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FocusListeI 10 migliori Texoni di sempre, secondo noi

I 10 migliori Texoni di sempre, secondo noi

Nati quasi per caso a fine anni Ottanta, i “Texoni” di Sergio Bonelli Editore sono senza dubbio uno dei momenti più importanti della stagione fumettistica estiva. Un appuntamento annuale ormai tradizionale che coinvolge non solo i lettori di Tex ma anche gli appassionati di fumetto in generale, attirati dalla specialità della pubblicazione – con storie quasi sempre a se stanti, slegate dalla pur blanda continuity della serie – o più probabilmente dai nomi dei disegnatori coinvolti, spesso estranei al personaggio o addirittura alle pubblicazioni della casa editrice.

Dal 1988 a oggi sono stati pubblicati 36 volumi (ovvero uno all’anno più alcuni extra, come capitato in questo 2020 in cui sono usciti sia quello disegnato da Claudio Villa che quello di Massimo Carnevale). Li abbiamo messi in fila, riletti, riscoperti, riassaporati e ne abbiamo selezionati 10. Non necessariamente quelli meglio riusciti, ma quelli che più hanno fatto storia o che ci hanno lasciato più emozioni. Ve li raccontiamo qui di seguito, in rigoroso ordine cronologico.

Tex il grande!, di Claudio Nizzi e Guido Buzzelli (Speciale Tex 1)

texoni bonelli buzzelli

Il primo Texone non si scorda mai! I disegni di Guido Buzzelli hanno legittimato alla grande la possibilità di interpretare Tex anche in modo autoriale in un prodotto a diffusione di massa. La sceneggiatura di Claudio Nizzi confeziona una classica e piacevole storia in cui Pat Mac Ryan chiama gli amici Tex e Carson per risolvere una vicenda di soprusi e prevaricazioni.

Nelle dita di Buzzelli, il tutto si trasforma in una mirabolante sequenza di sparatorie, risse e discussioni, in cui l’avventura si combina con la commedia. Una perfetta celebrazione per il quarantennale di Tex e l’avvio di una nuova riuscitissima iniziativa editoriale.

(Michele Ginevra)

La valle del terrore, di Claudio Nizzi e Magnus (Speciale Tex 9)

texoni bonelli magnus

Probabilmente il più noto dei Texoni, un po’ per la caratura del disegnatore, un po’ per l’aura di leggenda che ne ha accompagnato la realizzazione tra le colline dell’Appenino Tosco-Emiliano, durata 7 anni e ultimata appena prima della morte di Magnus. Le pagine di La valle del terrore sono piene di piccoli dettagli da scoprire a ogni rilettura, dal design dei fucili ai dettagli di ogni singola foglia, passando per i sottili tratteggi che definiscono le scene piovose.

Un’opera quasi maniacale tra le cui pagine è facile perdersi, dimenticandosi della storia scritta da Nizzi, che a sua volta si allontanò dai canoni texiani per offrire una storia più da feuilleton, con una trama da thriller (a tratti scontata) incentrata sulla misteriosa setta asiatica dei Vendicatori, che fa fuori i proprietari dei giacimenti auriferi della valle dello Yuba River per impadronirsene.

(Andrea Antonazzo)

L’ultima frontiera, di Claudio Nizzi e Goran Parlov (Speciale Tex 11)

texoni bonelli parlov

Le incursioni di Tex in Canada, lungo le piste del Nord, sono sempre state molto gradite dai lettori. Questa volta non ci sono grandi intrighi da svelare, bensì una vicenda drammatica che coinvolge due giovani innamorati della stessa ragazza, l’orfana Sheewa. Questa sceglie Nat Morgan invece del tenebroso mezzo sangue Jesus Zane, che inizia una lunga sanguinosa vendetta. Tex, Carson e Gross Jean devono intervenire in soccorso di Jim Brandon.

I disegni di Goran Parlov sono straordinari ed evocativi, davvero perfetti per rendere omaggio alla letteratura di genere di autori come Zane Grey e alle successive reinterpretazioni fumettistiche (Wheeling di Hugo Pratt) e cinematografiche (L’ultimo dei mohicani nella versione interpretata da Daniel Day-Lewis). Un omaggio riuscito anche grazie all’attenta e premurosa sceneggiatura di Claudio Nizzi.

(Michele Ginevra)

Gli assassini, di Mauro Boselli e Alfonso Font (Speciale Tex 12)

texoni bonelli font

Uscito nel cinquantennale di Tex (e nel decennale dei Texoni), Gli assassini è una storia dalla trama piuttosto elaborata, in cui l’eroe e il suo pard Kit Carson si ritrovano coinvolti in una sfida tra una banda di assassini che vuole ucciderlo e un giovane ragazzo che vuole vendicarsi di quei killer e per farlo decide di infiltrarsi tra le loro fila.

La specialità dell’albo fu però anche nella presenza del catalano Alfonso Font, voluta fortemente da Sergio Bonelli. La sua interpretazione ci offrì personaggi dall’aria vissuta e allo stesso tempo dalle espressioni fresche, come raramente prima d’allora, a stagliarsi all’interno di un fitto tratteggio. Una prova talmente convincente che il disegnatore rimase come presenza fissa nel cast di autori della serie regolare di Tex.

(Andrea Antonazzo)

Sangue sul Colorado, di Claudio Nizzi e Ivo Milazzo (Speciale Tex 13)

texoni bonelli milazzo

Per tanti anni Ken Parker ha rappresentato una visione intellettuale alternativa a Tex. Per questo, l’ingaggio di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, i due creatori del personaggio, per altrettante storie speciali del mitico ranger suscitò molta curiosità. A Milazzo toccò il tredicesimo Texone, sceneggiato da Nizzi, e la sua interpretazione grafica fu di alto livello, paragonabile a quella di Buzzelli.

Se le sequenze d’azione sono tratteggiate il necessario, con consumata abilità di sintesi, risaltano soprattutto le situazioni psicologiche e sentimentali che coinvolgono i protagonisti. Pur con qualche forzatura nella trama, Sangue sul Colorado è un vero romanzo corale, in cui Tex fa un passo indietro per lasciare più spazio alla (riuscita) caratterizzazione degli altri personaggi.

(Michele Ginevra)

Il cavaliere solitario, di Claudio Nizzi e Joe Kubert (Speciale Tex 15)

texoni bonelli kubert

Non tutti i Texoni sono stati inizialmente pensati per questa collana, a cominciare dal primo di Buzzelli. È anche il caso de Il cavaliere solitario che sarebbe dovuto uscire come miniserie di quattro albi (anzi cinque) per il mercato internazionale. La natura del progetto originario comportò delle scelte davvero inedite. Se era già capitato spesso che Tex agisse esclusivamente come giustiziere solitario, senza mandato, in questo episodio fu rimosso tutto il suo mondo.

Non si fa cenno a Kit Carson, personaggio storico imbarazzante se pensiamo agli Stati Uniti. E la condizione di capo dei Navajos è presente solo nell’edizione italiana. L’interpretazione di Joe Kubert, davvero agognata da Sergio Bonelli, è sicuramente una delle più alternative che si siano lette. In questo contesto, le vicende erano particolarmente crude e drammatiche, a tal punto da rendere necessaria la revisione di alcune scene.

(Michele Ginevra)

Patagonia, di Mauro Boselli e Pasquale Frisenda (Speciale Tex 23)

Ancora una volta, Tex cambia scenario d’azione grazie alla richiesta d’aiuto di un amico di Montales. L’incarico consiste nell’esercitare il ruolo di mediatore nella campagna di occupazione condotta dal governo argentino nei confronti degli indios del Desierto, l’enorme porzione della pampa rimasta all’epoca ancora autogestita dalle popolazioni native. Questa volta però Tex non riesce a costruire le condizioni per un compromesso accettabile. I militari argentini sono molto più crudeli e gli Indios irriducibili.

Di fronte ad una scelta netta, Tex si schiererà dalla parte degli oppressi, riuscendo a salvare una parte della popolazione, dopo una battaglia davvero eroica e drammatica. Non è un caso che Tex sia accompagnato in questa avventura dal figlio Kit, a simboleggiare un ideale passaggio di consegne generazionale in nome dei valori della giustizia etica. La credibilità di questa trama non sarebbe stata la stessa senza i disegni di Pasquale Frisenda, già esperto di eroi ribelli come Ken Parker e Magico Vento. Una storia che colloca definitivamente Tex in una dimensione epica.

(Michele Ginevra)

Verso l’Oregon, di Gianfranco Manfredi e Carlos Gomez (Speciale Tex 25)

texoni bonelli gomez

Tex e Carson si mettono sulle tracce di un serial killer dalle apparenze insospettabili. Durante il lungo inseguimento, salvano un gruppo di donne in viaggio per sposarsi con uomini contattati per corrispondenza. I due pard riescono naturalmente a portare le donne a destinazione, salvarle dal loro destino e mettere il sale sulla coda dell’assassino seriale. La componente speciale di questo episodio è proprio la presenza di un attivissimo e nutrito gruppo di donne.

Come noto, l’unico vero e conclamato punto debole del mondo texiano è proprio lo scarso protagonismo femminile, degno di una cinematografia rimasta ferma agli anni Sessanta del Novecento. Invece nella storia cesellata da Gianfranco Manfredi e Carlos Gomez sono riconosciuti sia un adeguato spazio narrativo che un doveroso risarcimento storico. E per farlo, sono messi in risalto l’ipocrisia e la violenza maschile, sia delle istituzioni che delle persone. Per fortuna Tex è sempre dalla parte giusta.

(Michele Ginevra)

Capitan Jack, di Tito Faraci ed Enrique Breccia (Speciale Tex 31)

texone breccia texoni bonelli

Primo (e finora unico) Texone scritto da Tito Faraci, Capitan Jack, in cui Tex incontra un personaggio realmente esistito, un capo pellerossa dall’inevitabile destino segnato: Kintpuash, detto appunto Capitan Jack e capo dei Modoc.

L’albo spicca però più che altro per il lavoro magistrale realizzato da Enrique Breccia, figlio del grande Alberto e a sua volta tra i disegnatori argentini più importanti di tutti i tempi. L’autore non si è fatto schiacciare dalla storia dei personaggi ed è riuscito a offrirne un’interpretazione del tutto personale, curandone in particolare i volti, con qualche deriva nel grottesco.

(Andrea Antonazzo)

Tex l’inesorabile, di Mauro Boselli e Claudio Villa (Speciale Tex 35)

texone claudio villa

Impegnato com’era con le copertine della serie regolare, di Maxi e Magazine, Claudio Villa ci ha impiegato molti anni a completare questo Texone, diventato nel frattempo quasi una sorta di Sacro Graal per i lettori texiani.

Il suo è forse il Tex più classico visto all’interno della collana insieme a quello di Galep, e per l’occasione anche Boselli ha tirato fuori una trama più tradizionale, con il ranger impegnato negli Stati del sud nella caccia a tre fratelli nati da madri diverse ma ugualmente spietati che hanno ucciso alcuni suoi amici.

(Andrea Antonazzo)

Leggi anche: Il Texone: quando Tex diventò grande

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