A metà anni Ottanta, l’industria del fumetto statunitense si convinse che per dare prestigio alle storie di personaggi in calzamaglia sarebbe bastato un nuovo formato editoriale e uno stile diverso dalle consuetudini, come la dimensione pittorica, considerata più alta e ricercata.

Fu così che Marvel Comics inaugurò una collana di grande formato, Marvel Graphic Novel, in cui inserire storie spesso al di fuori della continuity, affidate ad autori che avevano campo libero tanto nel modo di raccontare quanto nei contenuti veri e propri. La morte di Capitan Marvel, Daredevil: Amore e guerra, X-Men: Dio ama, l’uomo uccide, Silver Surfer: Il giorno del giudizio sono alcuni degli esempi felici di questa collana. Storie alternative, distanti dalle rassicuranti vicende mensili dei supereroi Marvel, disegnate guardando a modelli europei o extra-fumettistici.
Doctor Strange: Shamballa, riproposto in edizione deluxe da Panini Comics, rispettò le linee guida dell’operazione e mise su carta una storia intimista, fuori dai canoni supereroistici e iper-letteraria.

Pubblicato nel 1986, Shamballa racconta del pellegrinaggio di Strange sull’Himalaya, presso il tempio in cui era stato istruito nelle arti magiche, per rendere omaggio alla memoria del suo maestro, l’Antico. Qui, lo stregone riceve una scatola che lo conduce nel regno mitico di Shamballa, in quello che sarà un viaggio alla riscoperta di se stesso.
J.M. DeMatteis, noto per le sue sceneggiature su Amazing Spider-Man, costruisce un fumetto fatto di visioni eteree e sequenze contemplative, per dare sfogo agli acquerelli di Dan Green, inchiostratore di lungo corso che qui torna alle matite (e ai pennelli) dopo anni di assenza dal tavolo da disegno.

Il fumetto tratta di una storia mistica, una ricerca spirituale che si sviluppa tramite grandi immagini e una voce narrante poderosa, altisonante, avida di spazio, tanto da lasciare ai dialoghi una minuscola parte nell’economia generale dell’albo. A tratti prende la forma di un racconto illustrato, con pagine intere di testo decorate da personaggi che appaiono come una macchiolina di colore scomposta. In questo senso, quando la forma dei volumi si sgretola in sprazzi cromatici, appare evidente la lezione impartita da Bill Sienkiewicz, che Green normalizza influenzando autori futuri come David Mack.
Shamballa è la storia di Strange in cui il lettore è più vicino all’eroe: la voce narrante in seconda persona annulla le distanze e gli enormi primi piani che Green gli dedica accentrano le attenzioni, restituendo un Dottor Strange quanto mai fragile. Sperso e sballottato in situazioni avverse, il personaggio cede ai propri istinti, si affanna per combattere le sue debolezze, alla costante ricerca della versione migliore di sé.

Non è il classico fumetto di supereroi, non ha un taglio forte, radicale, iconoclasta. Non è arrabbiato o violento. Anzi, Doctor Strange: Shamballa procede a passo lento, posato, imbevuto di un chiarore diffuso che a volte risulta perfino noioso e pedante, perché cerca con troppo affanno la dimensione alta.
La pubblicazione dell’albo, insieme a quella dell’altro volume coevo, Trionfo e tormento di Roger Stern e Mike Mignola, sancirà una sorta di ghettizzazione di Strange, che nel decennio successivo troverà spazio soltanto in storie e miniserie autoconclusive, in attesa della rinascita che avverrà negli anni Duemila.

La linea di grande formato dei Tesori Marvel di Panini Comics è la casa giusta per questo prodotto, assente sugli scaffali delle librerie italiane da molti anni (l’ultima versione risaliva al giugno 1992, quando fu ripubblicata da Play Press). Con una nuova traduzione, a opera di Claudia Baglini, e un lettering ex-novo, raffinato e pulito, realizzato da Lucia Truccone, questa di Shamballa è l’edizione migliore per una delle storie più atipiche del personaggio.
Grandi Tesori Marvel: Dottor Strange – Shamballa
di J.M. DeMatteis e Dan Green
traduzione di Claudia Baglini
Panini Comics, maggio 2019
cartonato, 60 pp., colore
20,00 €
Leggi anche:
• 11 fumetti del Dottor Strange che dovreste leggere
• 10 fumetti dipinti con i supereroi
• La ripartenza del Doctor Strange rallenta sul finale
• “Damnation”: sfida infernale per il Doctor Strange
• Il Dottor Strange secondo Aaron e Bachalo
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui. O seguici su Instagram, Facebook e Twitter.