Jim Lee commenta i licenziamenti e il futuro di DC Comics

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Jim Lee, publisher di DC Comics, ha parlato con l’Hollywood Reporter dei recenti licenziamenti che hanno investito WarnerMedia, l’azienda che possiede la casa editrice di Superman. Il fumettista – diventato famoso negli anni Novanta per i suoi lavori in Marvel Comics, poi fondatore di Image Comics e in seguito entrato in DC, di cui è publisher dal 2010 e Chief Creative Officer dal 2018 – ha voluto chiarire alcuni dettagli riguardanti i licenziamenti.

L’organigramma di DC Comics ha perso il 20% del proprio staff, tra cui l’editor-in-chief Bob Harras e l’editor Mark Doyle (che supervisionava la linea DC Black Label), e la notizia, accompagnata alla voce di corridoio che AT&T – il colosso delle telecomunicazioni che ha inglobato Time Warner nel 2018 formando WarnerMedia – non sia interessata ad avere una casa editrice di fumetti tra i propri asset, ha scatenato il panico tra gli addetti ai lavori. DC Collectibles, la compagnia DC che si occupava di merchandising (statue, action figure e oggettistica da collezione), è stata chiusa definitivamente.

Commentando la notizia, SyFy, ha scritto che i licenziamenti sono mirati a cancellare «la vecchia DC» e la mossa ricorda la “DC Implosion”, la famigerata cancellazione di metà del parco testate DC avvenuta nel 1978. «Le similitudini sono facili da vedere», scrive la testata, «all’epoca le tempeste che si abbatterono sui distributori della costa est e la recessione misero in ginocchio l’editore, che per un breve momento pensò perfino di cancellare la testata ammiraglia Detective Comics

«Siamo ancora una compagnia che produce fumetti» ha rassicurato Lee. «I fumetti sono la pietra angolare di tutto ciò che facciamo. Il bisogno di storie, di aggiornare la mitologia, è vitale.» Il publisher ha però ammesso che la produzione di fumetti sarà ridotta, ma i tagli riguardano «il 20-25% dei fumetti che non raggiungeva il punto di pareggio o che addirittura era in passivo. […] Dobbiamo fare in modo che ogni albo pubblicato sia pubblicato per un motivo».

Lee è rimasto l’unico publisher della compagnia dopo che il suo sodale Dan DiDio era stato licenziato all’inizio dell’anno. Il disegnatore continuerà a supervisionare i contenuti creativi e le strategie editoriali – quanti fumetti pubblicare, in quali formati – ma sarà affiancato da un general manager a partire da settembre. «Il mio ruolo, per come era stato pensato dieci anni fa, prevedeva che fossi affiancato da un partner per gestire la parte operativa del lavoro. Il general manager che abbiamo coinvolto ha esperienza nel marketing, nelle partnership globali e nello sviluppo degli affari». Al posto di Harras ora ci sono due editor-in-chief provvisori, Marie Javins, che prima supervisionava il settore digitale, e Michele Wells, che proviene dalla linea young adult di DC Comics.

Il 2020 è stato un anno pieno di rivoluzioni per DC Comics. Durante lo stop delle pubblicazioni causato dall’emergenza sanitaria, l’editore ha rotto i ponti con Diamond, il principale distributore di fumetti negli Stati Uniti, avventurandosi in una nuova collaborazione con Lunar Distribution e UCS Comics Distribution. Secondo Lee, non si trattava soltanto di affidare la distribuzione a due nuovi partner ma di «realizzare nuove cose insieme che non erano mai state tentate prima».

«I risultati hanno superato le nostre aspettative» ha dichiarato Lee. «Questo non vuol dire che non ci siano cose che andranno aggiustate, ma UCS e Lunar hanno svolto un lavoro incredibile nel passaggio di consegne. E abbiamo ottenuto risultati incredibili. Stiamo ristampando la saga Joker War e ogni albo della serie ha venduto più del precedente, una cosa molto rara perché di solito il numero di lancio di un’iniziativa vende bene e poi i successivi vendono sempre meno. Il primo numero di Three Jokers ha venduto 300.000 copie ed è un albo da 8 dollari.»

Nel futuro di DC Comics, dice Lee, ci sono «iniziative internazionali, più contenuti digitali», mentre tutti i nuovi progetti dell’universo DC che non riguardano il ramo editoriale finiranno nella nuova piattaforma di streaming HBO Max (con DC Universe che sarà probabilmente chiusa). Il publisher ha poi smentito le voci che vorrebbero Marvel Comics come editore delle testate DC, a cui resterebbe solo la distribuzione di volumi e graphic novel. «Non credo che AT&T voglia che smettiamo di pubblicare fumetti. I fumetti servono a molte cose, tra cui a incubare idee per i grandi franchise del futuro.»

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