“Cemetary Beach”, ovvero “Mad Max: Fury Road” secondo Warren Ellis

Un uomo e una donna in fuga, inseguiti da un’intera città di soldati mutanti, senza dimenticare i minacciosi cybermostri. Cemetary Beach, scritto da Warren Ellis per i disegni Jason Howards e pubblicato da Image Comics, si presenta in sostanza come una sorta di Mad Max: Fury Road.

cemetery beach

È ambientato in una metropoli retrofuturista situata su un altro pianeta, che una spedizione umana ha raggiunto circa un secolo fa e dove le cose sono inesorabilmente degenerate. L’uomo è una spia terrestre in missione solitaria, la donna è una rivoluzionaria che il sistema ha cresciuto solo come ricettacolo di organi di ricambio: contro di loro c’è un politico obeso e semi-immortale.

Ma questo è un fumetto scritto e disegnato “a soggetto”, dove è l’esecuzione a fare tutta la differenza. In tal senso Warren Ellis e Jason Howards sfornano un gioiello di ritmo e azione forsennata, coreografata con fantasia e sprezzo delle leggi della fisica. Scontri tra auto volanti dove i protagonisti roteano tra i cavi sparando con mira infallibile, precipitano da un veicolo all’altro e si librano in fuga dai mostri che li attendono bramosi a terra. La loro corsa attraversa una città divisa in cerchi e va in linea retta verso la Cemetary Beach del titolo, la spiaggia su cui il protagonista è atterrato.

Il suo atterraggio però non l’abbiamo mai visto, perché la vicenda parte dalla piccola stanza in cui è tenuto prigioniero, e si fa sempre più grande con il procedere della fuga. Per certi versi è una variante inversa della trama di Shipwreck, sempre di Ellis (pubblicato da Aftershock e tradotto in Italia da saldaPress), dove un terrestre naufragava su un altro pianeta, in quel caso una spettrale Terra alternativa. Se là però il tono era horror, qui siamo nella fantascienza più adrenalinica, con albi che si divorano uno via l’altro nel seguire la corsa dei due fuggiaschi soli contro tutti.

Strada facendo emerge anche la personalità dei protagonisti, soprattutto quella di lui, segnato da troppe tragedie e per questo caratterizzato da pulsioni suicide, mentre lei è un po’ la tipica donna tosta di Ellis. D’altra parte pure la Furiosa di George Miller (Ellis ha detto di aver rivisto Mad Max: Fury Road nove volte mentre scriveva Cemetery Beach) non è un personaggio di finezza psicologica, ed è piuttosto l’azione a renderla indimenticabile.

Howard aveva già collaborato con Ellis su Scatterland, la sperimentale storia pubblicata una striscia alla volta, e qui ritrova il gusto per l’immagine d’impatto in una sequela di momenti sempre più spettacolari. I due, che stanno in questi anni realizzando insieme Trees, hanno voluto prendersi una pausa da una sci-fi più meditabonda per divertirsi con le possibilità più cinetiche del fumetto. E con Cemetery Beach si sono indubbiamente sfogati e superati.