
In questi giorni, su YouTube, è apparsa una strana clip, nella quale una versione animata di Stan Lee discute dell’uso della parolacce (in particolare “fuck”): «Io non le dico ma penso che le cosiddette parolacce siano tra le parole più versatili, perché possono essere verbi, possono essere sostantivi, possono essere di tutto», dice il co-creatore dell’universo Marvel prima di lasciarsi andare a un’ironica sequela di imprecazioni.
L’animazione porta in vita un frammento registrato da Aron Fromm, che – come da lui raccontato a Cartoon Brew – ha lavorato per Lee e la sua compagnia per 9 anni, registrando materiale promozionale e altre attività di doppiaggio che coinvolgevano lo sceneggiatore di Spider-Man e Fantastici Quattro. La registrazione risale al 2013 e fu effettuata nell’ufficio di Lee a Beverly Hills, lo stesso riprodotto nel filmato. Kosperry – un giovane designer che si ispira allo stile dei film di Don Bluth – ha disegnato la versione di Stan a cartoni, mentre Richad Plata l’ha animata.
Lee aveva già trattato l’argomento – sempre in maniera sardonica – nel 2012, in un video del canale MarvelousTV in cui si domandava «perché mandare qualcuno a “farsi fottere” è considerato un insulto? È l’esperienza più esotica e deliziosa che può capitare nella vita, se qualcuno lo dicesse a me, lo ringrazierei».
Fromm racconta di aver ritrovato il file audio nel suo computer e di averlo voluto diffondere come testimonianza del carattere gioviale di Lee: «Penso che tante persone si domandino come sono i loro eroi a porte chiuse, e trovo molto confortante quando scopri che sono al 100% come appaiono. Stan era così».
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