscita a farmi immedesimare anche grazie all’eccezionale recitazione dei personaggi ed alla realizzazione tecnica strabiliante dei volti (e non solo).
Quindi bellissimo, se avete una PS4 è un’esclusiva che merita moltissimo, anche se, come me, siete degli “Spider-Man meh”.
A presto, veramente,
nel prossimo articolo vi parlerò di cose miste,
ciao.
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