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FocusLe scene dei titoli di coda di "Spider-Man: Far From Home", spiegate

Le scene dei titoli di coda di “Spider-Man: Far From Home”, spiegate

ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Spider-Man Far From Home scene titoli di coda

La Marvel ci ha abituati a restare seduti nelle poltroncine del cinema fino all’ultimo minuto dei titoli di coda per vedere le scene post-credits che spesso introducono i nuovi film, ma altrettanto spesso sono dei codini buffi a quanto appena visto (tipo questa, tra le migliori di tutto il Marvel Cinematic Universe).

Spider-Man: Far From Home non fa eccezione. A metà e alla fine dei titoli di coda il regista John Watts ha inserito due clip: la prima avrà di sicuro delle conseguenze sul futuro dell’Arrampicamuri, la seconda farà nascere qualche dubbio su una delle più grandi certezze del MCU. Partiamo dal fondo.

Nick il mutaforma
Per tutto il corso di Far From Home, Nick Fury sembra più ingenuo del solito e si fa persino abbindolare da Mysterio. La spiegazione della sua ingenuità è proprio nella scena che chiude le due ore e passa di pellicola.

Nick e Maria Hill sono in auto e stanno discutendo di quanto successo, quando entrambi cambiano volto: al posto di Samuel L. Jackson e Cobie Smulders compaiono due Skrull, gli alieni mutaforma che abbiamo conosciuto in Captain Marvel e che abbiamo scoperto non essere cattivi come le menzogne dei Kree – e 60 anni di fumetti – ci avevano dipinto.

Talos, ovvero il capo della comunità di Skrull aiutata da Carol Danvers, ha impersonato l’ex capo dell’ex S.H.I.E.L.D. per tutto il film. E adesso fa rapporto telefonico al vero Nick Fury, che a quanto pare si trova in spiaggia ma che, in realtà, scopriamo all’interno di un’astronave piena di alieni verdi in viaggio nello spazio profondo.

La scena, dicevamo, chiarisce come la migliore spia del mondo si sia potuta far fregare da un tecnico degli effetti speciali, ma apre almeno due interrogativi: dove sta andando Nick Fury con gli Skrull? E, soprattutto, da quanto tempo Talos lo impersonava? Era lui in Avengers: Infinity War e Endgame? E in Civil War? E, ancora prima, in Avengers? In Iron Man?

Domande a cui forse non ci verrà mai data risposta, ma che ci portano a dubitare di gran parte di quello che abbiamo visto sullo schermo. Come si diceva all’epoca della saga fumettistica Secret Invasion, «Gli Skrull sono tra noi. Di chi ti puoi fidare?».

«E io lo faccio diventare famigerato!»
Seppur con sconvolgimenti meno universali ma più personali – come è del resto tutto il franchise di Spider-Man –, la scena a metà dei titoli di coda è decisamente più importante.

Si prosegue dalla scena finale del film, in cui Peter porta MJ a fare un giro volteggiando tra i palazzi di New York. Se il primo spezzone trasmetteva gioia ed emozione, qui vediamo che la ragazza è – giustamente – terrorizzata. Quando i due atterrano, lei dice al suo ragazzo di non volerlo fare mai più.

Prima che Spidey possa ripartire, stavolta da solo, l’attenzione dei due viene attirata da un maxischermo su cui compare… J. Jonah Jameson. La caratterizzazione perfetta con cui era stato reso il personaggio nelle tre pellicole di Sam Raimi creava delle oggettive difficoltà a riportarlo in scena sia nei due Amazing Spider-Man sia in Spider-Man: Homecoming. I demiurghi del MCU hanno risolto il problema alla radice: hanno richiamato lo stesso attore, J. K. Simmons, solo senza parrucchino.

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J. K. Simmons nello Spider-Man di Sam Raimi

In questa incarnazione Jameson non sembra essere il direttore di un quotidiano ma più una star del web, titolare di un canale di notizie sensazionalistiche. Come da copione, il suo intervento in video è per accusare Spider-Man di un crimine: l’uccisione di Mysterio.

Parte quindi uno spezzone girato da Quentin Beck durante la battaglia di Londra, quando ormai aveva capito di essere sconfitto. Le riprese parziali e le frasi decontestualizzate pronunciate da Peter mostrano in effetti il supereroe che minaccia la vita del criminale.

Ciliegina sulla torta: con un ultimo colpo di scena, il criminale guarda in camera e afferma: «Spider-Man è Peter Parker». Fade to black. Le conseguenze di questa rivelazione saranno sicuramente tremende per Spidey nelle prossime pellicole. Se anche l’eroe riuscirà a scagionarsi dall’accusa di omicidio, tutti i criminali del mondo adesso sapranno come si chiama realmente, e lui, sua zia e i suoi amici saranno costantemente in pericolo.

Arriverà forse Mefisto a risolvere la situazione?

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