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C.B. Cebulski e una Marvel a misura di fan

marvel cebulski lucca comicsPrimo editor-in-chief in carica di Marvel Comics dal 1994 ad arrivare come ospite a Lucca Comics & Games, C.B. Cebulski si è presentato oggi davanti ai giornalisti con una giovialità contagiosa. Ha risposto a qualsiasi tipo di domanda, dalla sua direzione editoriale ai singoli progetti della casa editrice.

Cebulski ha iniziato parlando del ricambio di fumettisti avvenuto negli ultimi anni. Se prima la stragrande maggioranza degli autori era statunitense, da tempo gli autori che si avvicendano sulle testate sono di nazionalità, etnia e soprattutto età diverse: «Alla Marvel piace essere di ispirazione per persone di ogni generazione, e se hai talento sei benvenuto a lavorare per noi. Persino se hai tredici anni hai delle buone possibilità. In futuro, gli autori saranno sempre più giovani».

Sulla grande quantità di disegnatori italiani al lavoro attualmente presso l’azienda, l’editor-in-chief ha risposto che Marvel ha effettivamente più collaboratori italiani che di altre nazionalità. «La fortuna dell’Italia è che avete più scuole di fumetto rispetto al resto del mondo. Le occasioni per un ragazzo italiano qui sono tantissime.»

Non si è risparmiato un consiglio per gli aspiranti disegnatori: «Quando sei a casa e studi, magari leggendo Topolino o i fumetti Bonelli, tendi a copiare lo stile dell’autore che più ti piace. Invece consiglio sempre di non limitarsi a ricalcarli, ma di studiare il loro modo di raccontare le storie e costruire le tavole».

Ha poi elogiato il lavoro del suo predecessore Axel Alonso, definendolo un suo mentore, e sottolineando come nei suoi sei anni avesse portato in Marvel diversi sceneggiatori importanti, ma anche autori provenienti da settori esterni a quello del fumetto. Ha detto di aver apprezzato la “diversificazione” effettuata sul parco personaggi della casa editrice. In particolare l’inclusione di rappresentazioni che si erano viste poco in precedenza nel mondo del fumetto, con personaggi di successo come Kamala Khan, ovvero Ms. Marvel, e Riri Williams, alias Ironheart. «Grazie a lui mi ritrovo con un universo incredibilmente espanso e variegato su cui poter lavorare.»

Sull’apertura di una sede in Cina chiamata Marvel Asia, Cebulski ha affermato che lo scopo non è solo quello di «ampliare la fanbase, ma soprattutto di stringere collaborazioni di livello con autori asiatici. I due mondi – manga e comics – sono più vicini di quanto la gente creda».

Alla nostra domanda sulla impostazione globale che sembra voler dare alla sua direzione editoriale – visti i suoi frequenti viaggi in giro per il mondo – ha raccontato un po’ del suo passato: «Mia madre è svedese, quindi da bambino venivo spesso in Europa e sono cresciuto leggendo Moebius, Blueberry, Spirou, Asterix e Obelix… poi tornavo negli Stati Uniti e leggevo comics. Inoltre amo il Giappone e per un periodo ho vissuto lì, leggendo manga. Come editor-in-chief, il mio lavoro è cercare di rendere i fumetti Marvel globali sia dal punto di vista creativo che di vendite, visto che i nostri personaggi sono conosciuti in tutto il mondo grazie ai film e alle serie tv. Quindi sono alla ricerca di autori in giro per il mondo che possano riflettere i cambiamenti globali del nostro presente».

«Per Stan Lee l’obbiettivo era che Marvel fosse una riflessione del mondo esterno» ha continuato. «Lui lavorava nel suo ufficio a New York, guardava fuori dalla finestra e parlava di quello che vedeva, ovvero gli Stati Uniti. Oggi la finestra sul mondo sono gli smartphone, e da lì i ragazzi guardano il mondo, tramite YouTube e i social network. Il mondo è diventato interconnesso e voglio che la Marvel rifletta questa tendenza.»

Su come il suo continuo viaggiare si rifletta sul suo lavoro pratico, ha sottolineato di poter contare su una squadra di collaboratori fenomenali. «E poi ho sempre con me il mio telefono, per cui sono continuamente in contatto con autori e editor tramite FaceTime o Skype. Quando sono in giro lavoro in albergo, come se fossi in un ufficio digitale.»

Non si è risparmiato nemmeno una divertente nota gastronomica: «Viaggio più o meno una settimana al mese. I pranzi sono decisamente migliori quando viaggio, soprattutto qui a Lucca».

Per concludere, lo stesso Cebulski ha voluto definire la sua gestione, non sottraendosi al confronto con i due suoi immediati predecessori: «Se Joe Quesada è stato l’editor-in-chief dei disegnatori e Axel Alonso è stato l’editor-in-chief degli sceneggiatori, io voglio essere l’editor-in-chief dei fan».

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