di Valeria Righele
Le mestruazioni: fonte di vergogna, stigma e senso di colpa dall’alba dei tempi. Un tabù che accomuna Oriente ed Occidente e che costringe le donne a utilizzare eufemismi ed espressioni alternative e magari scherzose per parlarne (“il Marchese”, “l’amica da Mestre”, “l’Armata rossa”, “le mie cose”, giusto per citarne alcuni), quando va bene.
Molte attiviste e movimenti politici negli ultimi decenni si sono prodigati per alimentare una conversazione sul tema e cambiare questo atteggiamento di biasimo. Il cambiamento, seppur graduale, c’è e si vede, tanto che si rispecchia anche nell’intrattenimento, basti pensare alla rappresentazione onesta e positiva del ciclo mestruale che si può vedere ora in certe serie televisive (Orange is the New Black, Broad City, Crazy Ex Girlfriend) o nel cinema (Il ciclo del progresso, documentario ambientato in India, vincitore dell’Oscar 2019). Ma qualcosa sta cambiando anche nello sport agonistico e nelle aule parlamentari. La recente Tampon Tax approvata dal parlamento scozzese, che rende gratuiti gli assorbenti e i prodotti per l’igiene femminile, ha dato un ulteriore sferzata al dibattito.
Sul versante manga arriva a dare man forte Seiri-chan – L’amica mensile, un fumetto scritto e disegnato da Ken Koyama e pubblicato in Italia da Star Comics, che affronta il tema con tono giocoso, ma anche con consapevolezza storica e una prospettiva orientale su fatti del passato e questioni sociali.
Protagonista di questa raccolta di brevi racconti è un simpatico pupazzo rosa a forma di cuore (ma anche di utero, volendo), con labbra pronunciate e piedini, che visita le donne ogni mese – che lo vogliano o meno. Si chiama Seiri-chan e, sì, è la rappresentazione del ciclo mestruale.
Con umorismo e sensibilità, ogni capitolo narra la storia di una donna e del suo rapporto con Seiri-chan. Il rapporto include elementi come il suo temuto “cazzotto” (una rappresentazione piuttosto schietta dei crampi e i dolori legati alle mestruazioni) o un’enorme siringa con cui preleverà il sangue. Seiri-chan si dimostra implacabile nel suo compito, ma al tempo stesso è solidale e vicina alle sue “clienti”, che cerca di aiutare nella quotidianità e negli scombussolamenti dati dagli sbalzi ormonali. Però non esita nemmeno a menare le mani contro chi osa sminuire o ridicolizzare le sue amiche nei giorni in cui è in visita. È una tipa tosta.
Le donne che incontra hanno età diverse e vivono anche in epoche diverse. Nell’episodio La ragazza del villaggio e Seiri-chan, ad esempio, la protagonista è una donna del periodo Edo (1603-1868), costretta a recarsi in quei giorni nella Gekkei Koya, la capanna dove dovevano nascondersi le donne con il ciclo, considerate impure. La nonna e Seiri-chan è invece un capitolo ambientato negli anni Sessanta del Novecento, ispirato dalla storia vera di Yoshiko Sakai imprenditrice che ebbe l’idea di produrre i primi assorbenti per le donne giapponesi. In Le supereroine e Seiri-chan, due studentesse delle superiori devono affrontare un terribile mostro e lo faranno anche se costipate, con la minigonna, grazie all’aiuto di Seiri-chan.
Curiosamente, Seiri-chan non è l’unico esempio di antropomorfizzazione di un fenomeno corporeo che incontriamo leggendo. Nel libro compariranno anche le buffe personificazioni di Menarca, Sindrome Pre-Mestruale, Desiderio Sessuale e Verginità. Tutti a loro modo argomenti tabù che, proprio in virtù della fisicità che Ken Koyama gli conferisce, riescono a diventare parte attiva e dinamica della conversazione. Non è in fondo più semplice parlarne, se puoi immaginarteli come ingombranti mascotte che interrompono la tua quotidianità per fare il loro siparietto?
Nato come webcomic pubblicato sul sito Omocoro nel 2017, Seiri-chan è stato poi serializzato sulla rivista mensile Comic Beam e ha ottenuto un successo tale da essere trasposto poi in un live-action diretto da Shunsuke Shinada. Nel 2019 è stato insignito del Premio Tezuka come racconto breve.
Il successo di questa serie è dovuto all’equilibrato mix di assurdità e garbo con cui Koyama affronta temi così a lungo demonizzati e osteggiati, conferendo al libro una piacevole leggerezza. L’autore è inoltre riuscito a renderlo potenzialmente accessibile anche al più restìo pubblico maschile, affrontando il rapporto tra le donne, il loro ciclo e il mondo in cui vivono e semplificandolo in poche tavole, pochi dialoghi e uno stile di disegno “grezzo”, grottesco e caricaturale. Particolarmente emblematico del concetto di immedesimazione che l’autore riesce a evocare è l’episodio La liceale e Seiri-chan, in cui una ragazzina e un ragazzino si risvegliano uno nel corpo dell’altra, e così lui esperisce sulla sua pelle il dolore mestruale. Cazzotto dopo cazzotto.
Pur essendo un fumetto privo di finalità didattiche (non troviamo all’interno informazioni scientifiche o cenni di educazione sessuale), è evidente che l’obiettivo dell’autore sia proprio un invito a una condivisione più serena e spontanea di quello che accade al proprio corpo, con i propri amici ma anche con la propria famiglia e il proprio partner. Un invito diretto non solo alle donne ma anche agli uomini. Il fatto che l’autore stesso poi sia un uomo è una riprova che un coinvolgimento maschile costruttivo e sensato sull’argomento è possibile.
Fa ben sperare che in Giappone sia già uscito un secondo volume delle storie di Seiri-chan. È importante continuare a lavorare lo stigma ai fianchi, per farlo crollare. Più ne parleremo più sarà facile riconoscere le discriminazioni e denunciarle. Lasciando che le donne vivano “quei giorni” (o la loro assenza) come la cosa normale che sono.
Seiri-chan. La tua amica mensile
di Ken Koyama
traduzione di Andrea Maniscalco
Star Comics, marzo 2020
brossurato, 224 pp., b/n
12,00 €
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