Per la nostra rubrica Lo scaffale di…, abbiamo chiesto a Lorena Canottiere (Salvo imprevisti, Verdad) di scegliere e commentare 5 fumetti dalle sue letture più recenti.
Joe Galaxy, di Massimo Mattioli

Ho goduto visceralmente della rilettura delle avventure di Joe Galaxy. Non credo esista nulla di contemporaneo in Italia che abbia anche solo la metà della forza, dell’irriverenza, della freschezza, dell’intelligenza e sagacia di Joe Galaxy… del resto dubito che se oggi Mattioli fosse un autore esordiente riuscirebbe a trovare un editore disposto a pubblicare le sue storie senza censurarle all’inverosimile. Uno stramaledetto inno punk alla gioia di vivere. Ne abbiamo un indiscusso bisogno tutti.
Un autre paysage, di Blutch

Non è un libro a fumetti, ma il catalogo che accompagna tre mostre di Blutch a Strasburgo, una al Musée Tomi Ungerer, una al Musée d’art moderne et contemporain e un’altra a L’Aubette 1928, ma è talmente bello e ben curato che non posso far finta di niente. Appena visto, ad Angoulême, l’ho dovuto prendere, nonostante sia stata dura trovare posto in valigia.
All’inizio c’è una lunga intervista all’autore, in parte via mail, in parte al telefono, in parte di persona, camminando (mi piace che anche questo sia specificato). I lavori sono divisi in sezioni e il libro(ne) riesce a dare un’idea sulla personalità forte e la produzione estremamente varia di Blutch. Io sono di parte in questo caso, non potevo farne a meno.
Iron Kobra, di AkaB e Officina Infernale

È un libro che non si ferma mai, prende ben più strade di quelle dichiarate nei livelli/capitoli, apre porte esistenziali che ti sbatte in faccia senza alcuna pietà. È un libro che corre, un personaggio che corre, ma il tempo è infinito, circolare, anzi pare quasi che sia il tempo a parlare, insegnandoci per tutto il libro che non c’è fine al nostro correre senza motivo.
E nel libro di motivi per correre ce ne sono infiniti, ovviamente: tutti quelli che servono per rendere inutile la nostra affannosa esistenza. Bellissimi, sia i disegni di Officina Infernale che i testi di AkaB: sembra il libro di un autore unico. E poi vorrei almeno tre magliette serigrafate di Iron Cobra!
Saccage, di Frederik Peeters

Aprire Saccage è come lasciar tutto e decidere di fare un viaggio a piedi nel deserto, partendo con un amico e rimanendo soli dopo poco (come in Gerry di Gus Van Sant). Tutto il resto, tutto ciò che non è la continua sorpresa che ci offre il libro pagina dopo pagina, sparisce. Ci sono i colori, c’è un mondo abbagliante, c’è qualcosa di selvaggio e immenso dentro e nient’altro fuori.
P.S. anche questo non è propriamente un fumetto ed è un libro muto (che espressione assurda!).
Ettore e Fernanda, di Paolo Bacilieri

Avevo amato molto la storia a fumetti su Brera scritta da Paolo per Fumetti nei musei, per cui questo volume l’ho aspettato con curiosità. Ettore e Fernanda è bello, romantico, concreto e stralunato come tutte le storie di Paolo, ma ha un’eleganza ancora più accorta del solito nell’inserire le opere d’arte all’interno della narrazione a fumetti.
A me sorprende sempre come Paolo usi il linguaggio del fumetto: leggerlo è come uscire da un labirinto avendo volato anziché girato gli angoli, scavato anziché percorso una scala, essendosi addormentati anziché affannati a trovar l’uscita.
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