x

x

RecensioniBBB consiglia5 motivi per leggere “Tramezzino” di Paolo Bacilieri

5 motivi per leggere “Tramezzino” di Paolo Bacilieri

bbb consiglia bilbolbul

Nella rubrica ‘BBB Consiglia’, ogni mese, il festival bolognese BilBOlbul seleziona un’opera a fumetti di particolare valore e interesse, offrendo una lista di buone ragioni per leggerlo. Questo mese parliamo di Tramezzino di Paolo Bacilieri, pubblicato da Canicola.

Tramezzino bacilieri canicola

1 | Fumetti come palazzi

30×42 centimetri. Il formato della collana Sudaca, di cui Tramezzino è l’ultima uscita, sembra studiato per scontrarsi con gli scaffali dei librai e dei lettori, mettere in crisi l’identificazione del graphic novel e, soprattutto, ripensarne le consuetudini di lettura.

Spettacolari e scomodi, gli “albettoni” – così potrà capitarvi di sentirli chiamare – ci ricordano che il fumetto non nasce a forma di romanzo, ma che anzi la narrazione visiva, sviluppandosi nello spazio, può godere delle possibilità date dalla sua estensione. Nel momento in cui si ha a disposizione una superficie più ampia della norma, l’autore moderno è sfidato a sfruttarla per articolare diversamente il proprio racconto, evitando che si risolva nella versione gonfiata di un normale fumetto a forma di libro. Bacilieri ci riesce alla perfezione: trova sostegno per la sua predisposizione alla frammentazione della tavola e costruisce appositamente una piccola storia, appena accennata tral’imponenza delle architetture e la minuzia dell’osservazione.

È un “formato condominio”, coi palazzi che nella sequenza centrale tendono a coincidere con la tavola: le finestre come ritmi di vignette mute, i close-up degli interni disposti in contrappunto. Per il lettore – invitato a leggere facciate, a esplorare interni – il grande formato non è solo un’opportunità di piacere visuale ma, nella sua relativa scomodità e nello scoraggiare una lettura distratta, si pone come un primo, decisivo richiamo all’attenzione.

2  | Il piacere di guardare

La storia tra Daddo e Skilla non ha niente di memorabile; anzi, è talmente aderente ai cliché dell’amore adolescenziale che quasi fa tenerezza.

La vera tensione erotica sta nel gioco dello sguardo che Bacilieri costruisce in modo magistrale: la scena di sesso tra i due protagonisti, che occupa nove tavole (e sono tante, in un racconto breve come questo), è raccontata attraverso una serie di piccoli riquadri, ciascuno contenitore di un dettaglio – un ginocchio che si piega, le mani che stringono le lenzuola, un grido soffocato nel cuscino – sparsi sulle riproduzioni in grande formato di palazzi milanesi di stile razionalista. 

L’occhio scivola in verticale lungo le facciate dei grattacieli, una pagina dopo l’altra, in un movimento che diventa presto una sorta di riflesso condizionato. Intanto sullo sfondo passano i gemiti e i gesti degli amanti, a disturbare il piacere dell’immagine simmetrica. È tutto un gioco di composizione, di traiettorie dello sguardo, che rivela un altro piacere, quello del guardare. 

Tramezzino bacilieri canicola

3 | Quando l’esercizio formale non è sterile

Tanto la grandezza delle tavole quanto la struttura del racconto breve concorrono al rischio che un titolo di questo tipo si trasformi in mero e sterile esercizio formale. Un gioco tra l’autore e se stesso per vedere fino a che punto si può spingere l’atipicità dell’albo.

Invece Bacilieri, che quanto a ribaltare i pericoli del formalismo trasformandoli in occasione di esplorazione artistica e narrativa è un maestro – basti guardare il dittico di Fun e lo straniante Palla, per dirne solo due –, non cade nella trappola e condensa nella manciata di pagine a disposizione una storia che va dritta all’essenziale, evitando il superfluo e i didascalismi. Una storia il cui obiettivo è raccontare, non mostrare quanto è bravo chi la racconta (cosa che emerge spontaneamente).

I dettagli si affastellano, l’autore-narratore commenta e aggiunge note oppure si fa da parte e lascia che le immagini parlino da sole, le grandi tavole mettono in costante dialogo l’anima della città con la storia dei personaggi che la abitano, l’epilogo tragicomico impone di riflettere sulla nostra coscienza storica.

4 | Una città, una storia

Di libri (ma non solo) che raccontano una città ce ne sono a dozzine. Bacilieri è riuscito a disegnarne uno che affronta la questione da una prospettiva originale. Con il pretesto di un d’amore tra ragazzi, lascia che Milano si racconti da sola.

Sta al lettore scegliere che farsene di Daddo e Skilla e delle loro incomprensioni; sicuro è che l’intreccio tra il loro dramma minuscolo e le visioni liriche della città creano echi e contrasti negli occhi del lettore, così che alla fine del libro si esce con un’idea di Milano intrisa di una forza espressiva che forse non si riuscirebbe a trovare nella sola ammirazione per l’architettura. 

Tramezzino bacilieri canicola

5 | Guardare per raccontare, raccontare per imparare a guardare

Paolo Bacilieri è artefice, con il personaggio di Zeno Porno, di uno dei più evoluti esercizi di autofiction della narrazione contemporanea. Qui, privato l’intreccio del suo alter ego, l’autore si manifesta in una disincarnata voce che racconta, commenta e divaga con misurato distacco, dando alla storia un gusto d’ineluttabilità nostalgica e leggera. Questo narratore non cerca di sedurre il lettore con le sue parole, ma lo accompagna per le strade di Milano, nell’apoteosi di un feticismo dello sguardo in sé, che diventa, se usato con attenzione, strumento di conoscenza.

Il senso e la seduzione sono caricati sullo sguardo e sulle sue traiettorie: quella del narratore che pedina i suoi personaggi come quelle di Skilla e Daddo, che si osservano, si desiderano, ma non vedono le stesse cose (e questo sarà fatale al loro breve incontro). Il narratore osserva, immagina, racconta: è il processo da cui nascono le storie, ma probabilmente solo il fumetto, tra tutti i mezzi d’espressione, può rendere evidente e simultaneo l’articolarsi di queste tre funzioni.

Così il lettore viene accompagnato non solo a seguire la vicenda, ma a considerarne il comporsi negli occhi e nella mente del narratore, a riempire i vuoti, a divagare a sua volta tra le cose, a riconoscere oggetti… In questa rete di possibilità, il disincanto della voce narrante per questo amore di quasi niente, subito perduto, è forse una facciata che nasconde più sottili struggimenti, tra l’accumularsi dei particolari, i frammenti di memoria, i brandelli di canzone a bordo pagina.

Ultimi articoli

“Godzilla e Kong – Il nuovo impero” è tutto mostri giganti e poco altro

Recensione del film Godzilla e Kong - Il nuovo impero, un mix tra un videogioco e un incontro di wrestling fatto in computer grafica.

Il fumetto del Joker di Enrico Brizzi e Paolo Bacilieri, ambientato in Italia

L'antologia "Joker: Il mondo" presenterà anche una storia di Enrico Brizzi e Paolo Bacilieri ambientata a Bologna.

L’ultimo contributo di Akira Toriyama a Dragon Ball

Toyotarō, l'autore di "Dragon Ball Super", ha rivelato sui propri canali social qual è stato l'ultimo contributo al manga di Akira Toriyama.
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando le estensioni per bloccare gli annunci. Il nostro sito è gratuito e il lavoro di tutta la redazione è supportato dalla pubblicità. Supportaci disabilitando questo blocco degli annunci.

Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock