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Su Thor #7 di Jason Aaron e Tony Moore − pubblicato negli Stati Uniti questa settimana −, Marvel Comics ha rivelato come e quando Thor è diventato degno di impugnare Mjolnir, in un’avventura ambientata durante la gioventù del Dio del Tuono.
Nella storia troviamo Thor da ragazzo, con una passione così forte per la Terra – chiamata Midgard dagli dèi nordici − da suscitare il disappunto di suo padre Odino, che pretende da suo figlio un maggiore interessamento negli affari di Asgard. È Loki a ideare l’espediente (secondo lui) giusto per spingere Thor a lasciare Midgard per sempre: fargli incontrare una vichinga di nome Erika di cui si innamorarsi.
Quando Thor incontra Erika per la prima volta, la ragazza è impegnata in una battaglia che riesce a vincere proprio grazie al contributo del Dio del Tuono, nonostante la sua riluttanza ad accettarne l’aiuto. I due però si innamorano subito, e Thor decide di restare con lei per sempre su Midgard.
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È a quel punto che Loki si inserisce nel piano, coinvolgendo il suo fratellastro in una guerra su Asgard fra giganti di ghiaccio e nani. Thor promette a Erika di tornare subito da lei, ma l’assenza del dio dura 40 anni, durante i quali la donna resta in attesa del suo ritorno.
Ma alla fine Erika muore, e Thor è ancora più motivato a restare sulla Terra, proteggendo gli umani per non rendere vana la morte della sua amata e facendo così aumentare l’arrabbiatura di Odino.
Le ultime vignette della storia spiegano come l’atteggiamento positivo e la fiducia incrollabile di Erika avessero insegnato a Thor a essere un vero dio e che cosa significasse essere degno abbastanza da riuscire a impugnare il suo fidato martello Mjolnir.